«Il mare fiumano non è magiaro»

Il sindaco Vojko Obersnel reagisce al post di Orban, invitando a guardare al retaggio culturale e al futuro

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«Il mare fiumano non è magiaro»

Il primo cittadino di Fiume non ha potuto fare a meno d’intervenire sull’ennesimo “scandalo”: stavolta però va detto che è stato battuto sul tempo dal ministro del Traffico, Oleg Butković, capofila dell’HDZ nell’area quarnerina che già domenica si è distanziato da Orban. “Non credevo che avrei dovuto fare questa precisazione nel XXI° secolo, ma sono costretto a farlo. Dunque, il mare fiumano non è ungherese e Fiume non fa parte dell’Ungheria. Fiume è stata e rimarrà una città croata. Purtroppo devo ricordarlo al premier ungherese Viktor Orban, il quale dopo essere stato bocciato in geografia e cartine geografiche, ora viene bocciato in storia”: inizia così l’intervento del sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, in riferimento al post su Facebook di Orban dove appariva una targa con la scritta “Fiume, Tengerre magyar”, una specie di invito agli ungheresi ad andare al mare a Fiume.
“La storia di Fiume sotto il Regno d’Ungheria è complessa, come del resto tutta la storia Fiume che è stata spesso dichiarata propria da vari imperi, regni e Stati che l’hanno conquistata. E mentre alcuni, come il premier ungherese, interpretano la storia in modo selettivo e non vogliono altro che suscitare illusioni nazionalistiche sulla grandezza del proprio Paese, Fiume ha imparato e deciso da tempo che vuole trasformare questa sua storia burrascosa nel suo più grande valore. Non siamo noi gli artefici di questa storia, ma la accettiamo come nostra, fiumana, rispettando tutte le persone che hanno contribuito allo sviluppo della città, senza badare alla loro nazionalità”, ha scritto il sindaco.
“Oggi ricordiamo il Regno d’Ungheria a Fiume attraverso l’architettura, come pure il fatto che una parte del porto è intitolata a Gábor Baross, e consideriamo pure la possibilità di introdurre delle materie che parlano di storia, cultura e lingua ungherese all’Università di Fiume”, si legge nel comunicato.
“Fiume è oggi una città moderna, europea, multiculturale, Porto delle diversità, nella quale l’eredità culturale delle numerose minoranze nazionali, fra le quali anche quella ungherese, i cui membri qui vivono e lavorano, è diventata uno dei punti cardine del progetto Fiume Capitale europea della Cultura 2020. Noi a Fiume siamo volti al futuro, ma non permetteremo che qualcuno qualcuno riscriva la storia per un proprio tornaconto personale”, ha concluso il sindaco Vojko Obersnel.

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