Croazia. Fuga dello yacht IrinaVU: arrestate quattro persone

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Croazia. Fuga dello yacht IrinaVU: arrestate quattro persone
Il panfilo Irina VU. Photo: Ivo Cagalj/PIXSELL

Sono iniziati gli interrogatori tesi a fare luce sulle circostanze della misteriosa “fuga” del panfilo Irina VU scomparso da un cantiere navale di Bettina (Betina) sull’isola di Morter (Murter) e poi ricomparso a Didim, in Turchia. Lo yacht si trovava sotto sequestro ai sensi delle sanzioni imposte dall’UE, dagli USA e dal Regno Unito al Cremlino in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina. Ciononostante, nell’ottobre scorso l’imbarcazione è riuscita a superare i controlli della Capitaneria di porto di Ragusa (Dubrovnik), della Polizia e della Dogana e a lasciare le acque territoriali, mentre nel posto dove avrebbe dovuto essere custodita era stata collocata un’imbarcazione dalle caratteristiche simili. L’Irina VU appartiene ad Ališer Usmanov, un plurimiliardario russo di origini uzbeke e a sua moglie Irina. L’uomo d’affari è considerato vicino al Presidente russo Vladimir Putin.
Il Ministero degli Affari interni ieri ha informato che gli interrogatori si sono svolti nell’area di competenza della Direzione di Polizia della Regione di Spalato e della Dalmazia. Sono anche state eseguite perquisizioni nelle abitazioni e in altri spazi usati dalle persone interessate. Sono finite nel mirino della Polizia e dell’USKOK, l’Ufficio per la lotta alla corruzione e al crimine organizzato, otto persone, di cui quattro sono state arrestate.
A occuparsi del caso, oltre agli investigatori della Direzione di Polizia della Contea di Spalato e della Dalmazia sono pure i loro colleghi della Direzione di Polizia della Regione di Sebenico e Knin. A coordinare le operazioni è il Comando della Polizia criminale in seno alla Direzione di Polizia in cooperazione con la Procura di Sebenico.
La scorsa settimana il ministro del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture, Oleg Butković, commentando l’accaduto, aveva ammesso che in seno al suo Dicastero erano state commesse delle leggerezze che avevano consentito all’Irina VU di raggiungere l’Egeo. Butković aveva anche annunciato che il responsabile del Settore per la sicurezza della navigazione e quello della Capitaneria di porto di Sebenico sarebbero stati rimossi dai rispettivi incarichi.
Ieri il deputato Nikola Grmoja ha osservato che ha del paradossale che mentre ai commercianti d’armi russi viene consentito di visitare il Centro tecnico-aereo (ZTC) e gli yacht degli oligarchi prendono il largo, Butković e la maggioranza abbiano il coraggio di rinfacciare all’opposizione di essere “giocatori al servizio della Russia”. Sandra Benčić (Blocco dei Verdi e della Sinistra) ha affermato che non si può far finta che la scomparsa del panfilo non implichi responsabilità politiche e che la colpa non può essere addossata esclusivamente alle persone impiegate nel marina. Ha sollecitato i responsabili delle istituzioni incaricate d’attuare le sanzioni a presentarsi davanti alla Commissione parlamentare per gli Affari esteri e a spiegare che cos’è accaduto.

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