Consumi in Croazia. A dicembre spesi 16 miliardi di kune

Spese alle stelle grazie al clima di ottimismo tra i consumatori

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Consumi in Croazia. A dicembre spesi 16 miliardi di kune

Le festività hanno fatto schizzare i consumi. Lo scorso mese il giro d’affari dei negozi in Croazia ha sfiorato i 16 miliardi di kune (2,13 miliardi di euro). “In dicembre, stando ai dati elaborati dalla Direzione fiscale, sono stati emessi scontrini fiscali per un valore di 15,8 miliardi di kune”, ha fatto presente ieri la direttrice del Settore per il commercio in seno alla Camera croata di economia (HGK), Tomislava Ravlić. “Si tratta – ha proseguito – di un incremento di circa un miliardo di kune rispetto allo stesso periodo del 2019. Il trend positivo è dovuto alla continua crescita degli stipendi resa possibile dalle riforme fiscali”.
Stando ai dati raccolti e diffusi dall’HGK, quasi due terzi dei cittadini croati hanno speso tra le 100 e le 1.000 kune per l’acquisto dei doni che si scambiano a Natale e Capodanno. Si stima, inoltre, che un quinto dei cittadini hanno speso per l’acquisto dei regali importi superiori alle 1.000 kune. “Il 31,5 p.c. degli intervistati ha speso tra le 100 e le 500 kune, il 31,8 p.c. dalle 500 alle 1.000 kune e il 20,8 p.c. oltre 1.000 kune”, ha segnalato Tomislava Ravlić. “D’altro canto – ha osservato la manager dell’HGK – il 10,4 p.c. delle persone coinvolte nell’inchiesta ha dichiarato di aver speso meno di 100 kune. Solo il 2,3 p.c. delle persone ha detto di non aver acquistato alcun regalo”. I doni sono stati acquistati principalmente per essere regalati principalmente ai familiari (84 p.c. dei casi), alle persone alle quali si vuole bene (56 p.c.) e agli amici (53 p.c.). Solo il 17 p.c. degli intervistati ha dichiarato di aver fatto un presente ai partner d’affari. Tra i regali più gettonati figurano i prodotto di cosmetica (39 p.c.) – in particolare prodotti per la cura del viso e del corpo (48 p.c.), profumi (47,5 p.c.) e trucchi (34,5 p.c.) – capi d’abbigliamento e calzature (35 p.c.) e i giocattoli (31 p.c.) – soprattutto giochi da tavolo e puzzle (60,5 p.c.), peluche e bambole (45 p.c.) e videogiochi e multimedia (22 p.c.). I cittadini croati amano regalare pure delizie gastronomiche (il 29 p.c. dei regali scambiati durante le feste), bevande di vario genere (24 p.c.), libri (20,5 p.c.) e prodotti di elettronica (17,2 p.c.). I risultati della ricerca condotta dall’HGK si basano sulle risposte fornite da un campione di 300 persone intervistate a Zagabria, Fiume, Spalato e Osijek (le città più popolose del Paese). I consumatori croati continueranno a spendere più della media anche in gennaio. Si stima, infatti, che circa 110 persone si recheranno nel corso di questa e della prossima settimana in villeggiatura sulle Alpi o in altre aree montane per divertirsi sulle piste da sci. D’altronde, con l’avvento del 2020 in Croazia il fisco si è fatto ancora più dolce. Letteralmente, visto che allo scoccare del Capodanno i ristoratori hanno potuto iniziare a calcolare l’imposta sul valore aggiunto con un’aliquota del 13 e non più del 25 p.c. per quanto concerne i prodotti culinari e di pasticceria. Inoltre, grazie all’innalzamento dell’imponibile da 3.800 a 4.000 kune i lavoratori in Croazia vedranno aumentarsi lo stipendio di circa 50 kune al mese. A proposito di retribuzioni salariali, i giovani under 25 saranno esentati dal pagamento della tassa sul reddito. I ragazzi di età compresa tra i 26 e i 30 anni di età, invece dovranno pagare l’importa in questione, ma saranno tenuti a versare all’erario soltanto il 50 p.c. dell’importo dovuto. Il computo agevolato della tassa sul reddito sarà riconosciuta fino all’importo di 360mila kune. L’unica nota stonata sta nel fatto che i giovani lavoratori dovranno pazientare fino al 2021 per disporre dei mezzi “risparmiati”.

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