Nel profondo buio il fascino della notte

Diceva il grande oceanografo Jacques Cousteau: dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima. Immergersi di notte è come affrontare una delle più affascinanti avventure

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Nel profondo buio il fascino della notte
Sergio Loppel durante un’immersione

Profondo buio o buio profondo, a seconda delle preferenze, è la scenografia emozionante più creativa che un fotografo subacqueo possa provare. La fotografia è un tramite che permette di dialogare con il prossimo senza la necessità della parola.
Miriade di fatti, sensazioni, avvenimenti e altre situazioni preferenziali sono lo stimolo di ogni fotografo nell’affrontare le più disparate ambientazioni ove operare. Io ho scelto, fin da giovanissimo, l’ambiente che più confaceva con la mia curiosità e con l’altrettanto grande desiderio di conoscenza di ciò che esso offriva. Il mare mi ha sempre completamente soddisfatto nelle mie scelte e così non poteva che nascere la mia preferenza per la fotografia subacquea.Una bellezza infinita
È una prefazione questa con la quale vorrei raccontarvi come il fascino di un mondo non conosciuto dalla maggioranza degli uomini possa attirare per la sua incommensurabile bellezza offerta in un limbo oscuro e avvolgente. E sì, perché immergersi nel buio liquido, con soltanto la debole sorgente di luce della lampada, ti spinge automaticamente a cercare un appiglio visivo. Attorno a te il silenzio di un’immensità che pulsa e che sta per rivelarsi pregna di vita; di una vita che è creata da milioni di esseri che potrai avvicinare e osservare, spesso incredulo, con un’attenzione dettata dalla voglia di ritrarre e immortalare “pensieri” di difficile immaginazione.Avvolti dal mistero
Il mare dà alle braccia quello che l’aria dà alle ali e ti permette di nuotare avvolto dal mistero. Attraverso la fotocamera il mare apre lo spiraglio che ti permette di ritrarre la vita e diviene il testimone di una verità il cui significato è superiore alla medesima verità. Nel buio del profondo si muovono lenti, ma guardinghi gli impavidi, nuotano silenziosi i cacciatori, il turbinio del plancton sembra vestirti di un mantello bioluminoso mentre osservi i pesci che dormono avvolti da un sudario protettivo.

I barracuda

La macchina fotografica è il mezzo che ti permette di scoprire un fascino indescrivibile e che ti porta ad amare la verità di ogni più minuta essenza di vita, lì nel buio dove si rivela la notte aprendosi in un turbinio di stupenda e incredula vivezza.

La bellezza delle ascidie illuminate di blu

Colori ed emozioni
Diceva il grande oceanografo Jacques Cousteau: dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima. Infatti, immergersi di notte è come affrontare una delle più affascinanti avventure che si possono provare. La notte aumenta enormemente il mistero e la sorpresa. Lo sanno i numerosi subacquei che nell’arco di tutto l’anno frequentano i fondali del litorale Mediterraneo così denso di vita, che accoglie nel contempo un turismo particolare e specializzato. La prima volta che si scende nelle tenebre può sembrare di entrare in un mondo completamente diverso, ma anche così si viene ripagati dallo spettacolo brulicante della vita notturna. Tutto appare più ricco di colori e di emozioni provocati dalle forme di vita guizzanti che imperversano nel cono di luce dei fari. Ogni angolo nasconde un mare di vita incredibile. La natura favorisce, grazie alla notte, la protezione del buio alla sopravvivenza delle specie. Al tramonto, infatti, avviene un vero e proprio avvicendamento con le specie di abitudini diurne. Specie raramente visibili di giorno possono essere così avvistate mentre si muovono in caccia alla notte. Ma soprattutto la vita sessile, quella dei celenterati, briozoi, coralli e gorgonie formano un quadro spettacolare quando vengono illuminati dai fari delle fotocamere.

Corallo rosso

Lo sviluppo della ricerca
La fotografia subacquea ha contribuito enormemente allo sviluppo e alla ricerca scientifica della biologia marina e soprattutto ha permesso di chiarire, nel campo notturno, presupposizioni bentologiche di diverse specie, come mi diceva sempre il mio mentore e grande biologo Prof. Tortonese, direttore del Museo di Storia Naturale di Genova.

Un idroide
Le gorgonie
Un ventaglio di colori
Il Cristo degli abissi sul fondo della baia di San Fruttuoso (Camogli)
Un nudibranco

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