Rijeka. «Dobbiamo alzare il livello di gioco»

Dopo la sconfitta di Velika Gorica il Rijeka si appresta a ospitare la Lokomotiva. L'allenatore Sergej Jakirović mette in guardia la squadra

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Rijeka. «Dobbiamo alzare il livello di gioco»
Sergej Jakirović. Foto: Marko Prpic/PIXSELL

Più volte sono gli stessi giocatori a ripeterlo: “Dopo una sconfitta è meglio tornare quanto prima in campo, finché c’è quella voglia di immediato riscatto”. Un discorso che riguarda in questi giorni anche il Rijeka, reduce dall’inaspettato KO di Velika Gorica e nuovamente di scena già domani, quando a Rujevica arriverà la Lokomotiva nell’ambito della 31ª giornata della SuperSport HNL. Capita di perdere qualche partita, e non è certo il caso di farne un dramma, a patto però che ci sia una decisa reazione. È un un po’ ciò che si augura anche l’allenatore Sergej Jakirović, il quale ha incontrato ieri i giornalisti alla tradizionale conferenza stampa che precede gli impegni ufficiali.

Diretta concorrente
“I ritmi in campionato sono intensi, in pratica non abbiamo avuto nemmeno l’occasione di rifiatare che già c’è all’orizzonte il prossimo impegno. Ho analizzato bene la sconfitta con il Gorica, giungendo alla conclusione che non siamo stati ai consueti livelli. Potevamo e dovevamo fare meglio – taglia corto il tecnico di Mostar sulla panchina quarnerina –. Non è mia intenzione trovare scusanti, ma una delle causa può essere stato il… tempo. Parlando con il collega Sopić si è arrivati alla conclusione che eravamo un po’ intontiti sia noi che loro a causa del caldo. Il Gorica, però, può confortarsi con il fatto di aver vinto grazie a una meravigliosa rete di Fućak. Dal canto nostro, seppure chiaramente sottotono, abbiamo avuto comunque due ghiotte occasioni per passare in vantaggio nel primo tempo. Non siamo riuscite a realizzarle e non ci è rimasto altro che fare i complimenti all’avversario. Ora pensiamo alla Lokomotiva, una squadra giovane e desiderosa di mettersi in mostra. Hanno una buona dose di sfacciataggine sportiva, nel senso che non si curano di chi hanno di fronte e dove giocano, tentando sempre di imporre il proprio gioco e puntando ai tre punti. Per tipologia di gioco sono volti ad attaccare. Noi dovremo essere a livelli ben superiori rispetto a Velika Gorica per poter ambire all’intera posta in palio Affrontiamo una diretta concorrente per l’Europa e pertanto abbiamo l’obbligo di cercare il successo pieno. Ai miei ragazzi chiedo una decisa reazione. Dipende da noi: se nelle prossime quattro partite faremo una buona scorta di punti andremo in Conference League, in caso contrario no. Andarci può essere sia un bene che un male, nel senso che per poter affrontare compagni straniere di un certo livello devi essere parecchio competitivo”.

La stanchezza affiora
Tre partite in una decina di giorni richiedono un grande sforzo energetico. L’impressione è che il Rijeka, dopo alcune partite giocate ad alti ritmi (l’ultima con l’Hajduk), sia un po’ in debito di ossigeno, per lo meno alcuni suoi giocatori. Jakirović puntualizza: “In sostanza sì e anche per questo motivo negli ultimi allenamenti abbiamo puntato soprattutto al recupero della forza fisica. Tatticamente non c’è molto da fare, a parte i preparativi di partita in partita. E anche in tal contesto il tempo a disposizione è poco. Ho notato che qualche giocatore è un po’ giù di corda, ma siamo in tanti e c’è sempre la possibilità di cambiare. Anzi, penso che contro la Lokomotiva ci saranno due o tre avvicendamenti nell’undici titolare proprio per far rifiatare chi ne ha maggiormente bisogno. Voglio giocatori al massimo della condizione e una squadra che corre per novanta minuti. Perché la Lokomotiva lo farà sicuramente”.

Hodža, assenza pesante
A proposito di giocatori insostituibili (o quasi), Veldin Hodža si è visto comminare la terza ammonizione, il che significa squalifica automatica. “Sono molto curioso di vedere come giocherà la squadra senza di lui. Hodža è un giocatore piuttosto sottovalutato dall’opinione pubblica anche se la sua presenza è fondamentale. Lui è il tipo di giocatore che non si vede tanto, di quelli incaricati a fare il lavoro sporco. Non segna e non fa giocate spettacolari, ma noi allenatori abbiamo bisogno di un profilo tecnico-tattico come il suo. Ogni squadra seria ne ha bisogno, e questo Rijeka vuole assolutamente esserlo. In quanto ai potenziali sostituti ci sono Banda e Stanić, mentre Liber lo vedo onestamente più come centrocampista offensivo”, il monologo del tecnico.

Dilaver dovrebbe recuperare
Emir Dilaver ha saltato la trasferta a Velika Gorica, ma domani potrebbe essere a disposizione. “Lo sottoporremo ad alcuni test e poi capiremo meglio la situazione. Se l’esito sarà positivo ci sono grandi probabilità che parta titolare – dice Jakirović –. Ha un problema muscolare che trascina ormai da qualche tempo, ancora dalla Dinamo, e di tanto in tanto il dolore si accentua. La situazione non è grave, ma ci vuole prudenza. L’ultima parola spetterà comunque a Emir, da come si sentirà”.

Il problema della realizzazione
L’opinione che in molti si sono fatti è che il Rijeka dipenda troppo dalla vena realizzativa di Matija Frigan: quando non segna lui, la squadra fatica a trovare la via del gol. “Per me è molto importante vedere che la squadra costruisce occasioni. Poi, talvolta la palla non ne vuole sapere assolutamente di entrare. Non nego che ci sono margini di miglioramento per quanto riguarda gli automatismi in attacco, anche se forse il problema è principalmente legato all’aspetto mentale. Quando ti presenti due volte da solo verso il portiere e calci su di lui allora è evidente che manca la concentrazione giusta. E non è un caso, perché qualcosa di simile era già successo contro l’Osijek. Poi è chiaro che conta anche la bravura del giocatore: quelli migliori scavalcano o scartano il portiere depositando in rete. Ma qua entriamo già in un’altra sfera”.

Una panchina corta
Il Rijeka ha in rosa parecchi giocatori, tuttavia Jakirović si affida su una base di 8-9 giocatori ai quali crede ciecamente. Motivo? “Quelli che vanno solitamente in panchina faticano a dimostrare di essere ai livelli dei titolari – chiarisce –. Contro il Gorica, ad esempio, ho fatto dei cambi con la speranza che i neoentrati diano qualcosa in più alla squadra e invece è successo l’esatto contrario. Uno di questi è Djouahra, del quale non sono per nulla contento. Se sei straniero devi essere migliore di quelli che abbiamo in casa, altrimenti non ha senso portare giocatori da fuori. Selahi, Vukčević, Ampem o Veiga sono sicuramente dei rinforzi, per gli altri non ne sono sicuro. Per carità, nulla contro gli stranieri, ma questo è ciò che penso. E in estate, durante il calciomercato, lo farò sicuramente presente ai diretti interessati”. Insomma, dopo l’epurazione durante i mercato invernale, Jakirović prepara un’altra lista di giocatori che potranno andarsene senza troppi rimpianti…

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