Fondamentale favorire l’interculturalità

A Zagabria ieri la Conferenza sull’attuazione della Convenzione quadro sulla tutela delle minoranze e il convegno sull’istruzione nelle lingue minoritarie

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Fondamentale favorire l’interculturalità

Zagabria ha ospitato ieri due importanti convegni incentrati sulla tutela dei diritti delle minoranze nazionali. Al Sabor si è svolta la Conferenza dedicata all’attuazione della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle etnie. All’hotel Dubrovnik, invece, ha avuto inizio il convegno scientifico di due giorni sull’interculturalità e l’istruzione nelle lingue e nelle scritture delle minoranze, promosso dal Consiglio nazionale serbo. Si è trattato di due eventi ai quali hanno preso parte anche esponenti del Consiglio d’Europa, rispettivamente delle Nazioni Unite a dimostrazione del rilievo che le istituzioni internazionali artrtibuiscono alla protezione delle Comunità nazionali quale fattore di tolleranza.
Una buona cornice
La Croazia dispone di una buona cornice legislativa in materia di diritti delle minoranze nazionali. È necessario però tenere conto dei moniti del Consiglio d’Europa sull’importanza di sviluppare un clima sociale più aperto e tollerante. Lo ha sottolineato la vicepremier con delega alle attività sociali e i diritti umani Anja Šimpraga nel suo intervento al Sabor nel corso della Conferenza incentrata sull’attuazione della Convenzione quadro sulla protezione delle Comunità nazionali. Alla Conferenza, organizzata dall’Ufficio governativo per i diritti dell’uomo e delle etnie, sono intervenuti pure i rappresentanti del Comitato consultivo del Consiglio d’Europa, del Parlamento e del governo, nonché i deputati delle minoranze.
Segnali incoraggianti
La vicepremier Anja Šimpraga ha evidenziato nel suo intervento che il Comitato consultivo del Consiglio d’Europa ha riconosciuto l’importanza delle iniziative promosse dall’attuale governo per migliorare la posizione delle minoranze. Ciò non toglie, ha aggiunto, che è necessario prendere atto anche dei giudizi negativi contemplati nel parere espresso dal Comitato consultivo, in particolare quelli riferiti alla preoccupante diffusione del linguaggio dell’odio. Le raccomandazioni del Consiglio d’Europa, ha proseguito Anja Šimpraga, vanno viste come un documento dallo spirito costruttivo che permette alla Croazia di affrontare e superare le sfide con maggiore rapidità e successo. Sul piano dei diritti delle minoranze non mancano segnali incoraggianti, come la promozione della presenza paritetica delle etnie nelle strutture a livello statale e regionale. Un passo avanti positivo, ha rilevato ancora la vicepremier, è stato rappresentato, ad esempio, dall’accessibilità di moduli nelle lingue e nelle scritture minoritarie al recente Censimento della popolazione, come pure dalla presenza sul campo di un numero proporzionale di rilevatori appartenenti alle etnie.
Aspetti negativi
Dall’altro lato, ha avvertito la vicepremier, non incoraggiano affatto i dati sulla scarsa presenza di appartenenti alle minoranze nazionali negli organi statali e nei servizi pubblici. In altri termini quando si parla delle assunzioni di cittadini appartenenti alle etnie nell’ambito dei servizi statali e pubblici il piatto piange. Un discorso a parte, anche se sta a testimoniare un clima non sempre favorevole nel Paese, infine, è costituito dalla retorica antiminoritaria sempre presente, nonché dai pregiudizi e dal crescente revisionismo storico che, come ha affermato Anja Šimpraga, colpisce innanzitutto le minoranze serba, rom ed ebraica.
Ricordiamo che nel suo quinto Parere sulla Croazia, il Comitato consultivo del Consiglio d’Europa sulla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali aveva riconosciuto che il quadro legislativo del Paese per le minoranze nazionali è “complessivamente conforme alle disposizioni della Convenzione quadro”. Infatti, “è stata emanata una legislazione anti-discriminazione completa e sono in atto strutture per promuovere la parità di trattamento e affrontare i casi di discriminazione a livello nazionale e regionale”.
Pregiudizi nei confronti delle etnie
Inoltre nel suo Parere il Comitato consultivo aveva criticato la misura in cui il dibattito pubblico sulle minoranze nazionali sia “dominato dalla retorica e dal pregiudizio contro le minoranze, dove le persone appartenenti alle minoranze nazionali serba e rom sono le più colpite”. In risposta, il Parere chiede di rafforzare l’Ufficio del mediatore e di migliorare l’efficienza del sistema d’assistenza legale gratuita, nonché aumentare l’impatto della formazione sui diritti umani e sulla non discriminazione per le forze dell’ordine e la magistratura, in quanto tali misure raggiungerebbero i gruppi vulnerabili e contrasterebbero la mancata denuncia dei casi di discriminazione.
Il rilievo della madrelingua
Grande interesse ha suscitato anche il convegno scientifico di due giorni sull’interculturalità e l’istruzione nelle lingue e nelle scritture delle minoranze, promosso dal Consiglio nazionale serbo (SNV). Nel corso dell’incontro, al quale ha presenziato pure il vicepresidente del Sabor e parlamentare della CNI, Furio Radin, è stato evidenziato che in Croazia fruiscono del diritto all’istruzione nella madrelingua, in base a qualcuno dei modelli legislative previsti, sedici Comunità nazionali. Al convegno è intervenuto pure l’emissario speciale dell’ONU per le questioni minoritarie Fernand de Varennes, il quale ha posto in risalto l’importanza di curare le lingue minoritarie, specie dall’ottica pedagogica, in quanto i bambini studiano più agevolmente nella loro madrelingua. Il rappresentante del Ministero della Scienza e dell’Istruzione, Nandor Čapo, ha sottolineato che l’interculturalità è parte integrante della società croata.
Un ponte tra nazioni e Stati
Nel suo discorso il vicepresidente del Sabor e parlamentare della CNI, Furio Radin, ha rilevato che le minoranze nazionali possono essere definite come un ponte che unisce le nazioni e gli Stati. Questa definizione, però, è soltanto in parte veritiera e in molte situazioni è di fatto virtuale, ha avvertito Furio Radin.

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