CNI, scuola di lingua o di identità (foto)

A Sissano la sessione tematica dell’Assemblea dell’Unione Italiana

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CNI, scuola di lingua o di identità (foto)

“Abbiamo la facoltà, il potere e la responsabilità di creare futuri cittadini e future persone. I presidi e i docenti hanno la responsabilità di questi individui nella parte più importante della loro vita, quella formativa. Scusatemi se pecco di presunzione, ma questo è il potere e l’importanza di questo settore che comprende bambini che vanno dai 6 mesi d’età ai 25 anni, se si riesce a finire l’università per allora”: è questo il parere di Patrizia Pitacco, titolare del settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana.

È con un suo intervento che è iniziata la seduta tematica dell’Assemblea dell’Unione Italiana dedicata al Mondo Scuola, che si è svolta oggi, mercoledì 17 gennaio, a Sissano e che ha visto lunghe discussioni sul presente e il futuro delle istituzioni scolastiche della minoranza nazionale italiana in Slovenia e Croazia.

Nel corso dell’introduzione la professoressa Pitacco ha spiegato come il settore comprenda, nel corso di quest’anno scolastico, 4.803 “discenti”, termine scelto per descrivere il gruppo che comprende i bambini degli asili, gli allievi delle scuole elementari e medie superiori e gli studenti delle università. Ha riassunto poi quali sono questi istituti e qual è il quadro legislativo nel quale operano, che ha fatto emergere sin da subito una serie di differenze sostanziali fra Croazia e Slovenia.

Fra i tanti interventi si è discusso del ruolo della scuola, con un primo dualismo fra scuola di lingua o scuola di identità. Sulla lingua si sono poi concentrati vari interventi, con alcuni che hanno commentato la lingua degli alunni e altri quella dei professori. Si è poi parlato di maturità di Stato e dell’esame di croato, con alcuni che si sono espressi in modo favorevole, definendolo un valore aggiunto, e altri che hanno detto chiaramente di non volere l’esame di croato alla maturità.

Tornando alle parole di Patrizia Pitacco, si è parlato di quella che è o dovrebbe essere la missione delle nostre scuole, a partire dalla quale vanno definite le finalità, gli obiettivi, i contenuti, i finanziamenti… Si è parlato anche di un’altra differenza fra Croazia e Slovenia: quella negli stipendi dei professori che in Slovenia ricevono fra il 12 e il 14% in più rispetto ai colleghi che lavorano nelle scuole della maggioranza.

Oltre agli interventi dei consiglieri ci sono stati anche quelli di vari presidi, i quali hanno fatto un discorso articolato e complesso.

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