Amnesty. In Croazia problemi aborto, migranti, discriminazione

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Amnesty. In Croazia problemi aborto, migranti, discriminazione
Piazza bano Jelačić, a Zagabria. Foto: Marko Lukunic/PIXSELL

Il rapporto annuale di Amnesty International mette in luce alcuni problemi nel rispetto dei diritti umani in Croazia. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, il Paese continua a essere teatro di gravi violazioni, dall’accesso limitato all’aborto alla discriminazione etnica contro rom e serbi, e al persistente problema della violenza domestica.

Una delle principali preoccupazioni evidenziate nel rapporto è il trattamento riservato ai migranti e ai rifugiati che cercano di entrare in Croazia. Le testimonianze raccolte indicano un aumento del 70% nel numero di persone che tentano di attraversare il confine, ma sono spesso vittime di rimpatri forzati, violenza fisica e umiliazioni da parte delle autorità.

Un altro tema critico riguarda la libertà di stampa. I giornalisti che indagano su questioni sensibili come il crimine organizzato e la corruzione continuano ad affrontare intimidazioni e azioni legali abusive, note come “cause legali abusive contro la partecipazione pubblica” (SLAPP). Il governo croato ha adottato misure per contrastare questa minaccia, ma l’efficacia di tali azioni è oggetto di dibattito.

La situazione dei diritti riproduttivi è altrettanto allarmante. L’accesso all’aborto rimane limitato, con molti medici e cliniche che rifiutano di eseguire l’intervento per motivi di coscienza. Questa restrizione colpisce in particolare le donne nelle zone rurali e svantaggiate economicamente.

Tuttavia, il governo croato ha compiuto passi avanti nella lotta alla violenza domestica, con l’introduzione di emendamenti al Codice penale che rendono il femminicidio un reato separato e aumentano le pene per lo stupro. Le organizzazioni femminili accolgono con favore queste misure, ma chiedono un impegno più ampio per prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro le donne.

Il rapporto evidenzia anche le sfide affrontate dalle vittime di stupro durante la guerra nel far valere i loro diritti. Molte di loro si scontrano con ostacoli nel processo di richiesta di riconoscimento dello status di vittima civile e nel ricevere assistenza sociale.

Infine, Amnesty International sottolinea la necessità per la Croazia di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e di aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili per garantire un futuro sostenibile.

Il governo croato ha risposto al rapporto affermando il suo impegno per migliorare la situazione dei diritti umani nel Paese, ma “alle parole devono seguire azioni concrete per garantire un cambiamento significativo e duraturo”, conclude Amnesty International.

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