Un Goldoni fuori dagli schemi

La minoranza slovena di Sant’Andrea, vicino a Gorizia, ha portato in scena alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak «La Pamela» del commediografo veneziano. L’evento ha avuto luogo in occasione dell’8 febbraio, festa nazionale in Slovenia e anniversario della morte di France Prešeren

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Un Goldoni fuori dagli schemi
Matej Klanjšček. Foto: Zeljko Jerneic

In occasione dell’8 febbraio, festa nazionale slovena e anniversario della morte del massimo poeta sloveno France Prešeren, la minoranza slovena di Fiume ha offerto alla cittadinanza un omaggio culturale, ovvero lo spettacolo “La Pamela” del commediografo italiano Carlo Goldoni, per l’occasione tradotto in sloveno.

Un testo che diverte
Lo spettacolo, della compagnia di Štandrež, nei pressi di Gorizia e con l’adattamento e la regia di Andrej Zalesjak, è andato in scena alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak e ha attirato moltissimi spettatori, di cui una parte appartenente alla minoranza slovena, ma anche amanti del teatro e cittadini che si sono voluti divertire con le battute del genio veneziano.
Prima dell’inizio della messinscena, visto che il regista era assente, Matej Klanjšček, traduttore del testo e attore che ha impersonato il personaggio maschile principale, Lort Robert Binning, ci ha spiegato che la compagnia ha deciso di portare in scena Goldoni, piuttosto che un altro autore sloveno, perché la commedia goldoniana pareva più adatta alle esigenze del gruppo.

60 anni di teatro
“Devo premettere che la nostra associazione, situata a Sant’Andrea, nei pressi di Gorizia, porta in scena commedie da ormai 60 anni – ha esordito Klanjšček –. Siamo sempre alla ricerca di qualche bel pezzo da proporre al pubblico e non abbiamo mai deluso i nostri sostenitori, presentando ogni anno una nuova produzione, compreso il periodo del Covid-19. L’estate scorsa leggevo dei testi in vacanza e ‘La Pamela’ mi è sembrata particolarmente adatta alla nostra compagnia, non soltanto per il fatto che si tratta di una commedia, ma anche per il numero di personaggi in scena. Dato che Goldoni non è mai stato tradotto in sloveno, mi sono messo all’opera e ho curato la traduzione usata anche nel nostro progetto. Avevo scelto un testo che aveva già subito un adattamente e successivamente anche il nostro regista lo ha riadattato, quindi quello che presentiamo al pubblico fiumano è un Goldoni fuori dagli schemi”.
Klanjšček ha spiegato che lo spettacolo è una sorta di “igra u igri” (recita nella recita), ovvero ha due chiavi di lettura. L’azione si svolge in Inghilterra, come nell’originale, ma gli attori si prendono la libertà di tanto in tanto di uscire dal ruolo, litigare coi colleghi, insultare il regista, chiedendogli persino come avesse potuto scrivere qualcosa di così stupido. Le interruzioni hanno lo scopo di coinvolgere il pubblico e spostare l’attenzione dello spettatore sul processo di allestimento dello spettacolo.

Un rapporto di amicizia
“Abbiamo portando in scena ‘La Pamela’ circa 35 volte – ha continuato Klanjšček –, ma non siamo mai stati in Croazia e sono contento, dunque, che sia nata questa nuova collaborazione, anche perché penso che i rapporti di amicizia tra le minoranze siano importanti perché si basano sempre sullo scambio. Oggi noi siamo da voi e domani voi verrete ospitati da noi. Sono contento anche del fatto che questi scambi e queste collaborazioni partano da progetti culturali, perché credo che la cultura sia importante e richieda un grande impegno. Se in passato eravamo forse un po’ diffidenti gli uni nei confronti degli altri, ora cancelliamo queste insicurezze a guardiamo al futuro in un clima di amicizia”, ha concluso l’attore.
Ad affiancare Klanjšček sul palcoscenico dell’HKD sono stati Egon Cijan/Božidar Tabaj (Goldoni), Polonca Cijan (Lady Davers), Marko Brajnik/Egon Cijan/Božidar Tabaj (Sir William), Marko Brajnik (Lord Arthur, Longman), Mojca Dolinšek (Pamela), Mirjam Gravnar (Mrs. Jervis) e Gabrijela Vidmar (Mrs. Campbell).
I costumi e la scenografia sono di Andrej Zalesjak (col sostegno di Tatjana Kolenc, Polonca Cijan e Marko Brajnik), le maschere sono di Teja Plesničar, le musiche sono state scelte da Andrej Zalesjak, il suono è di Pietro Grauner e le luci sono di Simon Florenin e David Vizintin.

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