Beroš a Fiume: «Il Cco sempre un passo avanti»

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Beroš a Fiume: «Il Cco sempre un passo avanti»

Il ministro della Salute, Vili Beroš, ha fatto tappa oggi al Centro clinico ospedaliero (Cco) di Fiume dove ad attenderlo ci sono stati il direttore Alen Ružić e il responsabile del dipartimemto di Anestesiologia, Alen Protić, i quali hanno presentato al ministro il lavoro dell’ospedale in questo difficile periodo di pandemia, nonché i reparti Covid. Subito dopo Vili Beroš si è rivolto ai rappresentanti dei media. “Il motivo della mia visita a Fiume è quello di ringraziare di persona tutto il personale medico e gli altri dipendenti dell’ospedale che in modo adeguato hanno saputo rispondere alla sfida dettata da questa pandemia. I medici e le infermiere sono quelli che ogni giorno si prendono cura dei pazienti e che stanno facendo tantissimi sacrifici per curare tutti quelli che lottano contro il Covid-19. Sono soddisfatto del lavoro svolto dal Cco di Fiume, perché tutto viene pianificato in avanti e pensato in modo minuzioso. Ho avuto modo di vedere il centro che è stato organizzato per accogliere questi pazienti, senza però dimenticare che ci sono persone che hanno bisogno di cure non legate al Covid. Sono sfide giornaliere che vanno risolte in modo responsabile, e di questo ringrazio il direttore. Solo lavorando tutti assieme come una squadra potremo porre fine a questa minaccia a livello mondiale, mai vista prima nei nostri territori”, ha detto il ministro.
Alen Ružić ha dichiarato che anche se il numero dei pazienti è in aumento, per il momento i posti letto, ma anche il personale a disposizione, non mancano. “Abbiamo meno pazienti dei giorni precedenti, però si tratta ancora sempre di un numero impegnativo. Per fortuna riusciamo a prenderci cura di tutti i casi urgenti in particolar modo di quelli oncologici”, ha detto il direttore.
Alen Protić ha affermato che nel Cco di Fiume ci sono al momento una trentina di pazienti con gravi conseguenze causate dal Covid. “Abbiamo un ottimo supporto grazie alle attrezzature ricevute, tra le quali il sistema di videosorveglianza dei pazienti. In questo modo in ogni momento possiamo monitorare ogni singola persona e reagire al momento giusto. Questo permette di lavorare con meno personale, in particolar modo adesso quando è diventato carente”, ha concluso Alen Protić, sottolineando che tutte gli interventi chirurgici effettuati corrispondono al 60% di quelli che venivano fatti nel periodo pre Covid.

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