Il controverso padre-padrone del calcio croato Zdravko Mamić, consulente della Dinamo Zagabria, ha tenuto oggi una conferenza stampa pirotecnica a Mostar, in Bosnia ed Erzegovina, dove si rifugia dall’arresto e dall’estradizione, Tra le parti più salienti del suo intervento sempre sopra le righe, citiamo la parte in cui l’imputato principale del processi per appropriazione indebita di denaro tramite i conti della Dinamo, ha cercato di coinvolgere il Ministero delle Finanze e ha sottolineato che più di 90 testimoni dell’accusa hanno testimoniato a suo favore. Poi “Maminho” ha richiamato alla responsabilità due pilastri della nazionale vicecampione del Mondo: Dejan Lovren e Luka Modrić. Aggiungendo che “sul trasferimento di Boško Balaban (ex del Rijeka), nessuno ha mai pagato un centesimo di tasse, il denaro è stato versato all’estero”.
Nello show di Mamić non è mancato l’attacco alla politica e alle istituzioni, specie nei confronti di Đuro Sessa, presidente della Corte Suprema, al quale, come ammette lo stesso Mamić, avrebbe elargito bustarelle. Inoltre, Mamić lo ha definito un criminale, un mafioso… Mamić ha attaccato anche il giudice di Osijek, Ante Kvesić, che lo ha condannato, accusandolo di aver tradito la moglie e di aver aiutato la liason, organizzando alcuni appuntamenti in località amene. L’ex presidente dell’esecutivo della Dinamo ha concluso: “Ho rassegnato le dimissioni dall’Assemblea della Dinamo. Ho chiesto di essere messo fuori da tutte le mie funzioni, non voglio essere nemmeno più essere consigliere della Dinamo. Le mie dimissioni sono irrevocabili, è una storia finita”.
Mamić è stato alla Dinamo dal 1992 al 1994 come direttore. Dopo di ciò ha occupato lo stesso incarico al Segesta, all’Osijek e al Sesvete. È diventato membro del Comitato esecutivo della Dinamo nel 2000 e dal 2003 e vicepresidente esecutivo fino al 2018 quando è fuggito a Međugorje.