Gallesano, Pola e Dignano: tre appuntamenti in tre Comunità degli Italiani per incontrare gli elettori e spiegare a brevi linee quello che si offre in questa corsa al seggio specifico al Sabor. Corrado Dussich e Maurizio Zennaro questa sera, mercoledì 10 aprile, hanno inteso fare conoscere sé stessi e il programma ai connazionali delle tre CI della Bassa Istria, spiegando in primis che sono in corsa per ovviare a quella che hanno definito “democrazia zoppa”: dare la possibilità di scegliere tra due candidati dà il senso di democrazia e la possibilità, appunto, di scelta. Lo slogan della campagna elettorale è “È l’ora di cambiare” e da qui l’invito a chi crede sia giunta l’ora di farlo, dopo 33 anni, di voltare pagina, a votare Dussich-Zennaro.
Si è ragionato in termini di diritti acquisiti. C’è, infatti, la volontà e la voglia di dare corpo all’art. 15 della Costituzione, che alle minoranza garantisce il voto politico e quello etnico. Non “o…o”, bensì il doppio voto. “Anche il candidato uscente parla di diritto al doppio voto, ma forse se ne è ricordato un po’ tardi”, il commento. E si è detto di un bilinguismo zoppo, facendo confronti con la vicina Slovenia: “Perché in Slovenia si può e da noi no, considerato che gli Stati hanno firmato stessi trattati?”, la domanda retorica. Bisogna pensare ai diritti acquisiti, anche se Radin ha avuto modo di dire che non esistono. Esistono. E vanno rispettati. Punto dolente sul quale c’è da lavorare anche le scuole: perché in autonomie bilingui, accanto ad asili e almeno quattro classi elementari in lingua croata non ci sono le stesse istituzioni in lingua italiana? E infine la questione dell’esame di maturità, che vede i ragazzi delle nostre scuole dover sostenere l’esame di quattro materie, a differenza dei coetanei delle scuole croate che di esami ne sostengono tre. Ma bisogna anche, in materia di scuole, risolvere la questione dell’equipollenza dei titoli di studio di chi si è laureato all’estero (c’è chi deve sostenere 10-11 esami aggiuntivi) e la questione della lingua italiana di cui qualcuno ha scarsa conoscenza, pur avendo i requisiti richiesti per insegnare la materia.
Bisogna pensare ai giovani, agli studenti, istituire biblioteche di scambio di testi universitari (costosi), pensare alle specializzazioni e alle riqualifiche. Ma allo stesso tempo bisogna pensare anche ai vecchi, con centri diurni dove poter incontrare qualcuno per scambi di opinioni e, perché no? offrendo anche utili università della terza età.
“Il candidato uscente dice che si ricandida per risolvere la questione interna all’UI. Ma se per anni lui e Tremul si sono dati il cambio! Se ognuno fa un passo indietro, ci si potrebbe mettere d’accordo e risolvere il problema. Eppoi, basta armonizzare gli Statuti con le leggi degli Stati”, dice Dussich. Prima di… correre a Pola (dove tra il pubblico c’erano il vicesindaco in quota CNI, Bruno Cergnul e Francesco di Paola Panteca, presidente del Consiglio comunale di Trieste) e dopo chiudere a Dignano, l’invito: “Pensate se sia giunta l’ora di cambiare”.
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