Istra 1961, ogni partita è come una finale

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Istra 1961, ogni partita è come una finale

POLA | Istra 1961: una squadra dalla doppia… personalità (eccellente primo tempo, pessima ripresa) manda alle ortiche un’ottima occasione per avvicinarsi al porto salvezza. Invece, dopo la sconfitta interna contro l’Inter (4-2) i ragazzi di Darko Raić-Sudar, sono inguaiati ancora di più. Spacciati? Non proprio, anche se da qui al 19 maggio ci sarà ancora tanto da soffrire. Ricorderemo che l’ottavo posto, ora sempre più lontano, garantisce la salvezza diretta, il nono lo spareggio contro la seconda classificata della serie cadetta, mentre l’ultimo comporta la retrocessione diretta. I polesi sono ancora in corsa per lo spareggio anche perché hanno in mano il proprio destino. L’Istra 1961 da qui alla fine torneo deve infatti incontrare sia il Rudeš che lo Cibalia. Vincendo entrambe le partite potrebbe anche farcela. Decisivo il match di sabato prossimo a Vinkovci contro lo Cibalia. Una vittoria rappresenterebbe un passo da gigante, anche perché i polesi non vincono da 7 giornate e hanno trionfato una sola volta in trasferta. Proprio a Vinkovci. Segno del destino?
Nella partita del 33º turno non ci saranno Jakić e Roce, ammoniti sabato contro l’Inter: il centrocampista è stato sanzionato nel primo tempo, l’attaccante invece nel concitato finale per reiterate proteste nei confronti dell’arbitro Tihomir Pejin, con il quale ce l’avevano un po’ tutti al Drosina, specialmente per non avere fischiato un rigore, abbastanza evidente, per i polesi all’85’ sul risultato 2-2.
Attribuire interamente la colpa all’arbitro per la sconfitta sarebbe troppo riduttivo. La colpa della squadra di casa è quella di non avere chiuso il primo tempo avanti almeno di due reti. Oltre al gol di Roce i padroni di casa, guidati da un ispiratissimo Matei, dovevano concretizzare almeno altre due delle cinque occasioni create. Poi i due black out all’inizio e alla fine del secondo tempo hanno fatto il resto.
“Non posso rimproverare proprio nulla ai miei ragazzi, perché hanno dato anche l’anima. Hanno combattuto e questa è la cosa più importante. Certo, dovevano essere più freddi davanti alla porta avversaria, ma con la situazione che stanno vivendo è difficile essere tranquilli. Non ci resta che ingoiare questa pillola amara e cercare di fare più punti possibile in queste ultime quattro giornate, a partire dalla partita di Vinkovci”, ha analizzato l’incontro a fine partita l’allenatore Darko Raić-Sudar.
Incalzato dai giornalisti a commentare l’arbitraggio, l’allenatore dei polesi è stato sibillino. “In 15 minuti ho ricevuto una ventina di messaggi nei quali veniva criticato l’arbitraggio, ma non so che farmene. Dobbiamo continuare a lottare sperando che i nostri sforzi vengano premiati sul campo”, ha aggiunto Darko Raić-Sudar, con la delusione stampata in faccia.

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