Ignazio La Russa in ginocchio davanti alla Foiba di Basovizza

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Ignazio La Russa in ginocchio davanti alla Foiba di Basovizza
Foto Twitter/@Ignazio_LaRussa

Il presidente del Senato della Repubblica Ignazio Larussa ha raggiunto oggi, giovedì 9 febbraio Trieste. Accolto dal sindaco Roberto Dipiazza e dal prefetto Pietro Signoriello a Basovizza, il presidente La Russa ha deposto una corona d’alloro e si è inginocchiato sul Monumento nazionale della Foiba di Basovizza, rendendo omaggio e onorando le vittime delle foibe, presente un picchetto del 2° Piemonte Cavalleria. “Oggi sia l’Italia, col presidente della Repubblica Mattarella, sia la Slovenia la Croazia, i nostri popoli amici, hanno ben chiaro quello che significarono le foibe, quello che significò l’esodo dalla Dalmazia, dall’Istria e da Fiume, e questo è un segno di crescita e di amicizia rinnovata tra noi e i popoli che un giorno erano nemici”, ha detto nell’occasione il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Un omaggio doveroso

Alla breve cerimonia hanno preso parte anche la senatrice FrancescaTubetti, l’on. Nicole Matteoni, l’assessore regionale Fabio Scoccimarro, il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, RiccardoRiccardi, il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo, il consigliere regionale Claudio Giacomelli l’assessore comunale Maurizio De Blasio, il presidente del Consiglio comunale Francesco di Paola Panteca, il questore Pietro Ostuni, il presidente del Comitato per il Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, il vicario generale della diocesi Pier Emilio Salvadè, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma e del mondo dell’Esodo.

Al termine, accompagnato dal sindaco Dipiazza e dal presidente Paolo Sardos Albertini, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha visitato il Centro di documentazione dell’Esodo istriano, fiumano e dalmata e delle vicende del Confine orientale e ha firmato il libro d’onore della Centro di documentazione della Foiba di Basovizza lasciando la seguente dedica: “La mia visita a nome di tutto il Senato della Repubblica vuole essere ora anche atto di doveroso omaggio, in ginocchio, a chi innocente perse la vita nelle foibe titine”. Il sindaco Roberto Dipiazza ha quindi consegnato al presidente Ignazio La Russa la targa con lo stemma ufficiale della Città di Trieste.

Le fosse comuni in Slovenia

“Per troppi anni gli orrori delle foibe e dell’esodo istriano fiumano e dalmata sono stati negati o taciuti in Italia; oggi non è più così e la presenza alla foiba di Basovizza del presidente del Senato è un’importante conferma dell’attenzione del Governo per questi temi”, ha detto l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente ed energia Fabio Scoccimarro a margine della visita del presidente del Senato Ignazio La Russa al Monumento nazionale della foiba di Basovizza.Scoccimarro ha rimarcato che “nelle foibe non sono stati trucidati solo gli italiani, ma nelle fosse oltre confine anche gli avversari del regime comunista di Tito”, ricordando che va rivolto “un plauso va a chi ha voluto far luce su questa triste pagina della nostra storia. Il governo sloveno sta infatti agendo correttamente investigando su tali eccidi e – ha concluso Scocimarro – ha già individuato oltre 700 tra foibe, fosse comuni e miniere, utilizzate per nascondere i corpi degli oppositori del regime titino”.

Le scuse di Fontana agli esuli

Ricordiamo che mercoledì, su iniziativa del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, a Montecitorio si è svolta una cerimonia in occasione del Giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata con la proiezione del docu-film ‘Ricordare, portare al cuore’ realizzato dal Teatro Rossetti di Trieste. Nell’occasione Fontana ha dichiarato: “Per anni è stato mantenuto un colpevole silenzio” sulle foibe. “Il pensiero va alle tante persone sono state esiliate e in alcuni casi non hanno trovato quella accoglienza che si aspettavano vorrei chiedere scusa a nome mio e di quello che rappresento a quelle persone – ha aggiunto –. È per me una grande responsabilità e un dovere onorare le vittime della tragedia delle foibe e dell’esodo coatto di centinaia di migliaia di nostri connazionali dalla Venezia Giulia, dall’Istria e dalla Dalmazia. Tra i tanti drammatici eventi che in quegli anni funestarono l’Europa e l’Italia, questa è sicuramente una delle pagine più buie e orribili della Storia. Il Giorno del ricordo, istituito con legge dello Stato nel 2004, ci interroga non solo sulle cause della tragedia, ma anche su quelle che la tennero nascosta – così ancora Fontana –. Come ci suggerisce il docufilm, tutto si riconduce al fanatismo, ideologico e politico, che è stata la vera cifra del secolo scorso, forse il più cruento della Storia”.

L’incontro con il presidente di Federesuli, Giuseppe De Vergottini

 

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