Istria. Lo Statuto della convivenza

0
Istria. Lo Statuto della convivenza

Il 30 marzo 1994 l’Assemblea della Regione istriana aveva approvato lo Statuto regionale, poi sospeso e tornato in auge nel 2001 a seguito della cassazione di diversi articoli. Nonostante ciò, questo documento sancisce il modus vivendi regionale, la multiculturalità e la convivenza, valori e idee tuttora da coltivare. Quest’importante recente evento della storia politica regionale è stato ricordato presso la Sala della Dieta istriana a Parenzo, con la seduta solenne dell’Assemblea regionale, presieduta da Sandra Čakić Kuhar, moderata in croato e in italiano da Ana Černjul e Šandor Slacki. A introdurla è stato il coro della SAC “Lino Mariani” di Pola diretto da Ronald Braus, che ha intonato l’Inno nazionale e quello regionale. Il coro ha partecipato anche agli intermezzi musicali, assieme agli alunni della Scuola artistica di Parenzo.

Presenti in sala il presidente della Repubblica Zoran Milanović, il presidente della Regione Istriana Boris Miletić, il presidente della Regione litoraneo-montana Zlatko Komadina, sindaci e altri esponenti della vita politica e culturale regionale, fra cui il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, il presidente dell’Assemblea UI Paolo Demarin e quello del Consiglio regionale per la minoranza italiana autoctona Ennio Forlani.

Gli interventi

Nel salutare i presenti, Sandra Čakić Kuhar ha riassunto il percorso che ha portato all’approvazione dello Statuto regionale, un documento che rispecchia i principi della tolleranza e di una società paritetica garantendo l’opportunità per la CNI di usare la sua lingua in forma ufficiale e paritetica. Sandra Čakić Kuhar, nel suo intervento, ha invitato ad aumentare le paghe dei dipendenti pubblici, a rispettare l’ambiente, a promuovere il turismo sostenibile e a favorire condizioni di vita dignitose per tutte le fasce sociali. Il percorso legittimo che ha portato al rispetto dei principi sanciti nello Statuto regionale e al nostro modo di vivere è stato rievocato anche dalla vicepresidente regionale in quota CNI, Jessica Acquavita, che s’è premurata di ringraziare coloro che si sono battuti per questo, ma anche gli avversari, che ci hanno spinto a essere più uniti. Il suo è stato un invito al dialogo e alla comprensione, per favorire la creazione d’un mondo migliore.

Il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, ha ripercorso pure i tempi difficili in cui lo Statuto fu approvato, anni di guerra e di disoccupazione, a differenza di quelli odierni, all’insegna della stabilità. Anche se sono passati tre decenni, lo Statuto ha sempre lo stesso valore ed è incentrato sull’uomo. Oggi le battaglie da intraprendere sono altre, incentrate sulla demografia, la tutela ambientale, l’economia, l’infrastruttura, oltre che sulla conservazione della nostra autenticità, sul bilinguismo e sulla valorizzazione dei dialetti. Il suo omologo litoraneo-montano Zlatko Komadina ha rilevato le specificità che uniscono l’Istria e la Regione del Quarnero e del Gorski kotar per molti aspetti diverse dalle altre aree statali.

Un’Europa in miniatura

Il presidente della Repubblica Zoran Milanović è andato col pensiero ai tempi della sua infanzia, quando, a 9 anni, raggiungeva in corriera Rovigno da Zagabria, e giungendo nella località istriana veniva a contatto con il bilinguismo, sancito in quegli anni nel Buiese dal Trattato di Osimo, e ritenuto una realtà normale e accettata nel 2001, con quel documento con il quale l’Istria ha ribadito le sue peculiarità realtà dopo aver combattuto per sette anni per il riconoscimento delle stesse. Milanović ha fatto notare che in Istria le attese sono diverse rispetto alle altre parti della Croazia e lo Statuto regionale è la conseguenza delle sue diversità e dell’impegno di coloro che hanno lavorato negli ultimi 30 anni in questo senso, ai quali va il dovuto riconoscimento.

“Noi siamo diversi: istriani e dalmati sono diversi, gli abitanti della Dalmazia e del Međimurje sono diversi, e tutto questo in una nazione di quattro milioni di abitanti. Non c’è questa differenza, ad esempio, tra gli irlandesi. Perché siamo un Paese fatto di regioni in quanto a mentalità, lingua, dialetti, usanze culturali e cibo – un’Europa in miniatura”, ha concluso il presidente Milanović.

I riconoscimenti

Nella ricorrenza, sono stati assegnati i riconoscimenti. Phil Hogan, già commissario europeo, è diventato cittadino onorario dell’Istria per il suo impegno per il riconoscimento dell’etichetta del Terrano. Per meriti nella promozione sociale e culturale, i ringraziamenti sono andati al Museo del territorio parentino, alla Valamar Riviera, alla SAC “Lino Mariani” e agli scomparsi prof. Miroslav Bertoša e Davor Šišović, noto giornalista. A ritirare i riconoscimenti sono stati la direttrice del Museo parentino Elena Uljančić, il presidente del Consiglio d’amministrazione della Valamar Riviera Željko Kukurin, nonché la presidente della “Lino Mariani” Loretta Godigna. Le figlie Mislava e Valentina hanno ritirato i premi postumi al prof. Miroslav Bertoša e a Davor Šišović.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display