Cop28 Dubai, Guterres: «Il destino dell’umanità è in bilico»

0
Cop28 Dubai, Guterres: «Il destino dell’umanità è in bilico»

“Il destino dell’umanità è in bilico”, per questo occorre “agire subito”. Così il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in occasione della cerimonia di apertura del ‘World Climate Action Summit’, alla Cop28 di Dubai. “I ghiacciai stanno scomparendo davanti ai nostri occhi – esordisce – provocando il caos in tutto il mondo: da frane e inondazioni, all’innalzamento del mare. Ma questo è solo un sintomo della malattia che mette in ginocchio il nostro clima. Una malattia che solo voi, leader globali, potete curare”.

“I segni vitali della Terra stanno venendo meno – rimarca Guterres -: emissioni record, incendi feroci, siccità mortali e l’anno più caldo di sempre. Siamo a chilometri dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi – e a pochi minuti dalla ‘mezzanotte’ per il limite di 1,5 gradi. Ma non è troppo tardi. Potete prevenire lo schianto planetario e l’incendio. Abbiamo le tecnologie per evitare il peggio del caos climatico, se agiamo ora. Abbiamo bisogno di leadership, cooperazione e volontà politica. E ne abbiamo bisogno adesso. Il nostro mondo è ineguale e diviso”.

“Il caos climatico sta alimentando il fuoco dell’ingiustizia. Il riscaldamento globale sta distruggendo i bilanci, facendo lievitare i prezzi dei prodotti alimentari, sconvolgendo i mercati energetici e alimentando una crisi del costo della vita. L’azione per il clima può far girare l’interruttore. Il dono – va avanti Guterres – è l’energia rinnovabile. Fa bene al nostro pianeta, alla nostra salute e alle nostre economie. Pulisce la nostra aria. Soddisfa la crescente domanda di energia nel mondo. Collega milioni di persone all’elettricità a prezzi accessibili. Porta stabilità e sicurezza ai mercati. E fa risparmiare denaro: l’energia rinnovabile non è mai stata così economica”.

“La diagnosi è chiara – per il Segretario generale delle Nazioni Unite -. Il successo di questa COP dipende dalla capacità del Global Stocktake di prescrivere una cura credibile in tre aree. In primo luogo, ridurre drasticamente le emissioni. Le politiche attuali porterebbero ad un aumento della temperatura di tre gradi che potrebbe bruciare la terra. In secondo luogo, non possiamo salvare un pianeta in fiamme con un idrante di combustibili fossili”.

“Dobbiamo accelerare una transizione giusta ed equa verso le energie rinnovabili – raccomanda Guterres -. La scienza è chiara: il limite di 1,5 gradi è possibile solo se alla fine smetteremo di bruciare tutti i combustibili fossili. Non ridurre. Non diminuire. Eliminazione graduale, con un calendario chiaro. Il Global Stocktake non deve solo impegnarsi in questo senso, ma deve anche impegnarsi a triplicare le energie rinnovabili; doppia efficienza energetica; e portare energia pulita a tutti entro il 2030. I dati economici sono chiari: il passaggio globale alle energie rinnovabili è inevitabile. L’unica domanda è quanto riscaldamento dovrà sopportare il nostro pianeta prima che accada. In terzo luogo, la giustizia climatica è attesa da tempo”.

“I paesi in via di sviluppo vengono devastati da disastri che non hanno causato. Il Global Stocktake deve impegnarsi a incrementare i finanziamenti, anche per l’adattamento, le perdite e i danni. E deve sostenere la riforma delle banche multilaterali di sviluppo per mobilitare molti più finanziamenti privati a costi ragionevoli. I paesi sviluppati devono mostrare come raddoppieranno i finanziamenti per l’adattamento portandoli a 40 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 – come promesso – e chiarire come riusciranno a raggiungere i 100 miliardi di dollari – come promesso. Proteggere il nostro clima è la più grande prova di leadership a livello mondiale. Il destino dell’umanità è in bilico”, le parole di Guterres.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display