Tomečak: «Emozionato come la prima volta»

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Tomečak: «Emozionato come la prima volta»

FIUME | Da queste parti abbiamo avuto già modo di conoscerlo bene, ma il suo ritorno inaspettato merita un’altra presentazione. Ivan Tomečak arrivò a Cantrida nel 2013 per rimanere al Rijeka per due anni. Due stagioni, nelle quali la squadra guidata dal tecnico Matjaž Kek ha vinto Coppa e Supercoppa qualificandosi nella fase a gironi di Europa League, che lo hanno visto come uno dei grandi protagonisti. Dopo le visite mediche e la firma del contratto, il terzino destro è stato presentato ufficialmente ai media da Ivan Mance, vicedirettore sportivo, che spiega le modalità del ritorno del giocatore: “Siamo rimasti sempre in contatto dopo la sua partenza. Siccome il suo status nel Club Brugge è cambiato e abbiamo capito che avrebbe potuto svincolarsi dal contratto, siamo passati in azione. Abbiamo colto l’occasione, accordato il trasferimento e portato a Fiume uno del migliori terzini che sono passati attraverso il campionato croato negli ultimi dieci anni. Non ci abbiamo pensato due volte e ora ne siamo felici”.
Tomečak non torna a Cantrida, bensì a Rujevica, ma a livello emotivo è lo stesso: “È bello tornare e sentire lo stesso afffetto, ricevere tanti messaggi. È stato così anche quando venni la prima volta. Sono arrivato a Fiume con tre giorni consecutivi di sole, meglio di così non può andare. Spero che vada tutto bene anche in futuro, almeno come la prima volta. Nel momento in cui sono stato contattato dal Rijeka mi trovavo al Brugge, dove non vivevo un gran momento. Non giocavo da tempo e ho visto nel Rijeka uno sbocco, soprattutto grazie al rapporto, direi quasi paterno, nei miei confronti da parte del presidente Mišković. Ci sono stati tanti buoni motivi per venire qui e dare una mano al Rijeka“.
Al termine della stagione 2014/15 Tomečak lasciò il Rijeka per passare al Dnipro, club ucraino che di lì a poco sarebbe piombato in una grave crisi finanziaria. C’è stata una parentesi araba e quindi il ritorno in Europa, in Belgio al Mechelen, per poi passare al Brugge. All’inizio vi ha anche giocato, ma da un anno per lui non c’è stato spazio in squadra. “Per noi – commenta scherzando, ma nemmeno troppo, Ivan Mance – è una fortuna che non abbia giocato. Se l’avesse fatto, ora non sarebbe qui”.
Tornare ai livelli ottimali
A Zaprešić, contro l’Inter, non ci sarà a causa di questioni burocratiche. Ma che condizioni si trova adesso? “Per quanto riguarda la salute e la forma fisica tutto bene, ma quando non si gioca da tanto è indispensabile poter disputare qualche partita per rientrare nei ritmi. Credo di aver abbastanza saggezza ed esperienza per poter dare il mio contributo nella prima partita in cui verrò schierato. Se ci sarà salute, sono convinto che in tempi brevi tornerò ai miei livelli ottimali”, dice con una buona dose di ottimismo il laterale che, probabilmente, sarà nei primi undici non appena la Federcalcio ne autorizzerà l’utilizzo. Sulla fascia destra ritroverà una vecchia conoscenza, cioè l’unico giocatore dell’attuale rosa titolare che ebbe come compagno di squadra quando arrivò per la prima volta al Rijeka. L’intesa con Zoran Kvržić non dovrebbe mancare. “Anche dopo la mia partenza nella difesa del Rijeka ci sono stati degli ottimi laterali, fondamentali nel gioco della squadra. Adesso tocca a me cercare di essere quello che ero, o di migliorare. Nelle ultime gare non siamo stati fortunati e così sono arrivati dei risultati che non sono reali”.
C’è anche un lato curioso dell’arrivo di Tomečak in questo particolare momento, sotto la guida dell’allenatore Igor Bišćan con cui condivise lo spogliatoio della Dinamo. “È stato il mio capitano e adesso, sinceramente, mi trovo in una situazione un po’ strana dovendolo incontrare come allenatore. Di lui come tecnico ho sentito soltanto belle cose, mentre come persona credo di conoscerlo piuttosto bene. Anche il fatto che ci sia lui al Rijeka mi ha indirizzato nella scelta. Quando era il mio capitano avevo un grande rispetto nei suoi confronti, era il punto di riferimento. Adesso lo ritrovo nuovamente, seppur in un ruolo diverso”.

A Fiume anche per conquistare Dalić

Con il club belga Tomečak aveva ancora due anni e mezzo di contratto e di stipendio assicurato, quello che il Rijeka sicuramente non potrebbe offrirgli. Per certi versi può sembrare una scelta strana. “L’ho fatta perché credo in me. Lì mi sentivo poco considerato e per questo ho voluto venire qui per far vedere di cosa sono capace”, ha aggiunto Tomečak. Ora ci si chiede se il Rijeka potrebbe essere per la seconda volta la sua rampa di lancio? “Non la vedo così. Adesso il Rijeka è la mia squadra e penso soltanto alle prossime partite che affronterò con la sua maglia”. Non ha l’ambizione di andarsene, ma non sembra intenzionato a scartare l’ipotesi di una chiamata in nazionale, tenendo conto dei problemi di Šime Vrsaljko. Tornare nel campionato croato e soprattutto giocare potrebbe consentirgli di trovarsi nel mirino del selezionatore Zlatko Dalić: “Se ce ne fosse bisogno, cercherò di farmi trovare pronto per un’eventuale convocazione. Comunque, dovrò meritarmela in pieno”.

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