Cibo avariato, frutta e verdura marcia: cosa succede nei negozi croati?

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Cibo avariato, frutta e verdura marcia: cosa succede nei negozi croati?
Foto: Lovro Domitrovic/PIXSELL

Un’indagine condotta da clienti misteriosi ha rivelato condizioni allarmanti nei negozi di Zagabria e dintorni. Gli attivisti dell’iniziativa civica “Cibo di qualità e sicuro della Croazia” hanno visitato 22 negozi e macellerie nei giorni scorsi, riportando risultati definiti “catastrofici”.

Durante le loro visite, i clienti misteriosi hanno acquistato vari prodotti alimentari, tra cui frutta, verdura e prodotti a base di carne. Molti di questi prodotti si sono rivelati in condizioni deplorevoli. “Abbiamo trovato frutta e verdura in stato di decomposizione, maleodorante e non sicura per il consumo,” ha dichiarato Josip Kelemen, attivista e consigliere dell’iniziativa.

Prodotti scaduti e prezzi sbagliati

L’indagine ha anche rilevato numerosi prodotti scaduti sugli scaffali dei negozi. In molti casi, i prezzi indicati non corrispondevano a quelli effettivamente pagati alla cassa. “In tutti i 22 negozi visitati, abbiamo trovato prodotti con data di scadenza superata e un gran numero di articoli di aspetto sospetto,” ha aggiunto Kelemen durante una conferenza stampa.

Sconti su cibo non commestibile

Gli sconti praticati da alcune catene di supermercati riguardano spesso cibo avariato e non commestibile, anche dopo la cottura. Kelemen ha sottolineato che i clienti misteriosi hanno raccolto prove documentali, comprese ricevute e registrazioni video, per supportare le loro denunce. L’iniziativa è stata lanciata in risposta al crescente numero di reclami dei consumatori sulla qualità e sicurezza degli alimenti.

Responsabilità dei commercianti

Secondo gli attivisti, la responsabilità per l’esposizione di tali prodotti ricade sui commercianti e sui gestori dei negozi. “Abbiamo testimonianze di ex e attuali dipendenti che affermano che le direzioni ordinano ai commercianti di mettere in vendita prodotti scaduti, nonostante le normative lo vietino,” ha avvertito Kelemen.

Un richiamo alle autorità

L’inchiesta è stata condotta in collaborazione con il Partito dei Pensionati Croato e il team di “Pronto, ispettore”. Gli attivisti hanno annunciato che presenteranno i loro risultati all’Ispettorato di Stato e all’Agenzia croata per l’Agricoltura e il Cibo. “Ci impegneremo affinché la Croazia non diventi un contenitore europeo di cibo di terza qualità, dannoso per la nostra salute,” ha dichiarato Ema Culi, esperta di tutela dei consumatori e candidata alle elezioni europee.

Questa indagine solleva preoccupazioni significative sulla qualità degli alimenti venduti in Croazia e sottolinea la necessità di una rigorosa applicazione delle normative sulla sicurezza alimentare. La speranza degli attivisti è che questa iniziativa porti a un miglioramento delle condizioni e a una maggiore tutela dei consumatori croati.

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