Vanno tutelate le categorie deboli

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Vanno tutelate le categorie deboli

Riduzione progressiva della dotazione del fondo dell’editoria, e che di fatto porta all’azzeramento del sostegno finanziario alla stampa, come i Cinquestelle hanno da sempre dichiarato. La proposta è inserita nell’emendamento al Bilancio 2019 presentato dal deputato dell’M5S, Adriano Varrica e suscita preoccupazione e amarezza tra i rappresentanti della CNI. “Negli incontri avuti a Roma a settembre e a novembre avevamo segnalato a tutti i nostri interlocutori l’importanza del mantenimento del sostegno all’editoria italiana all’estero e ai giornali delle minoranze linguistiche in Italia. A riguardo avevamo preso atto non soltanto della comprensione riguardo all’importanza dei temi da noi sollevati, ma anche delle richieste del sottosegretario agli Esteri, Ricardo Antonio Merlo”, dichiara il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che ricorda anche il pensiero espresso a riguardo dal Presidente Sergio Mattarella. “Il Capo dello Stato è intervenuto a più riprese per evidenziare l’importanza del ruolo che la stampa italiana all’estero ha non soltanto in termini di ‘informazione’ e di garante di diritti riconosciuti dalla Costituzione, ma anche in quanto vettore delle iniziative culturali ed economiche e di promotore del Made in Italy”, afferma Tremul, senza nascondere l’amarezza determinata da una proposta emendativa che giunge dopo “aver raccolto l’attenzione di tutte le forze politiche italiane”. “Mi sorprende questo emendamento che non considera due fattori rilevanti – i giornali italiani all’estero e quelli delle minoranze linguistiche –, che colpisce categorie deboli e che rischia di metterle in seria difficoltà”.
L’auspicio di Tremul è che “l’iter parlamentare tenga conto delle peculiarità e che ci sia la possibilità di riconoscere il ruolo, l’importanza e la specificità di questi media”. Quanto ai prossimi passi che l’Unione Italiana intende fare a riguardo, annuncia: “Noi ci riattiveremo presso tutte le istanze competenti. Penso alla Camera dei deputati, al Senato della Repubblica, al goveno, ma anche al Capo dello Stato che può incidere come autorità morale. Faremo tutto quanto rientra nelle nostre competenze per cercare di scongiurare il pericolo. Considerato il contesto credo che dovremo tornare a fare una missione a Roma”.
In questa fase, dunque, la strategia dell’UI muove dal concetto di sensibilizzazione e punta a intavolare un dialogo con tutte le forze politiche, incluse quelle dei proponenti dell’emendamento che prevede tagli drastici. “Certo è che lavoreremo per fare in modo che la modifica non produca effetti negativi e non riduca i diritti delle minoranze linguistiche e degli italiani residenti all’estero”, conclude Maurizio Tremul. 

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