Libertà di stampa, la Croazia scende al 48° posto

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Libertà di stampa, la Croazia scende al 48° posto
Foto: Davor Puklavec/PIXSELL

Anche quest’anno, per la 25.esima volta, il Sindacato dei giornalisti della Croazia (SNH) ha invitato i suoi membri, tutti i giornalisti e gli operatori dei media a partecipare all’azione simbolica denominata Cinque minuti di silenzio assordante, promossa alle 11.55. Quest’anno, come fatto sapere dall’SNH, la Giornata mondiale della libertà di stampa è stata contraddistinta da amarezza e trepidazione. “I nostri colleghi muoiono ogni giorno in Ucraina e a Gaza, non abbiamo il potere di fermare gli orrori e possiamo solo inviare ancora una volta un messaggio di sostegno e solidarietà, ripetere ancora una volta che i giornalisti sono una voce senza la quale l’opinione pubblica non conoscerebbe la verità, i giornalisti non sono e non devono essere bersagli”, hanno affermato dall’SNH sostenendo il diritto a un lavoro libero ed equamente retribuito. Hanno avvertito altresì che i giornalisti sono spesso bersaglio di minacce e attacchi nel loro lavoro quotidiano.
“I giornalisti sono esposti a minacce, attacchi, censura e pressioni da parte di vari interessi politici e aziendali, nonché denunce “SLAPP” (ovvero quelle cause legali volte a impedire la partecipazione pubblica). La libertà di espressione è limitata e l’indipendenza giornalistica è spesso messa in discussione. Ed è proprio per questo che la lotta per la libertà dei media diventa ancora più importante e più impegnativa”, ha affermato il Sindacato dei giornalisti della Croazia ricordando che il Sabor ha approvato la cosiddetta “lex AP”, che prevede l’introduzione del reato penale di divulgazione non autorizzata del contenuto di un atto investigativo o probatorio, l’ultimo giorno prima di essere sciolto in vista delle elezioni politiche.
Nel comunicato diffuso dalla presidente del Sindacato dei giornalisti della Croazia, Maja Sever, si rileva che, nonostante il difficile contesto, l’SNH continuerà a difendere la libertà dei media, a tutelare l’integrità della professione giornalistica e a lottare per condizioni di lavoro eque per i colleghi. “Solo insieme – ha aggiunto Maja Sever – possiamo garantire che la libertà dei media rimanga il fondamento della democrazia e che i giornalisti possano svolgere il proprio lavoro senza timori o restrizioni”.
“Il governo croato non protegge i giornalisti dalle denunce SLAPP e dalle minacce che arrivano dalla criminalità organizzata, ed esso stesso rappresenta una minaccia alla libertà dei media”, ha avvertito Reporter Senza Frontiere (RSF) nel suo rapporto annuale sulla libertà dei media nel mondo, in cui la Croazia ha perso sei posizioni in classifica scendendo dal 42° al 48° posto nel Media Freedom Index. L’organizzazione non governativa con sede a Parigi ha reso noto inoltre che “il governo stesso rappresenta una minaccia per la libertà dei media”, e in tale contesto ha menzionato la cosiddetta “lex AP”. RSF sostiene che “lavorare come giornalista in Croazia può essere pericoloso” perché chi indaga sulla corruzione, sulla criminalità organizzata e sui crimini di guerra, soprattutto a livello locale, è spesso bersaglio di molestie. “Attacchi fisici, minacce e violenza cibernetica rappresentano un grosso problema a cui le autorità non rispondono adeguatamente”, si rileva nel rapporto di RSF.

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