Ci vuole un Rijeka gagliardo

Stasera (ore 21) a San Sebastian i fiumani affrontano la Real Sociedad nella quinta giornata del girone F di Europa League. A complicare i piani di Rožman sono i forfait dell'ultimo minuto di Smolčić e Kulenović ma nonostante le assenze la squadra è carica: «Vogliamo uscire a testa alta», promette il rientrante Luka Capan

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Ci vuole un Rijeka gagliardo

Ieri mattina il Rijeka è decollato da Veglia (scartata l’ipotesi Zagabria in seguito alle abbondanti nevicate in Gorski kotar) alla volta di San Sebastian, terza città dei Paesi Baschi con una popolazione di poco inferiore ai 200mila abitanti, situata nel nord-est della Spagna, a una trentina di chilometri dal confine francese. Ad attenderli un cielo plumbeo (ma con qualche raggio di sole) e una temperatura di circa 10 gradi, decisamente più gradevole rispetto ai rigidi valori quarnerini. È qui, sulle coste atlantiche, che i fiumani affronteranno stasera (fischio d’inizio alle 21) la Real Sociedad nella quinta giornata del girone F di Europa League. A bordo del charter (lo stesso che due anni fa riportò in patria la nazionale croata dopo l’incredibile cavalcata ai Mondiali in Russia) non c’erano il lungodegente Arsenić, Raspopović, ma soprattutto Smolčić, Čerin e Kulenović. Se l’indisponibilità del centrocampista sloveno era abbastanza scontata (il problema al bicipite femorale appare piuttosto serio e per lui questa prima parte di stagione sembrerebbe già finita), lo stesso non si può dire degli altri due: il centravanti sembrava recuperato nonostante fosse uscito zoppicante contro l’Osijek, mentre il difensore aveva giocato tutti i 90’ domenica scorsa (e non c’entra nemmeno il coronavirus dato che l’ultimo di giro di tamponi non ha evidenziato nuovi contagi, ma soltanto tre casi non ancora negativizzati). Per l’ennesima volta, dunque, Rožman si ritrova a dover reiventarsi l’undici titolare, anche se ormai è abituato a lavorare in emergenza. Allo stadio municipale Anoeta (Reale Arena per motivi di sponsorizzazione) il tecnico sloveno potrebbe riproporre il prudente 5-4-1 visto una settimana fa al San Paolo (e che in fase offensiva si trasforma in un 3-5-2) con Andrijašević unica punta. In difesa Galović scalerà a sinistra al posto di Smolčić, con Velkovski confermato al centro ed Escoval (assente contro il Napoli) a destra.

 

Ripetere l’andata… fino al 93’
All’andata a Rujevica il Rijeka giocò una partita gagliarda, soprattutto nel primo tempo quando con un po’ più di lucidità sotto porta avrebbe potuto anche passare in vantaggio (Andrijašević e doppia occasione di Lončar). Dopo un quarto d’ora nella ripresa, complice anche l’uscita per infortunio di Andrijašević, i fiumani iniziarono a essere in debito d’ossigeno arroccandosi in difesa alla strenua difesa del pari, prima della beffa al 93’ firmata dal neoentrato Bautista che infilò Nevistić quando ormai l’impresa sembrava fatta. Stasera in terra basca andrà in scena un match molto simile a quello giocato lo scorso 22 ottobre. I padroni di casa sono obbligati a vincere perché la qualificazione ai sedicesimi è ancora in bilico (soprattutto se il Napoli dovesse perdere in casa dell’AZ Alkmaar nell’altra sfida del girone) e quindi metteranno fin dal primo minuto pressione ai fiumani alla ricerca del gol che metterebbe in discesa il match. Il Rijeka dovrà quindi essere bravo a reggere all’urto nei primi 15-20 minuti. Più a lungo terrà la propria porta involata e più i baschi inizieranno a innervosirsi. In attacco bisognerà invece sfruttare la velocità di Murić, con Andrijašević che dovrà essere bravo a giocare spalle alla porta e a tenere palla in modo da far salire i compagni. La Sociedad concederà pochissimo e quelle due o tre occasioni che capiteranno andranno concretizzate se si vorrà cancellare lo zero in classifica.

Un tabù da sfatare
I baschi non faranno sconti. Lo ha fatto intendere il tecnico Imanol Alguacil quando domenica scorsa nel match di campionato contro il Villarreal (1-1) aveva tenuto in panchina parecchi titolari come Gorosabel, Monreal, Januzaj, Portu e Isak. Stasera si rivedrà pure il rientrante David Silva, anche se difficilmente partirà dal primo minuto. Insomma, la capolista della Liga non vuole lasciare nulla al caso. Purtroppo nemmeno le statistiche sembrano dare una mano ai fiumani. Quella di stasera sarà la sesta trasferta in Spagna della propria storia. Nelle precedenti cinque il bilancio parla di tre sconfitte (Valladolid 1-0, Real Madrid 3-0, Siviglia 1-0) e due pareggi (Celta Vigo 0-0, Betis Siviglia 0-0). Il denominatore comune è pero lo zero nella casella dei gol fatti. Il Rijeka non ha mai segnato in terra iberica e sfatare questo tabù sarà molto difficile in quanto la Real Sociedad ha il miglior attacco della Liga (22 gol) e la seconda miglior difesa (5 reti subite), senza contare che con 7 centri Oyarzabal è il miglior marcatore del campionato. Vista così sembra una macchina da gol, però in Europa League tutto questo potenziale offensivo fin qui non si è visto. Anzi, in quattro partite i baschi sono andati a segno soltanto due volte…
Nonostante le assenze e una sfida che sulla carta sembra già segnata, i fiumani promettono battaglia e anche l’umore all’interno dello spogliatoio è molto buono nonostante un periodo complicato.

Uscire a testa alta
“All’andata abbiamo dimostrato di potercela giocare con loro perciò siamo fiduciosi. Di certo non andiamo lì per perdere. Anzi, vogliamo portare a casa i tre punti”, suona la carica il terzino Danijel Štefulj prima della partenza per i Paesi Baschi.

Molto più prudente invece Luka Capan, tornato disponibile dopo aver superato i problemi fisici che lo hanno tenuto lontano dal campo per un bel po’. “Sarà durissima – avverte il mediano –. Sono in testa a uno dei campionati più forti al mondo e chiaramente tutti i favori del pronostico sono dalla loro. Ci vorrà anche tanta fortuna. L’obiettivo è uscire a testa alta, indipendentemente dal risultato”.

Partirà dal primo minuto Tibor Halilović che, tra infortuni e coronavirus, ha sin qui giocato solamente uno spezzone di partita contro l’AZ. “Siamo carichi. È sempre stimolante giocare contro avversari di questo livello. Tante partite ravvicinate? Vorrà dire che potrò ritrovare il ritmo partita più velocemente”, ha sorriso il centrocampista prima di imbarcarsi sul volo per San Sebastian.

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