Bonifica di Vallelunga: l’attesa sta per finire

Migliaia di ordigni inesplosi ritrovati un anno fa saranno rimossi dai vecchi magazzini semidistrutti dell’ex area militare che da mesi è inaccessibile alla cittadinanza

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Bonifica di Vallelunga: l’attesa sta per finire

Chiunque si sia trovato in questi giorni nelle immediate vicinanze di Vallelunga avrà sicuramente sentito in sottofondo l’inconfondibile borbottio delle motoseghe e dei decespugliatori all’opera: è il segnale che le operazioni di bonifica dei residuati bellici risalenti alla Seconda guerra mondiale sono finalmente iniziate. Le mine e le migliaia di ordigni inesplosi ritrovati più o meno un anno fa saranno dunque rimossi dai vecchi magazzini semidistrutti dell’ex area militare di Vallelunga, inaccessibile ormai da mesi e mesi al pubblico per ovvi motivi di sicurezza. Dalla portavoce della Questura istriana, Nataša Vitasović, e dai responsabili della bonifica incontrati sul posto si apprende che la bonifica vera e propria non è ancora iniziata. Prima di procedere con la rimozione dei residuati bellici è necessario procedere alla rimozione del sottobosco, nel quale gli artificieri hanno trovato e in parte già rimosso alcuni ordigni. Oltre a ripulire il sottobosco, nei prossimi giorni gli addetti ai lavori dovranno rimuovere dalla zona ciò che rimane di due vecchi magazzini distrutti molti probabilmente sotto i violenti bombardamenti degli alleati verso la fine della Seconda guerra mondiale. Resti di cemento armato sotto ai quali si trovano centinaia se non migliaia di ordigni esplosivi.
I quesiti senza risposta
Quanti siano effettivamente i residuati bellici coperti dalle macerie dei due magazzini al momento non è ancora stato definito con certezza. Quindi, né la portavoce della Questura istriana né i responsabili della bonifica hanno voluto rispondere alla domanda, limitandosi a dire che il numero esatto sarà reso noto non appena l’intera area sarà ripulita. La Questura e gli addetti ai lavori non si sbilanciano nemmeno sulle tempistiche, dicendo che al momento è impossibile stabilire con precisione quanto dureranno le operazioni di bonifica. “Prima di rispondere è necessario ripulire l’area dalle sterpaglie e le macerie” ha detto Nataša Vitasović, la quale ha ripetuto che soltanto allora potranno iniziare le operazioni di rimozione degli ordigni, che dovrebbero poi essere portati al poligono militare di Marlera (Lisignano) dove saranno fatti brillare. Alcuni ordigni – se particolarmente pericolosi – potrebbe essere distrutti direttamente a Vallelunga.
Perlustrazioni continue
Tornando alle operazioni in corso, giorni fa, l’Ufficio per le relazioni con il pubblico della Città di Pola ha informato i cittadini che questa prima fase dei lavori è stata affidata all’impresa “Viktor” di Rovigno, il cui team di esperti è ora supervisionato dagli uomini del Ministero degli Interni. Preparato il terreno, ad entrare in gioco saranno gli artificieri del dicastero, che per rimuovere le mine e gli altri ordigni dovrebbero utilizzare un’apposita ruspa blindata e attrezzata. Fino al termine delle operazioni e fino a quando i responsabili della bonifica non saranno certi di avere rimosso ogni residuato bellico l’intera area continuerà a essere inaccessibile al pubblico e continuerà ad essere perlustrata giorno e notte da alcuni guardiani e dai poliziotti. Si ricorda che l’annuncio dell’inizio delle operazioni di bonifica è stato dato due mesi circa al termine di un incontro che i primi di dicembre ha radunato allo stesso tavolo il ministro della Difesa, Damir Krstičević, il sottosegretario agli Interni, Damir Hranj e il sindaco di Pola, Boris Miletić, riunitisi per discutere del programma e delle attività di bonifica dell’ex zona militare di Vallelunga.

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