Mia. Ecco il video dello scandalo «hot pants»

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Mia. Ecco il video dello scandalo «hot pants»

Non tende a placarsi il polverone sollevato attorno alla cantante fiumana Mia Negovetić, dopo la dichiarazione del conduttore della tv croata (HRT 1) Davor Meštrović. Nonostante le scuse, sue e della tv pubblica, il tema continua a “vivere” sul profilo Facebook “Dateci il nostro sessismo quotidiano“ (“Seksizam naš svagdašnji”) che ha pubblicato la risposta del conduttore inviata via email. Meštrović inizialmente si giustifica elencando un decina di siti web croati che commentano il look di Mia, prossima ai 18 anni (nata in ottobre del 2002).
“C’era attesa per il nuovo video (girato a Rovigno, ndr) della cantante anche per vedere quale stilyng avrebbe scelto: nel video ha cambiato gli hot pants per tre volte. Nel contenitore in tv  abbiamo commentato l’interpretazione vocale e i contenuti del video, e ho aggiunto al discorso un  tema che appare sui media da diversi mesi, e cioè il modo in cui la maggior parte dei fan  riesce a riconoscere la straordinaria vocalità di Mia, abbinata sempre da un look perfetto”, spiega Meštrović agli amministratori del portale e agli utenti. Aggiunge poi  di essere dispiaciuto e che avrebbe dovuto sapere che una frase del genere avrebbe riecheggiato nell’etere risultando inappropriata.
Il difensore civico per l parità di genere Višnja Ljubičić, ha ricevuto numerose denunce e ha inviato all’HRT un avvertimento, sottolineando che il sessismo nei media non è consentito. La dichiarazione del conduttore “godiamoci gli hot pants di Mia”  rappresenta per la Ljubičić  “sessismo o una forma di discriminazione basata sul genere“. “Il conduttore non ha commentato il contenuto dello spot, ma solo l’abbigliamento dell’artista. Suggerendo che si dovrebbe ‘godere dei pantaloncini di Mia’,  è enfatizzare e sessualizzare le donne”.
“Le donne famose, nei media sono spesso oggetto di banalizzazioni che fanno  particolarmente attenzione al loro aspetto e al loro abbigliamento, piuttosto che riferire del loro lavoro iniziative, del ruolo nella comunità o sui atteggiamenti e opinioni. Tale pratica deve essere evitata”, ha aggiunto il difensore civico. 

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