Željko Sopić: «Il nostro obiettivo è chiaro»

L’allenatore del Rijeka, Željko Sopić, rispetta l’Istra 1961, ma mette in guardia i polesi: «Sono ottimista poiché vedo i ragazzi concentrati e grintosi negli allenamenti»

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Željko Sopić: «Il nostro obiettivo è chiaro»
Lindon Selahi in azione contro l’Istra 1961. Foto: Nel Pavletic/PIXSELL

I derby, cittadini o regionali che siano, non sono mai partite facili, nemmeno quando la situazione di classifica potrebbe lasciar presagire il contrario. E questo di domenica al Drosina parla chiaro, anzi chiarissimo: Rijeka primo a quota 62 punti, Istra 1961 terzultimo con 28. Dunque, tre punti già praticamente… assegnati? Assolutamente no. Basta d’altronde ricordare quanto successo nel primo confronto stagionale al Drosina, quando i fiumani erano passati in vantaggio e avevano sfiorato a ripetizione il raddoppio per poi subire il pareggio e rischiare addirittura la sconfitta nei minuti finali. E quello, onestamente, era un Istra 1961 inferiore a questo delle ultime settimane. D’altra parte, inutile comunque negare che il Rijeka si presenta da favorito e che, da squadra leader del campionato, sarà quello dal quale “dipenderà la maggior parte delle cose”, come si ama spesso dire in gergo.

«Tramezzani ha trasformato i polesi»
“Con l’arrivo in panchina del nuovo allenatore l’Istra 1961 ha migliorato il livello del suo gioco, trovando la quadratura del cerchio – avverte Željko Sopić –. Ho visto la loro partita con la Dinamo e posso dire che, nonostante la netta sconfitta, i polesi hanno a tratti figurato molto bene. Hanno creato diverse occasioni da gol, il che non ricordo che succedeva gli scorsi anni al Maksimir. Tramezzani ha cambiato modulo tattico, portando nuova linfa. Giocano con i tre in difesa e con il rombo a centrocampo. Filet è un attaccante di qualità, che spazia molto e concede pochi punti di riferimento. Rispetto allo scorso confronto diretto non c’è più Erceg, ma questa è un’altra storia. Per farla in breve, credo che abbiano trovato stabilità ed equilibrio. Ci aspettano pertanto novanta minuti molto impegnativi. Mi auguro che, viste le condizioni meteo degli ultimi giorni, il manto erboso si presenti bene. Il nostro unico obiettivo sono i tre punti e siamo determinati a fare il possibile per ottenerli. Sono ottimista poiché vedo i ragazzi concentrati e grintosi negli allenamenti. Inutile dire che il successo ai danni dell’Hajduk ha portato un’ulteriore dose di ottimismo ed euforia tra la gente. Il presidente Mišković è stato assente ultimamente? Forse alle partite, però ci siamo sentiti e ha fatto i complimenti alla squadra”.

Pjaca contuso, ma non preoccupa
Spesso le partite con le “piccole” sono anche quelle più difficili. Quando affronti l’Hajduk non hai bisogno di particolari motivazioni, al contrario di quanto accade magari contro il Rudeš. “Prima di tutto, consentitemi di precisare che l’Istra non è ai livelli del Rudeš – aggiunge Sopić –. Non sarebbe perciò corretto pensare che i tre punti siano già in tasca, senza doverci impegnare a fondo. Parliamo di una squadra compatta, che farà il possibile per rallegrare i propri tifosi per quanto abbia una situazione di classifica abbastanza chiara e tranquilla. Battere il Rijeka è pur sempre un motivo di vanto dalle parti del Drosina”.
Il derby dell’Adriatico non ha portato conseguenze per quanto concerne i giocatori a disposizione. Il bollettino medico è favorevole, un po’ meno lo è invece l’elenco dei diffidati, con ben dieci giocatori in odore di squalifica. “Nessuno lamenta particolari problemi fisici, soltanto Marko Pjaca non è al massimo della condizione a causa del fastidio al ginocchio. Ma non è nulla di serio e pertanto dovrebbe essere disponibile”, precisa Sopić.

Selahi e il sogno Euro 2024
Al fianco di Sopić, ieri insolitamente tranquillo e “soft” nel rispondere ai giornalisti presenti (“Tra noi è sbocciato l’amore, non vedete come sono sorridente?”, nda), alla conferenza stampa era presente Lindon Selahi, una delle figure chiave nello scacchiere del tecnico zagabrese. “Siamo pronti per un’altra vittoria. La squadra gioca benissimo e la fiducia non ci manca. Abbiamo in rosa parecchi giocatori d’esperienza, che sanno tenere a bada l’euforia. Andiamo passo per passo, senza guardare troppo avanti e rischiare così qualche incidente di percorso. A titolo personale voglio fare quanto meglio con il Rijeka per giocarmi il posto agli Europei, ma questo dipenderà in gran parte dal selezionatore Silvinho. Ciò che è nelle mie possibilità è impegnarmi al massimo e aiutare il Rijeka a raggiungere gli obiettivi prefissati. Se arriverà la chiamata ne sarò felicissimo, in caso contrario rimarrò il primo tifoso della nazionale. Per ora la Federcalcio non mi ha contattato…”.

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