Ipsilon: nuovo ponte sul Quieto e seconda canna del tunnel (foto)

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Ipsilon: nuovo ponte sul Quieto e seconda canna del tunnel (foto)

Inaugurati oggi, venerdì 16 febbraio, tre cantieri, parte integrante di un unico progetto quello dell’Ipsilon istriana. Si tratta dell’inizio dell’ultima fase per completare l’opera entro tre anni.

Il vicepremier e ministro del Mare, Trasporti e Infrastrutture, Oleg Butković, ha preso parte alla cerimonia simbolica dei lavori che interesseranno il secondo viadotto sul Quieto e quello sul Canale di Leme per quanto riguarda il versante istriano e il raddoppio della carreggiata tra il Monte Maggiore (Učka) e lo svincolo di Mattuglie su quello quarnerino. In mezzo c’è la galleria del Monte Maggiore che dalla prossima estate verrà a sua volta raddoppiata, con la nuova canna.

“Stiamo parlando di un progetto del valore di 600 milioni di euro che supera anche quello del ponte di Sabbioncello (Pelješac). Per quanto riguarda l’Ipsilon, dal 2016 quando mi venne affidato il ministero, è stato completato il segmento tra il traforo e Pisino, la seconda galleria è a buon punto e con i tre cantieri aperti oggi ci apprestiamo a concludere un grande lavoro”, ha commentato Butković alla cerimonia organizzata in prossimità dell’uscita orientale del tunnel, aggiungendo le lodi alla concessionaria “Bina Istra”, capace di guidare la realizzazione del progetto secondo le tempistiche stabilite, talvolta bruciando le tappe. “Già lunedì inaugureremo il cantiere per la galleria Kozjak per la futura entrata verso Spalato. Rimarrà un pezzo di autostrada verso Sisak, la Križišće-Žuta lokva e la Metković-Ragusa (Dubrovnik). In questo modo la rete autostradale croata potremo considerarla completata. Si passerà quindi alle strade a scorrimento veloce, alle tangenziali e tra queste quella di Pinguente, il tutto per ridurre gli intasamenti nei centri urbani. Infine, naturalmente, i progetti successivi riguarderanno la ferrovia. Nei prossimi anni tutte energie verranno indirizzate in questo senso”.

Pola-Zagabria in due ore e mezza

“Per noi quella di oggi è una giornata storica – ha constatato il direttore generale del gruppo “Bina Istra”, Dario Silić -, perché inauguriamo tre grandi cantieri per realizzare delle opere il cui valore supera i 200 milioni di euro. Ognuno di questi cantieri è speciale, con molte sfide da affrontare. Accanto al viadotto esistente sul Quieto, aperto nel 2005, andiamo a costruirne un altro, lungo 1,4 chilometri. Quello sul Canale di Leme è lungo 552 metri. Il primo verrà edificato su 21 pilastri in un’area che richiede delle tecnologie particolarmente complesse. Si dovrà andare in profondità anche fino a 70 metri. Nei mesi estivi lungo questo viadotto passano in media 20 mila veicoli al giorno. Quello sul Canale di Leme andrà ad affiancare il viadotto esistente costruito su pilastri alti 100-120 metri. Dalla galleria a Mattuglie c’è un segmento di 10,5 chilometri la cui realizzazione ci porterà a collegarci alla rete delle autostrade croate (HAC). Ci arriveremo tra tre anni. La configurazione è tale da richiedere l’impiego di tecniche particolari in quanto, nel corso dei lavori, non è prevista la chiusura dell’arteria esistente. Quella di non interrompere la circolazione è una delle condizioni che abbiamo concordato con il ministero. Gli scavi e l’utilizzo delle mine non ostacolerà il traffico da e verso la galleria del Monte Maggiore. Qui si lavora 0-24 per riuscire a inaugurare la seconda canna per la stagione turistica. I lavori edili sono conclusi. Restano da sistemare le installazioni e le attrezzature collaterali. Qui vicino troveremo una grande area di servizio, una delle più belle in Croazia, con distributore, punto di ristoro e una vista straordinaria sul Quarnero. Ci sarà anche un parco giochi per i bambini. Il tutto sarà accessibile da entrambe le direzioni. Quando l’opera verrà ultimata per raggiungere Pola da Zagabria ci vorranno soltanto due ore e mezza. Tra il tunnel e Mattuglie avremo delle vie d’accesso all’altezza di Kolavići e Benčinići, in accordo con le autorità locali. L’intento è anche quello di migliorare la qualità della vita dei residenti lungo il percorso. Verranno sistemati 6 chilometri di barriere fonoassorbenti. Abbiamo delle soluzioni sostenibili per quanto riguarda il sistema di smaltimento delle acque meteoriche che verranno sottoposte a un trattamento di riciclo prime di venire rilasciate in natura”.

Anche attraverso il tunnel e fino a Mattuglie transitano nei periodi di punta oltre 20mila veicoli al giorno. Tra gli aspetti sottolineati dal direttore della “Bina Istra” c’è quello dell’utilizzo prevalente di imprese croate con manodopera croata.

Le idee di Komadina e Miletić

“È bello ritrovarsi in occasioni come questa, annunciando qualcosa che migliorerà la qualità della vita dei cittadini – è intervenuto il presidente della Regione Litoraneo-montana Zlatko Komadina -, ma vorrei che, oltre alla ferrovia, si riparlasse dell’autostrada verso Postumia, Trieste…”. Ci ritorna, quindi, Komadina, sottolineando un tema di cui si parla da decenni senza alcun riscontro.

Boris Miletić, suo collega nella Regione istriana, ha precisato: “Quanto sia importante questo progetto lo conferma il fatto che il 20 per cento del PIL croato deriva dal turismo. Noi in Istria stiamo pensando a dei nuovi progetti. Nel Bilancio di previsione abbiamo previsto per il 2024 i mezzi per preparare una base, uno studio sulla remunerabilità, relativo alla trasformazione dell'”ipsilon” in una “x”. Il riferimento è all’Albonese, passando per Gimino. In ogni caso, siamo consapevoli di avere come partner validi quelli della “Bina Istra” che hanno dimostrato di saperci fare”.

D403-Žabica, ci sarà il sostegno del governo

Terminata la cerimonia, abbiamo incontrato il ministro Butković, assieme a numerosi colleghi interessati a questioni di attualità come il “caso Turudić” di cui non ha voluto parlare. Ha risposto, comunque, alla prospettiva, ampiamente annunciata, di collegare la D403 a Žabica, meno di un chilometro di strada che attraverserebbe l’attuale zona portuale. “Per intenderci, è una questione che riguarda in primo luogo la Port Authority che deve provvedere alla realizzazione, in collaborazione con la Città di Fiume. Il governo, ne sono certo, continuerà a sostenere l’idea di allacciare la D403 alla D404 creando un anello intorno alla città”.

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