Siniša Kuharić, oltre le barriere e i pregiudizi

Basket in carrozzina. Parla l'artefice della storica promozione del Kostrena in Prima Lega: «I disabili hanno una motivazione e una forza di volontà superiori rispetto agli atleti normodotati»

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Siniša Kuharić, oltre le barriere e i pregiudizi

La disabilità non può essere un handicap. Lo disse una volta Stephen Hawking ed è un concetto pienamente condiviso da Siniša Kuharić, allenatore di basket in carrozzina, il quale ha appena portato il Kostrena alla promozione in Prima Lega e da un anno a questa parte ricopre anche il ruolo di selezionatore della nazionale maschile. “Certamente la disabilità rappresenta un ostacolo nella vita di tutti i giorni, ma è soltanto lavorando con queste persone, e in particolare attraverso lo sport, che l’aspetto della disabilità passa in secondo piano per far spazio alle loro abilità e a uno spirito eccezionale che le muove. Perciò, sì, Hawking aveva proprio ragione – sorride Siniša, uno di quelli che dell’abbattimento delle barriere e della passione per la palla a spicchi ha fatto il proprio credo –. Il basket in carrozzina è uno sport con una dimensione aggiuntiva, ovvero presenta tutti quegli elementi intrinsechi allo sport, mentre la dimensione extra è rappresentata da una motivazione e da una forza di volontà superiori rispetto agli atleti normodotati. Ed è proprio questo l’aspetto che ho imparato ad apprezzare più di tutti”.

Maggiore considerazione

I pregiudizi nei confronti della disabilità sono ancora molto pronunciati. È soprattutto una questione di educazione e cultura, incapaci ancora di percepire questa diversità come risorsa e non come un limite. “L’accettazione della diversità è un processo che richiede tempo. Oggi in Croazia il basket in carrozzina sta registrando una costante crescita sia in termini numerici che qualitativi e di conseguenza si va verso una maggiore considerazione. Ci sono 11 club suddivisi tra Prima e Seconda Lega, due di questi disputano la Lega Regionale. Complessivamente stiamo parlando di un bacino di 130-140 giocatori. Per quanto riguarda invece la nazionale, quella maschile si trova ai vertici della Divisione B, mentre si sta lavorando per lanciare anche quella femminile. È chiaro però che c’è ancora molta strada da fare. A partire da una maggiore attenzione a livello mediatico. Una persona disabile che non ha mai praticato sport è molto difficile che inizi a farlo, ma se invece sui vari media avesse la possibilità di conoscere un po’ più a fondo questa realtà, ecco che sarebbe più stimolato quantomeno ad avvicinarsi a questo mondo”.

Battendo per 47-44 il Brod II nella finalissima dei play-off giocata davanti al proprio pubblico, il Kostrena ha centrato una storica promozione nella massima serie.

Mega festa

“Dopo la partita abbiamo fatta una mega festa. Sembrava avessimo vinto l’Eurolega e non il campionato di Seconda Lega (ride). L’ambizione comunque c’era. Sapevamo che sarebbe stata una lotta a tre con Zagreb e Brod perché a livello di rosa tutte e tre le squadre si equivalgono, ma ovviamente non potevamo avere la certezza che alla fine a spuntarla saremmo stati noi. Tra l’altro in squadra abbiamo anche due ragazze in quanto le regole permettono di giocare a ranghi misti. Il difficile però viene adesso. La Prima Lega è un grande passo e non vogliamo fare soltanto da comparsa perciò siamo già al lavoro per allestire una rosa competitiva. Puntiamo inoltre anche ad avere una seconda squadra in Seconda Lega, con alcuni giocatori che verrebbero impiegati in entrambi i campionati. Ci aspetta quindi una bella sfida”.

Siniša è attualmente in “tour” e sta girando l’intera Croazia per incontrare i giocatori della nazionale. L’obiettivo è avere a disposizione tutti i più forti in vista degli Europei in programma tra due mesi a Sarajevo.

Obiettivo medaglia

“Si tratta del primo grande appuntamento internazionale dopo due anni di sosta forzata. La grande novità è che per quest’occasione verranno unificate le Divisioni B e C, ciò vuol dire che al via ci saranno ben 16 nazionali. Noi siamo ambiziosi e proveremo a giocarci una medaglia, ma molto dipenderà dalla rosa a disposizione. Non sarà tuttavia facile avere con noi tutti i migliori perché bisogna sempre fare i conti con problemi di salute, altri invece lavorano e non possono permettersi di assentarsi per un paio di settimane. Dopotutto stiamo parlando di uno sport a livello amatoriale… Ad ogni modo, abbiamo una nazionale forte e competitiva, ma per giocarci qualcosa di importante ci vorrà anche una bella dose di fortuna”.

Gli sforzi e i sacrifici, come pure la passione e l’abnegazione di una vita passata sotto canestro, non sono passati inosservati e domani Siniša sarà tra i premiati alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti annuali della Regione litoraneo-montana per il suo contributo nella promozione dello sport tra i diversamente abili. “Mentirei se dicessi di non essere lusingato. È molto gratificante quando il tuo lavoro viene apprezzato e riconosciuto e per me significa davvero tanto. Ma questo premio è tanto mio quanto di tutti i ‘miei’ ragazzi e ragazze e di tutti coloro che ci mettono l’anima per portare avanti questo progetto”, conclude Siniša Kuharić.

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