Fiume, bevande avvelenate. L’ospedale e la polizia confermano: un ricovero

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Fiume, bevande avvelenate. L’ospedale e la polizia confermano: un ricovero

La situazione a Fiume sembra essere seria. Stanno arrivando le prime conferme sulla possibilità che alcune bevande di un noto produttore (qui la nota della Coca Cola HBSC Hrvatska d.o.o. sull’acqua minerale Romerquelle Emotion Blueberry Pomegranate da 330 ml) siano state avvelenate da una sostanza chimica. Il Centro clinico-ospedaliero (Cco) di Fiume, sollecitato dai media, ha confermato che sabato scorso un giovane ragazzo è stato ricoverato dopo aver bevuto un’acqua minerale in un bar situato nel centro del capoluogo quarnerino.

Il paziente ha una “sospetta lesione chimica all’esofago”, affermano dal Cco. Attualmente “le sue condizioni sono stabili”, e i procedimenti diagnostico-terapeutici indicati sono in corso. Il Centro clinico ospedaliero ha precisato anche che subito dopo l’arrivo del paziente in ospedale, il caso è stato segnalato alla polizia.

Pochi minuti dopo è arrivata anche la nota della Questura litoraneo-montana, che ha confermato i timori dei cittadini fiumani: “Il 4 novembre, la Questura ha ricevuto una segnalazione riguardante una persona che si è sentita male durante il consumo di una bevanda analcolica in uno dei locali del centro di Fiume ed è stata trasportata al Cco di Fiume”, si legge nel comunicato.

“Gli agenti hanno effettuato un sopralluogo, sequestrato determinati oggetti e hanno effettuato colloqui con diverse persone. La polizia ha informato l’autorità giudiziaria competente e l’Ispettorato di Stato al fine di adottare le misure di loro competenza – prosegue la nota della Questura -. Le indagini per stabilire tutti i fatti rilevanti legati a questo evento continuano…”.

La polizia sottolinea che, oltre a questo caso e a quello di un uomo di Pola che ha avuto gravi lesioni all’esofago dopo aver consumato un’acqua minerale in un ristorante di Fiume pochi mesi fa, “non sono stati segnalati altri casi simili”.

Anche l’Istituto per la sanità pubblica della regione litoraneo-montana ha confermato che oggi, martedì 7 novembre, ha preso in esame i primi campioni di succhi e acqua minerale sospetti. Le bottiglie con le bevande sono state prelevate in alcuni bar di Fiume. Una volta concluse le analisi, l’opinione pubblica sarà informata sugli esiti delle stesse.

Il caso è scoppiato lunedì sera, 6 novembre, quando i social e i gruppi WhatsApp e Viber sono stati inondati da messaggi in cui si precisava di evitare il consumo di bevande di un noto produttore (Leggi qui l’articolo), che sarebbero avvelenate a causa di un problema nello stabilimento in cui vengono riempite le bottigliette: la causa sarebbe riconducibile ad alcuni agenti chimici usati per la pulizia dei macchinari che non sarebbero stati poi rimossi in modo adeguato.

 

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