I giocatori del Rijeka si preparano per la seconda trasferta nell’arco di due settimane a Velika Gorica. La prima, in condizioni di gioco al limite del regolamento (e anche un po’ oltre), finì con il successo di 3-2 dopo aver trasformato lo svantaggio di due gol in rimonta finale. La partita di domani (ore 17.10) contro un Gorica ferito, che ha subito tre sconfitte in avvio di anno (Rijeka, Lokomotiva e Dinamo), è una nuova tappa per la difesa del primo posto. Se si vuole arrivare sino in fondo, e in considerazione che Hajduk e Dinamo non aspettano altro che un passo falso da parte dei quarnerini, è severamente vietato lasciare punti per strada.
“A prescindere dai risultati negativi del Gorica in questo inizio del 2024 onestamente penso che sia un’ottima squadra, una compagine che lotterà per i quartieri alti sino alla fine del campionato. Sono ben guidati in panchina da Dinko Jeličić e sono una società seria e ambiziosa. A volte ti dai da fare al massimo e non hai successo, altre ti comporti con superficialità e ottieni risultati – dice, con una dose di mistero, l’allenatore Željko Sopić –. Loro sono entrati in una serie negativa, mentre noi abbiamo qualche problema per quanto concerne gli infortunati. A prescindere da chi giocherà, spero che in campo dia il massimo per la causa comune, ovvero provare a strappare nuovamente i tre punti al Gorica. Mi rallegra il fatto che la squadra non abbia bisogno di motivarla, anzi spesso mi vedo costretto a invitare i ragazzi alla calma, di non voler strafare per forza. Tuttavia, teniamo conto che siamo una squadra giovane e soggetta ad alti e bassi. Per raggiungere determinati livelli di maturità c’è bisogno di un po’ di tempo. Da allenatore posso dire che per me è un piacere poter lavorare con un simile gruppo”.
Come alla vigilia del derby con l’Istra 1961, così anche stavolta il tecnico zagabrese sulla panchina quarnerina deve fare i conti con qualche assenza forzata. Fruk, Goda e Dilaver sono in forte dubbio, mentre Janković ha qualche chance in più di recuperare. Čabraja è ormai indisponibile da tempo e ne avrà per ancora qualche settimana.
“Mi auguro vivamente che il quadro della situazione migliori fino al momento della partita, ma onestamente non sono troppo ottimista. Se riusciremo a recuperare anche solo uno di questi giocatori saremo soddisfatti. La maggior parte di loro sarà pronta per la sfida casalinga contro la Lokomotiva. Per la trasferta di Velika Gorica le possibilità sono invece molto scarse. Janković? Diciamo che le chance che giochi sono del 50-50 per cento. Per gli altri siamo invece all’80% di no e al 20% in quanto a possibilità di recuperare. Il ritorno di Čabraja? Ha avuto un infortunio muscolare, che poi si è manifestato nuovamente lasciando una cicatrice. Non sono un medico e pertanto è difficile per me valutare. Čabraja corre leggermente, ma sente costantemente dolore. Se lo facciamo allenare con maggiore intensità rischiamo di perderlo sino a maggio. Le previsioni sono molto ingrate”, ritiene Sopić.
Bogojević: «Sono pronto»
Insieme al tecnico Sopić, alla conferenza stampa ha preso parte anche Bruno Bogojević. “Il Gorica è un avversario da prendere con le molle, che ha bisogno di punti nella lotta per un posto in Europa. Dovremo essere al massimo per poter sperare di fare bottino pieno. La possibilità che giochi dall’inizio? Se così fosse, sarei felicissimo. Ricopro lo stesso ruolo di Goda e Čabraja, ovvero di terzino sinistro, e siccome entrambi sono infortunati è chiaro mi si presenta l’occasione. Posso, ovviamente, agire anche sulla parte destra all’occorrenza. Come vedo il Rijeka? Una squadra che ha qualità e parecchi margini di miglioramento. Lavorando sodo possiamo crescere di partita in partita. Siamo in testa e abbiamo tutte le carte in regola per lottare per il titolo”.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.