Croazia: il 61% dice sì al vaccino. Istria e Quarnero al top

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Croazia: il 61% dice sì al vaccino. Istria e Quarnero al top

Il 47,4% dei croati intende vaccinarsi non appena ne avrà la possibilità. Un altro 13,6% è favorevole al siero, ma soltanto dopo aver visto come funziona sulle altre persone. Dall’altro canto, il 28% non vuole farsi inoculare il vaccino, mentre l’11 per cento è ancora indeciso sul da farsi. E’ questo il responso del sondaggio effettuato dall’agenzia Promocija Plus per il canale televisivo Rtl, che ha coinvolto 1300 persone di tutto il Paese. Dunque, cresce la voglia di vaccinarsi e lasciarsi alle spalle la pandemia di Covid. Nel mese di dicembre la percentuale dei favorevoli era al 52,2%, in gennaio del 57,7%, mentre ora è salita al 61%. Sono gli anziani la fascia d’età con il maggiore interesse per farsi immunizzare (73%), mentre quelli con meno di 30 anni non sono particolarmente attirati dall’iniezione (36,9% per il sì).

Istria e Quarnero al top

Ancora una volta l’Istria e la Regione litoraneo-montana sono le aree del Paese dove il vaccino è visto di buon grado: qui il 69,9% intende sottoporsi a vaccinazione. Dall’altro canto sono gli abitanti della Slavonia, nell’est del Paese, quelli che preferirebbero evitare l’inoculazione del farmaco (49%).

Sì al vaccino russo

Interessante il dato secondo il quale quasi un quinto degli intervistati crede che sia giunto il momento di acquistare i vaccini russo (19,5%) e cinese (2,5%), soprattutto alla luce del fatto che la campagna d’immunizzazione sta subendo notevoli ritardi a causa della mancata consegna delle dosi promesse dalle case farmaceutiche occidentali.

I motivi del no alla vaccinazione

Il motivo principale per il quale i cittadini preferirebbero non vaccinarsi è rappresentato dalla “troppa velocità nella creazione del siero” (lo crede il 45,5% delle persone coinvolte dal sondaggio). Il 13% è contrario a qualsiasi tipo di vaccino, incluso quello contro il Covid, mentre il 9,2% è convinto di essere sano e di non aver bisogno del siero. Infine, l’8,2% afferma che il coronavirus sia una grossa bugia e che non esista.

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