Il 16 maggio alle urne con la mascherina

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Il 16 maggio alle urne con la mascherina

Le elezioni amministrative in 576 autonomie locali e regionali. Il meccanismo elettorale, pertanto, si è messo ufficialmente in moto, per cui, ad onta della pandemia, fra un mese si andrà alle urne.
I cittadini saranno chiamati a eleggere i sindaci, i loro vice, i presidenti di Regione e i loro sostituti, nonché le Assemblee comunali, municipali e regionali. Se si tiene conto delle conseguenze della pandemia da coronavirus e del sisma che ha devastato la Banovina è chiaro che la consultazione si terrà in condizioni sicuramente impegnative sotto il profilo organizzativo. Saranno una marea le schede elettorali che andranno approntate. Complessivamente ci saranno 1.152 schede diverse per l’elezione di sindaci, presidenti di Regione e Assemblee ai vari livelli.

Vicesindaci minoritari

A queste vanno aggiunte le schede per l’elezione dei vicesindaci espressione delle varie minoranze nazionali (una settantina circa) e del popolo croato nei Comuni in cui i croati sono numericamente in minoranza (una decina circa).
I vari organismi elettorali hanno già portato a termine con successo le elezioni parlamentari nel luglio dello scorso anno, quindi già in un periodo caratterizzato dal Covid, per cui il meccanismo appare ben rodato

Tende nella Banovina terremotata

Stavolta vi sarà il problema aggiuntivo di organizzare la consultazione nella Banovina sconvolta dal terremoto: in quest’area non sono agibili 25 seggi elettorali, per cui al loro posto verranno innalzati tendoni. Rispetto alle amministrative di quattro anni fa verranno eletti 568 vicesindaci in meno, mentre il numero dei consiglieri ai vari livelli subirà pure una flessione dell’ordine del 10 per cento.
Il numero dei componenti delle Assemblee locali dipende dal numero degli abitanti delle varie autonomie territoriali. Pure il numero dei sostituti dei sindaci dipende dal numero degli abitanti. Il presidente di una Regione con oltre 250mila abitanti e il sindaco di una città con oltre 100mila abitanti (evidente il caso di Zagabria, Fiume, Osijek e Spalato) avranno due sostituti a testa. Potranno fare affidamento su un solo sostituto i presidenti delle Regioni con meno di 250mila abitanti e i sindaci delle Città da 10mila a 100mila abitanti. Per le municipalità e i Comuni con meno di 10 abitanti non sono previsti sostituti dei primi cittadini.

Il ballottaggio il 30 maggio

La seconda tornata elettorale si terrà domenica 30 maggio, quindi in concomitanza con la Giornata dello Stato. Andranno al ballottaggio i due candidati a sindaco e presidente di Regione più votati alla prima tornata. A patto ovviamente che nessuno dei candidati già al primo turno non abbia ottenuto più del 50 per cento dei consensi. Avranno diritto di voto soltanto i cittadini maggiorenni con residenza nell’autonomia locale e regionale in cui si effettuano le elezioni. La raccolta delle firme per la presentazione delle liste di candidatura avverrà in primo luogo all’aperto, con l’uso della mascherina, in ossequio alle misure antiepidemiche. Per concorrere alle elezioni per le Assemblee locali i partiti politici non dovranno allegare alcuna sottoscrizione, d’obbligo invece per le liste formate da gruppi di elettori.

Numero di sottoscrizioni

Il numero di firme necessario sarà direttamente proporzionale al numero degli abitanti delle varie unità d’autogoverno. Si andrà dalle 25 sottoscrizioni nei Comuni fino a 350 abitanti alle 2.500 nelle autonomie con oltre mezzo milione di abitanti.
Per la presentazione delle liste di candidatura per i sindaci e i presidenti di Regione la raccolta di sottoscrizione sarà invece obbligatoria sia per i partiti che per le liste indipendenti: si andrà da 35 firme nei Comuni fino a 350 abitanti alle 5.000 nelle Città e nelle Regioni con oltre mezzo milione di abitanti.

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