Esplosione bancomat: individuata l’auto dei ladri. Ma quanti casi negli ultimi anni

Malloppo: portate via 4 delle 5 cassette contenenti denaro

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Esplosione bancomat: individuata l’auto dei ladri. Ma quanti casi negli ultimi anni

Nel quartiere di Cantrida non si spegne l’eco dell’esplosione dell’altra notte quando è stato fatto saltare in aria il bancomat della Erste bank, in via Vera Bratonja; particolarmente sotto shock le tante persone anziane che vivono nel rione, svegliate nella notte, e le commesse del supermercato Brodokomerc Nova al cui interno era posizionato lo sportello automatico per il prelievo di denaro: le donne impiegate nella rivendita si sono ritrovate la mattina seguente con i frammenti di vetro dell’ingresso che sono volati fino al reparto del pane distante dall’entrata almeno una ventina di metri, per dire qual è stata la potenza della deflagrazione. Fortunatamente non si sono registrati feriti e stando a testimonianze da fonti vicine all’accaduto la “banda del buco” si sarebbe impadronita di quattro delle cinque cassette di denaro che si trovano all’interno del bancomat. Tuttavia non si sa di quale sia l’entità della somma che potrebbe essere di un certo spessore visto che dopo ogni weekend i bancomat vengono riempiti con denaro fresco. In via ufficiosa si viene a sapere che la Polizia sarebbe riuscita a rintracciare la macchina con la quale i ladri-bombaroli si sono dati alla fuga.
Serie infinita di casi
Nell’ultimo anno far saltare in aria i bancomat e rubarne il contenuto è diventata una tecnica molto diffusa: vale per il territorio istro-qurnerina, ma è molto comune anche in altri Paesi della Regione: Slovenia, Bosnia ed Erzegovina e Serbia, nessuno escluso, il che desta alcuni sospetti: o si tratta di una banda che cambia località di volta in volta oppure è spirito di emulazione. La tecnica nella maggior parte dei casi è sempre la stessa, cioè far esplodere il bancomat usando una bombola del gas, prendere i soldi e scappar via. Quasi tutti i casi sono avvenuti nella notte o alle prime ore del mattino. Sul territorio fiumano inteso in senso più ampio, oltre all’ultimo episodio a Cantrida, si sono verificati casi a Srdoči, Kostrena, Crikvenica, Čavle…
Istria dal 2010 a oggi
In Istria le prime rapine col botto ai bancomat risalgono al 2010. Il 2 agosto di quell’anno si registra il tentativo di far saltare in aria lo sportello ATM dell’Erste di Antignana (Tinjan). Il 29 gennaio 2011 invece i ladri riescono nel loro intento, ma vengono anche arrestati. Il 9 febbraio dello stesso anno salta in aria il bancomat IKB di San Lorenzo (Sveti Lovreč): la Polizia assicura i colpevoli alla giustizia. Il 1.mo novembre 2012 è stato distrutto tramite esplosione lo sportello automatico della Zagrebačka banka di Porto Cervera (Červar Porat), il 28 dello stesso mese e anno, rapina col botto, al bancomat della Erste in quel di Donji Špadići, nel Parenzano. Uno sportello automatico della banca stiriana è vittima di assalto esplosivo il 14 aprile 2014 a Carigador, mentre il 27 giugno dello stesso anno va a vuoto il tentativo di rapina al bancomat della OTP a Medolino. A Fontane l’allarme manda in fumo il tentativo di rapina al bancomat della Zagrebačka banka il 1.mo febbraio 2017. Il 6 marzo, però, salta in aria lo sportello ATM della PBZ a Kovači, nei pressi di Castellier. La serie continua a Torre il 5 maggio e a farne le spese è di nuovo un bancomat della PBZ. L’11 luglio 2017 i ladri tornano ad Antignana e fanno esplodere il bancomat dell’HPB in pieno periodo vacanze, mentre il 26 agosto 2017 rapina col botto al bancomat OTP di Pisino. Porto Cervera torna tra le mete predilette il 5 novembre quando ignoti danno l’assalto al bancomat della Euronet. Nel 2018 in Istria si verificano tre episodi di rapina ai bancomat con esplosivo o gas. Bancomat Euronet il 28 maggio e 27 luglio rispettivamente a Matterada e Fontane. II 9 novembre 2018 assalto al bancomat della Addiko bank di Torre. Il resto è storia dei giorni nostri… Comunque, è un fenomeno troppo ripetitivo verso il quale sia gli Istituti bancari che le la Polizia devono reagire in maniera determinata. I primi proteggendo gli sportelli automatici in maniera più adeguata (allarmi, silenziosi, sonori o luminosi), mentre la Polizia in armonia con i colleghi dei Paesi contermini devono incentivare gli sforzi per dare un taglio a questo modus operandi evidentemente opera di una rete di criminali organizzata: troppi indizi portano su questa strada.

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