Ivan Katalinić: «Drmić e Livaja potrebbero restare a secco»

L'ex tecnico di Rijeka e Hajduk analizza il derby di domenica. «Mi aspetto due squadre votate all'attacco: sarà uno scontro imprevedibile e aperto a qualsiasi risultato»

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Ivan Katalinić: «Drmić e Livaja potrebbero restare a secco»

Il campionato si avvia alla resa dei conti. La 34ª e terzultima giornata potrebbe rivelarsi decisiva alla luce della super domenica che offre sul menù due scontri diretti: Dinamo-Osijek al Maksimir e Rijeka-Hajduk a Rujevica. In palio punti pesantissimi e potenzialmente determinanti. In classifica gli zagabresi hanno rispettivamente 4 e 5 lunghezze di margine su spalatini e slavoni. I calcoli sono presto fatti: con un successo dei campioni in carica e il contemporaneo stop dei dalmati partirebbero i titoli di coda, mentre invece se a portarsi a casa i tre punti dovessero essere gli ospiti, ecco che i giochi tornerebbero a riaprirsi. Per tifosi, semplici appassionati e addetti ai lavori sarà dunque una domenica da vivere tutta d’un fiato.

Dei “Fab Four” che per tre quarti di stagione si sono dati battaglia là davanti, al momento l’unico a essere tagliato fuori dalla lotta è il Rijeka, che rispetto alle altre tre “sorelle” potrà scendere in campo con la mente sgombra. Ma con il coltello comunque tra i denti perché Drmić e soci non faranno di certo sconti. Anzi, il loro obiettivo in questo rush finale è vincerle tutte per presentarsi con il pieno di fiducia alla finalissima di Coppa.
Senza contare la voglia di rivalsa dal momento che a Rujevica il successo sull’Hajduk manca da oltre due anni, e più precisamente dall’8 marzo 2020 e da quel 2-0 a firma di Čolak e Gorgon. Viceversa, la truppa di Dambrauskas ha vinto gli ultimi tre confronti diretti disputati in riva al Quarnero (0-1, 0-1, 2-3), ma soprattutto sarà obbligata a conquistare l’intera posta in palio se vorrà restare ancora in corsa per il titolo. Insomma, domenica sarà spettacolo.

Pochi tatticismi
“Sono convinto anch’io che assisteremo a una partita scoppiettante – dice Ivan Katalinić, uno che in carriera ha allenato entrambe le compagini –. Il Rijeka fa paura ora che è libero da pressioni e non è un caso se nelle ultime due uscite contro Osijek e Šibenik abbia segnato otto gol. L’Hajduk invece dovrà vincere a tutti i costi per continuare a mettere pressione alla Dinamo. Mi aspetto perciò due squadre votate all’attacco e con pochi tatticismi. Sarà uno scontro imprevedibile e aperto a qualsiasi risultato. Un po’ come i tre precedenti giocati in stagione in cui abbiamo visto tanti gol e imporsi sempre la squadra ospite. Quale potrebbe la chiave? Direi la maggior serenità dei fiumani”.
Rijeka-Hajduk sarà anche la sfida tra i due bomber Drmić e Livaja che si contendono il titolo di capocannoniere del campionato. Al momento la classifica marcatori dice Livaja 23 e Drmić 21. “È difficile metterli a confronto e dire chi dei due sia più forte perché si tratta di attaccanti dalle caratteristiche diverse – prosegue il tecnico spalatino –. Drmić è un centravanti puro, mentre invece Livaja è più duttile e quindi in grado di ricoprire più ruoli. Entrambi sono comunque due giocatori straordinari e le statistiche parlano chiaro. Non mi stupirei tuttavia se entrambi dovessero rimanere a secco perché sicuramente le difese saranno molto attente a non concedergli troppi spazi”.

Difesa non all’altezza
E diversi sono anche i due allenatori in panchina. “Tomić è uno che insiste molto sul gioco offensivo, però è anche agevolato dal fatto di avere in rosa attaccanti fortissimi come Drmić, Murić e Vučkić. Dal canto suo Dambrauskas è più pragmatico e cura molto di più la fase difensiva”.
I biancocrociati hanno sbracciato a lungo con Dinamo, Hajduk e Osijek, salvo poi incappare in una crisi di gioco e risultati innescata dal clamoroso scivolone rimediato contro il Dragovoljac. “Per dare un voto alla stagione del Rijeka bisognerà aspettare la finale di Coppa: in caso di vittoria sarà una grande stagione, in caso contrario comunque in linea con le aspettative perché la società ha posto come unico obiettivo la qualificazione in Europa. Il Rijeka si è giocato la possibilità di lottare per il titolo fino alla fine per colpa della difesa. Se avesse incassato meno gol molto probabilmente adesso sarebbe ancora in corsa. Tomić avrebbe dovuto curare di più la fase difensiva, o forse invece si è ritrovato in difesa con giocatori non all’altezza…”.
Rispetto alle ultime stagioni, quest’anno la Dinamo era attaccabile eccome, eppure nessuno del terzetto di inseguitrici ha saputo metterla realmente alle strette.

Occasione sprecata
“La verità è che Hajduk, Osijek e Rijeka si sono un po’ pestate i piedi a vicenda, oltre ad aver lasciato troppi punti per strada con le cosiddette piccole. Ad esempio l’Hajduk ha battuto due volte gli zagabresi, ma le vittorie negli scontri diretti servono a poco se poi non sei capace di battere l’Istra 1961 o lo Slaven Belupo. Il Rijeka ha perso cinque punti contro il Dragovoljac, l’Osijek nell’ultimo turno di campionato ha pareggiato in casa con l’Istra 1961… Tutte e tre hanno sprecato una grande occasione perché questa Dinamo è di un 30 per cento più debole al confronto con la squadra della scorsa stagione, ma nonostante ciò è vicinissima alla conquista del titolo. E il motivo è semplice, e cioè perché ha perso meno punti rispetto alle rivali”.
Domenica la squadra di Čačić avrà a disposizione il primo di tre match point per chiudere i giochi. A patto però di battere l’Osijek. “La Dinamo non mi sta convincendo, l’Osijek ancora meno. Come l’Hajduk, anche gli slavoni sono obbligati a vincere per mantenere vive le speranze, ma segnano poco e fanno fatica quando devono aprirsi e attaccare. E poi bisognerà capire se le frenate con Rijeka e Istra 1961 avranno lasciato il segno. Non so che tipo di partita ne uscirà, comunque vedo la Dinamo favorita perché in casa è molto difficile batterla”, conclude Ivan Katalinić.

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