Soggiorno del Rojc, dieci anni di intensa e proficua attività

In molti lo hanno definito il «cuore urbano di Pola». Il vano multifunzionale è in primo luogo un punto d’incontro tra le varie associazioni che hanno sede nell’ex casermone, ma anche un luogo dove si tengono concerti, mostre, laboratori e molto altro. Ne parliamo con una delle coordinatrici fin dal primo giorno Mirjana Radulović

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Soggiorno del Rojc, dieci anni di intensa e proficua attività
Mirjana Radulović nella biblioteca del “Soggiorno”. Foto: FREDY POROPAT

È il “cuore urbano di Pola”: il “Dnevni boravak” o “Soggiorno” dell’Unione delle Associazioni del Centro sociale Rojc (Savez udruga Rojc – SUR), a sua volta definito dai fruitori “una città del settore civile”. Giorni fa, esattamente il 27 febbraio, il “Soggiorno” ha celebrato (con una mostra retrospettiva dei manifesti dei programmi svolti dall’apertura) il suo primo decennio di intensa e continua attività, escluso ovviamente il periodo del lockdown dovuto all’epidemia di Covid-19. Il “Soggiorno” è un vano multifunzionale, finalizzato a promuovere le peculiarità di questo Centro sociale, rafforzare la collaborazione tra le associazioni che hanno sede nello stesso, assicurare un vano per svolgere e presentare programmi sociali, offrire uno spazio per gli utenti, gli ospiti e i visitatori del Centro sociale e infine aumentare il numero di quest’ultimi. Sui primi dieci anni di vita del Soggiorno abbiamo parlato con Mirjana Radulović, dell’Unione delle associazioni del Centro sociale Rojc, e dal primo giorno una delle coordinatrici del “Soggiorno”.

Largo al volontariato
“Oltre a quest’ultimo, il SUR gestisce una parte del cortile interno del Rojc, i vani di ‘Radio Rojc’ che è in funzione negli ultimi cinque anni, l’info-point all’entrata dello stabile, dove si possono ottenere tutte le informazioni utili riguardanti il Centro sociale, nonché l’officina ‘Re-Geppetto’, nella quale i programmi e i laboratori gratuiti vengono organizzati dall’associazione eco-ambientalista ‘Istria verde – Zelena Istra’. Si tratta di vani e spazi riadattati e ristrutturati dal SUR grazie ai mezzi finanziari devoluti dalla Città di Pola. Al momento nell’Unione sono impiegate 7 persone, di cui 3 disabili, in attesa di un’altra che dovrebbe giungere tra breve, però abbiamo molti volontari, in quanto svolgiamo un’infinità di programmi europei e nazionali per lo sviluppo. Uno di questi è il ‘corpo europeo di solidarietà’, nell’ambito del quale ingaggiamo volontari, dai 18 ai 30 anni, sia stranieri che di casa nostra. Collaborano quotidianamente con noi e ci aiutano dandoci un grosso sostegno. Al giorno d’oggi contiamo 6 volontari fissi, uno di questi in sedia a rotelle, che rimangono da noi per un periodo massimo di un anno, però ne abbiamo molti altri ‘temporanei’, dei giovani anche delle scuole medie che frequentano la nostra parte del cortile e che aderiscono sempre alle azioni maggiori quali la pulizia dell’area all’aperto, la riparazione delle panchine e via dicendo. Di quelli fissi abbiamo tre volontarie rispettivamente della Francia, della Repubblica Ceca, della Serbia, nonché tre volontari di Pola”, ha spiegato Radulović, puntualizzando che per i volontari sono assicurati il vitto e l’alloggio, le spese di viaggio e per di più ricevono un compenso, il tutto per 6 ore lavorative. Stilano da soli i programmi, e poi svolgono dei corsi gratuiti per i cittadini delle lingue dei Paesi dai quali provengono, nell’ultimo caso di tedesco, di francese, di scrittura creativa in inglese…

Il volontario Amar Zec, nonché i dipendenti
del “Soggiorno” Afrodita Bulajić, Mirjana Radulović,
Andrea Gvozdanović e Boris Bjelica.
Foto: FREDY POROPAT

In 10 anni 60mila visitatori
“Uno dei vanti del ‘Soggiorno’ – ha proseguito Radulović –, è rappresentato dalla nostra biblioteca chiamata “Rojcbook”, i cui contenuti sono stati risistemati e catalogati nel 2020 durante il lockdown. Ormai contiamo oltre un centinaio di soci, e i libri, donati dai cittadini intenzionati a liberarsene, vengono prestati gratuitamente, si possono leggere nel vano, prestare ad altri amici e via dicendo. Nell’insieme contiamo circa 800 titoli ed è interessante il fatto che una sezione è riservata ai volumi in lingua rom”. Ritornando al “Soggiorno”, che è un viavai di persone, tra soci, studenti, anziani, genitori che aspettano i figli impegnati nelle diverse attività che quotidianamente si svolgono nel Centro sociale, Radulović ha puntualizzato che “nello stesso si tengono un’infinità di programmi, alcuni organizzati dallo stesso SUR, però la maggior parte da altre organizzazioni e addirittura istituzioni, alle quali noi poi offriamo l’appoggio necessario nel senso tecnico: sistemiamo le sedie, i tavoli, i proiettori, l’attrezzatura informatica e quant’altro. Il nostro vano viene offerto gratuitamente, è aperto nei giorni feriali dalle 9 alle 21 e a seconda delle necessità pure il sabato e la domenica, però è sottinteso che i programmi devono essere in sintonia con i nostri fini, gli intenti e le idee. In 10 anni il ‘Soggiorno’ è stato visitato da 60mila persone e ha ospitato 1.100 avvenimenti. Questi comprendono proiezioni di film e video, concerti unplugged o di spessore più elevato trasmessi in diretta da “Radio Rojc”, tribune, tavole rotonde, relazioni, laboratori, seminari, conferenze, riunioni, mostre di vario tipo. Collaboriamo con gli asili, con le scuole elementari e medie, in particolar modo con le associazioni dei disabili… Il tutto viene finanziato grazie ai progetti ai quali aderiamo. La Città ci concede il vano gratuitamente, un gesto corretto, in primo luogo nei confronti dei cittadini che hanno modo di partecipare o organizzare gratuitamente ogni forma di programma.
“Allo stesso tempo – continua la nostra interlocutrice – il SUR procura e rinnova l’attrezzatura, si occupa della pulizia sia dei vani che dei servizi igienici. Per di più, due anni fa abbiamo ristrutturato l’officina ‘Re-Geppetto’, nonché l’info point, aperto nel 2019. Da parte della Regione istriana abbiamo il sostegno per la collaborazione internazionale, in quanto l’Unione delle associazioni del Rojc è socio della rete europea ‘Trans Europe Halles’, il che consente la partecipazione dei nostri rappresentanti alle conferenze organizzate dalla rete. Inoltre, il SUR è uno tra i fondatori della Rete dei centri sociali e culturali della Croazia, costituita alla fine del 2022 e volta a sostenere condizioni migliori per i centri sociali in Croazia, influenzare la politica pubblica per un’infrastruttura sostenibile nonché per le attività socio-culturali. Promuoviamo riunioni e progetti comuni, dunque siamo molto attivi. Sinora abbiamo stilato insieme diversi documenti, il Codice di buona pratica per stabilire il funzionamento del partenariato civile e pubblico, la conferenza intitolata ‘Centri culturali e la democratizzazione del sistema culturale’”.

La biblioteca “Rojcbook” interessa pure gli anziani.
Foto: FREDY POROPAT

Un luogo aperto a chiunque
Il SUR attualmente conta 28 associazioni, che si occupano di molteplici attività: di sport, di cultura, di ecologia, associazioni di disabili e così via. “Il primo scopo del ‘Soggiorno’ era proprio quello di avere un vano che sia a disposizione dei cittadini, un luogo pubblico comune, aperto a chiunque e dove ognuno può venire liberamente quando vuole, bere un caffè in attesa dei figli impegnati nelle attività del Centro, usufruire gratuitamente di Internet… Dunque, la prassi ha confermato che esisteva la necessità di un vano simile. Anzi, in questa sede ce ne dovrebbero essercene altri. Sta di fatto che abbiamo moltissimi programmi, e quindi non possiamo, o meglio non siamo in grado di soddisfare tutte le necessità. Speravamo che con l’apertura del Centro di coworking una parte degli interessati si sarebbe… trasferita nello stesso alleviando i nostri impegni, però ciò sinora non è accaduto. Probabilmente, considerati anche i costi, alle persone non è ancora diventato attraente per farne uso. Il Centro sociale Rojc dunque, che accomuna 110 organizzazioni della società civile e viene frequentato quotidianamente da mille persone, dovrebbe avere ancora qualche spazio aperto per i cittadini. Tutti i nostri programmi sono segmentati, e abbiamo sempre una persona che coordina questi settori, che possono essere molto dinamici e interessanti, e nei quali le persone si sviluppano nei rispettivi campi”.

Il desiderio chiamato ascensore
Uno dei problemi principali da risolvere è legato all’installazione di un ascensore, di fondamentale importanza per le persone portatrici di handicap, per cui in diverse occasioni il SUR ha già parlato con i vertici cittadini. “L’ascensore è indispensabile per un enorme edificio qual’è il Rojc, in quanto le persone disabili al momento attuale non hanno nemmeno l’occasione di usufruire dei servizi e delle attività offerte delle associazioni situate nei piani alto; si può accedere solamente al pianoterra in quanto esiste una rampa per disabili, e ovviamente nel ‘Soggiorno’ che tra l’altro è anche adibito a questa categoria. Questo è problema grande che deve essere risolto urgentemente, e che dovrebbe essere una delle priorità della Città. I costi dell’investimento non sarebbero eccessivi”.

Un lavoro bello, ma stressante
Mirjana Radulović ha voliuto sottolineare che “il lavoro nella società civile è bellissimo, però allo stesso tempo molto stressante. Questo tipo di lavoro nel nostro Paese non è assolutamente tutelato. Non si possono fare dei piani a lungo termine e nemmeno pianificare lo sviluppo del lavoro delle organizzazioni, perché non si sa mai se si riceveranno i mezzi necessari. A ogni modo noi continuiamo a lavorare quotidianamente, e possiamo dire di essere ‘stabili in questo sistema caotico’. Le persone difficilmente riescono a capire come funzioniamo, e quindi va puntualizzato che noi aderiamo solamente agli inviti pubblici, sia nostrani che dall’estero, volti al finanziamento delle nostre attività. Sul ministero della Cultura e dei Media contiamo poco, sinora per quest’anno non abbiamo nemmeno firmato il contratto di finanziamento e dubito che lo lo faremo anche a causa dell’ultimo scandalo legato alle malversazioni che lo ha coinvolto. Per non parlare dell’ex ministro della Cultura Hasanbegović, il quale ha addirittura abolito tutta una parte del fondo, e ciò di punto in bianco. Fortunatamente abbiamo buone collaborazioni e partenariati con delle organizzazioni europee”.
Il “Soggiorno”, un luogo pubblico a disposizione di tutti, tra l’altro riceve richieste pure da organizzazioni di altre città della penisola e anche del Paese, per esempio da Parenzo, Albona, Sisak, Zagabria… intente ad organizzare dei programmi gratuiti per i cittadini. “A parte tutto – ha concluso Radulović –, ci felicita assai il fatto che il ‘Soggiorno’, di fatto legato a ‘Radio Rojc’, al ‘Karlobar’ e alla parte del cortile, viene frequentato da moltissimi giovani. Non è vero che sono disinteressati a tutto e a tutti: serve solamente offrire loro un sostegno e poi si includono nelle attività in brevissimo tempo. Infine, offriamo il nostro appoggio a tutte le iniziative civiche, che in pratica… partono dal ‘Soggiorno’, quali per esempio quella ‘Per la riforma curriculare’, ‘Per Lungomare’, ‘Volim Pulu – Amo Pola’ ed altre tutte in conformità con i nostri fini e con il nostro punto di vista per dare un contributo ancora maggiore alla società civile”.

Un po’ di relax nel “Karlobar”.
Foto: FREDY POROPAT

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