
Il ministro della Sanità, Vili Beroš ha stigmatizzato l’aggressione subita dalla dott.ssa Elvira Koić (58), accoltellata sabato scorso a Virovitica, nel suo studio psichiatrico privato, da una paziente di 37 anni successivamente finita agli arresti. “Nel tentativo di aiutare una paziente, la collega è rimasta vittima di un atto di violenza. Le auguriamo un pronto recupero e di trovare la forza per proseguire la sua missione di medico e continuare ad assistere e a curare i pazienti”, ha scritto ieri Beroš. A sua volta l’Ordine dei medici (HLK) ha rilevato che quanto accaduto sabato scorso deve far riflettere sulle difficoltà connesse allo svolgimento della professione medica, agli attacchi verbali e agli atti di violenza ai quali sono sottoposti in continuazione i camici bianchi.
La ricerca “Violenza ai danni dei medici” condotta dall’HLK nel 2016 ha svelato che il 93 p.c. dei medici coinvolti nel sondaggio ha subito sul posto di lavoro un attacco verbale o fisico e che quest’ultimi sono avvenuti nel 22 p.c. degli enti sanitari.
Dopo l’aggressione la dott.ssa Koić è stata ricoverata nell’Ospedale generale di Virovitica. Stando alle informazioni fornite dai medici che l’hanno in cura la psichiatra ha perso molto sangue, ma non è in pericolo di vita. Uno dei campi nei quali si è specializzata la dott.ssa Koić è la prevenzione dei suicidi tra i reduci della Guerra patriottica affetti da PTSP. Oltre che nello studio privato è impiegata pure nell’Ospedale neuropsichiatrico Dott. Ivan Barbot a Popovača, come responsabile del Reparto per la psichiatria sociale.
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