Borna Panić, da Fiume a capitano della Juve under 17

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Borna Panić, da Fiume a capitano della Juve under 17
Borna regala al preside Scalembra la maglia della Juve. Foto Goran Žiković

Gradita visita alla SMSI di Fiume per l’ultima campanella dell’anno scolastico 2021/22. A incontrare studenti e docenti è stato Borna Panić, giovane calciatore fiumano, capitano della Juventus Under 17 e pilastro della nazionale croata nella stessa categoria. A fare gli onori di casa sono stati il preside Michele Scalembra (che non nasconde la sua passione per i colori bianconeri, ndr) e i docenti Ornella Sciucca e Kristian Pensa. Borna ha condiviso il suo percorso, dagli esordi con il Grbci 2000 allo sbarco a soli 14 anni a Torino, fino all’importanza della formazione scolastica che, come ha sottolineato, deve viaggiare di pari passo con lo sport. Non è naturalmente mancato lo spazio per rispondere alle curiosità dei ragazzi, come la gestione del tempo libero, il regime alimentare di un calciatore e più in generale su ciò che ruota attorno al mondo Juve.

“È la prima volta che parlo di fronte a un pubblico, però ci tenevo a farlo e a condividere la mia esperienza con questi ragazzi, che dopotutto sono miei coetanei – racconta il centrocampista offensivo classe 2005 –. Come va la scuola? A parte la matematica, benissimo (ride). È da tre anni che sto a Torino e all’inizio ovviamente ho avuto qualche difficoltà per un discorso legato alla lingua, che poi ho superato. Il rapporto con i professori è quasi più d’amicizia che quello un po’ distaccato tra studente e docente. Sono super disponibili e sempre pronti a venire incontro alle mie esigenze”.

L’ultima stagione in maglia bianconera non è stata tuttavia molto esaltante. “Sono stato fermo tre mesi per una microfrattura al pube. Un infortunio abbastanza serio, ma che ora è stato messo alle spalle. In campionato siamo usciti nei quarti dei play-off contro il Bologna. È stata decisiva l’andata in cui abbiamo rimediato due espulsioni e poi al ritorno non siamo più riusciti a recuperare”.

Futuro lontano da Torino?

Il fatto che sia un giocatore straniero a indossare la fascia da capitano la dice lunga sulle sue qualità non soltanto tecniche ma anche caratteriali, sebbene sia un ragazzo piuttosto introverso e riservato. “In campo mi trasformo. Se nel privato tendo a stare un po’ sulle mie e non parlo tanto, in campo emerge invece l’adrenalina, la voglia di vincere e la necessità di essere un punto di riferimento per i compagni”.

Ora si sta godendo questo primo scorcio d’estate tra un tuffo in mare e le uscite con gli amici e la fidanzata. “Adesso ho dieci giorni di completo relax, poi inizierò con i primi allenamenti per farmi trovare pronto al primo raduno”. Nella prossima stagione dovrebbe entrare a far parte della formazione Primavera della Juve, ma il condizionale è d’obbligo perché il futuro potrebbe essere lontano da Torino. “Nel calcio non si sa mai”, conclude con un sorriso enigmatico.

Per gli addetti ai lavori Borna è il talento più fulgido della sua generazione assieme a Lovro Zvonarek dello Slaven Belupo, che ha da poco firmato per il Bayern Monaco. Ma per arrivare in alto tutti pezzi del puzzle devono incastrarsi, sia dentro che fuori dal campo, e il passaggio dalle giovanili al calcio dei grandi rappresenta sempre il passo più delicato per ogni giocatore. Intanto però le premesse ci sono tutte: piedi buoni, personalità e testa sulle spalle. Di Borna Panić, insomma, ne sentiremo ancora parlare…

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