Croazia. Le isole reggono al calo demografico. Cresce Veglia, male Arbe e Lussino

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Croazia. Le isole reggono al calo demografico. Cresce Veglia, male Arbe e Lussino
Bescanuova (Baška), sull'isola di Veglia (Krk). Foto Goran Žiković

Il numero degli abitanti è aumentato soprattutto sull’isola di Veglia (Krk), mentre quella di Arbe (Rab) ha fatto segnare la flessione maggiore. Questa la notizia principale proveniente dai dati del Censimento 2021, che indica come in dieci anni, ossia tra le due rilevazioni, 28 isole croate hanno fatto registrare un calo della popolazione, mentre davanti al nome di altre 22 si trova il segno “più”.

È indicativo che al calo della popolazione registrato a livello nazionale, non è seguita una diminuzione drastica sulle isole. Sulla costa croata ci sono 53 isole su cui vivono 127.838 persone, ossia 5mila (-3,70%) rispetto al 2001. Dall’altro canto, a livello nazionale sono stati persi 413.056 cittadini, ossia quasi il 10 per cento della popolazione.

La popolazione è cresciuta a Veglia (Krk), dove in dieci anni il suo numero è aumentato di 533 unità. Seguono Solta (Šolta) con +275, Calamotta (Koločep) con +68, Giuppana (Šipan) con +57 e  Puntadura (Vir) con 45.

Dall’altro canto Arbe (Rab) ha perso un migliaio di abitanti (1.060), mentre Curzola Korčula) ha fatto registrare -928 persone, Pago (Pag) -720, Bua (Čiovo) -651 e Lussino -500.

L’Istituto nazionale di statistica ricorda come il maggior numero di isolani si è avuto nel 1921 (174.994), mentre il calo demografico maggiore si è verificato nel 1981, quando sulle isole vivevano soltanto 113.299 abitanti. In questo periodo di sessant’anni, perciò, il 35,35% della popolazione, ha lasciato le isole per trasferirsi sulla terraferma.

I buoni risultati di quest’ultima rilevazione è dovuta anche al fatto che lo Stato ha investito ingenti mezzi finanziari nel rilancio della vita sulle isole croate. Oltre a una legge specifica in vigore da 23 anni, soltanto nel 2021 sono stati investiti 4,4 miliardi di kune (584 milioni di euro).

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