Da Cervinia a Le Breuil, anzi no. Sindaca: “Trovata la soluzione”

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Da Cervinia a Le Breuil, anzi no. Sindaca: “Trovata la soluzione”

(Adnkronos) – Monta la protesta contro il cambio di nome della nota località turistica valdostana Breuil-Cervinia in Le Breuil.

Ma la sindaca di Valtournenche Elisa Cicco assicura che “nessuno voleva cancellare il nome Cervinia: è il nostro marchio, il nostro brand con cui siamo conosciuti in tutto il mondo”. Da qui la decisione di avviare l’iter per mantenere la denominazione Breuil-Cervinia e “trovare una soluzione”.

“Riavvieremo la richiesta per rivedere il toponimo – spiega Cicco all’Adnkronos -. La toponomastica fa parte della cultura e della ricerca storica dei nomi, ma nessuno voleva cancellare il nome Cervinia”, ribadisce.

Del resto già il vicesindaco di Valtournenche Massimo Chatrian si era impegnato in tal senso: “Faremo tutto il possibile, in termini di legge, perché il nome resti Breuil-Cervinia senza se e senza ma”, aveva detto sempre all’Adnkronos, anticipando che l’amministrazione comunale avrebbe agito contro il cambio del nome della celebre località turistica nel solo toponimo Le Breuil.

Secondo Chatrian, che è anche responsabile Enti locali di Fi in Valle d’Aosta, “cambiare il nome a una località è ridicolo anche perché la località è conosciuta nel mondo come Cervinia” e il nome è da sempre il “brand”. Il vicesindaco sottolinea che, da parte della precedente amministrazione che aveva approvato l’atto, “c’è stata probabilmente una sottovalutazione”.

L’ex sindaco di Valtournenche, Jean Antoine Maquignaz, all’Adnkronos dice che “nessuno ha mai voluto cancellare Cervinia. Tutti i cittadini vogliono mantenere Breuil-Cervinia, anche l’amministrazione precedente e quella attuale”.

“Tutto è nato per una ricognizione del toponimi storici: il toponimo storico è Breuil e, nella ratio della legge, nelle residenze e cartellonistica bisognava inserire il toponimo storico quindi Breuil”, conclude, spiegando che però l’amministrazione sta lavorando per una rettifica e fare in modo che resti anche la denominazione Cervinia.

E il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, fa sapere che “in un incontro che si è avuto oggi con l’Amministrazione comunale di Valtournenche, in particolare con il sindaco e un assessore, si è convenuto come la Regione, nel rimanere in attesa della richiesta prospettata dal Comune in merito al riavvio dell’iter per la ridefinizione del toponimo da Le Breuil a Le Breuil – Cervinia, si rende disponibile fin da subito a lavorare per ogni valutazione utile ad accogliere la richiesta”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la ministra del Turismo, Daniela Santanché. “Non riesco a capire cosa succede nella testa di alcuni: a Cervinia, una delle eccellenze del nostro turismo, hanno pensato bene di cambiarle il nome” in Le Breuil, è lo sfogo via social. “Ma siete matti? – aggiunge – Sapete quanto tempo ci vuole per costruire una destination, una brand reputation, ripensateci. Un così drastico cambiamento non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle d’Aosta”. “E voi – conclude rivolta agli ascoltatori – cosa ne pensate?”.

Su change.org sono state già lanciate diverse petizioni contro il cambio nome e crescono le adesioni. La petizione “Mantenere il nome Breuil-Cervinia invariato” è stata promossa ieri contro un cambiamento che, si sottolinea, “potrebbe causare danni economici, turistici e all’immagine di un brand noto in tutto il mondo” e ha già raggiunto oltre 1.300 firme.

Altre due raccolte firme sono spuntate oggi “Non cancellate Cervinia!” e “Salviamo il nome di Cervinia” e hanno già una decina di sostenitori. Nella prima petizione si sottolinea: “Cervinia così conosciuta dal 1934 sparisce perché ‘il nome è fascista’. Siamo vissuti finora (90 anni…) senza essere turbati da questo nome, abbiamo sciato sulla neve godendo della straordinaria bellezza del luogo, applicando solo un pensiero di pace fra la gente. Cervinia è conosciuta internazionalmente fra sciatori e scalatori di tutto il mondo. Difendiamo Cervinia, opponiamoci ad una visione retrograda di un mondo chiuso e limitato”.

“‘Netto dissenso’ arriva da più parti e con questa petizione vogliamo sottolineare il vivo stupore e sgomento poiché il brand Cervinia è noto in Italia e nel mondo e un così drastico cambiamento, frutto evidente di un’ideologia fuori tempo, spazio e luogo, non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle d’Aosta”, si sottolinea nella seconda petizione.

“Sono molto felice se Cervinia rimane Cervinia”, commenta all’Adnkronos il conduttore Piero Chiambretti, nativo di Aosta. “Io penso che più si va avanti e più, in qualche modo, si torna indietro”, osserva Chiambretti, aggiungendo: “Il motivo del cambio del nome non lo so, magari era anche plausibile, però l’abbiamo sempre chiamata Cervinia perché chiamarla ora in un’altra maniera?”. “Sono molto felice se Cervinia rimane Cervinia”, sottolinea il presentatore, che scherzando conclude: “Al limite che la chiamino Bardonecchia così facciamo una confusione enorme”.

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