Una Regione bilingue e plurinazionale

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Una Regione bilingue e plurinazionale

PARENZO | Il 25.esimo anniversario dell’approvazione dello Statuto della Regione istriana è stato celebrato a Parenzo nella splendida cornice costituita dalla Sala della Dieta istriana, come vuole una tradizione ormai consolidata. Nel corso della seduta solenne dell’Assemblea regionale, Valter Flego, presidente della Regione istriana, ha rilevato che il documento promulgato nel 1994 ha consacrato lo status plurinazionale e bilingue della penisola. “Una comunità che fonda i suoi valori sull’eredità dell’antifascismo”, ha osservato ieri Flego. “Anche in questo caso – ha proseguito il presidente della Regione – l’Istria ha dimostrato di essere in Croazia un passo avanti rispetto agli altri. Per questo motivo il nostro Statuto ha un’importanza particolare, assume un rilievo storico”.

Una lunga battaglia

“L’approvazione dello Statuto era stata preceduta da una lunga battaglia legale e soprattutto politica, condotta allo scopo di mantenere invariata la versione originale del documento. Fummo sottoposti a pressioni di carattere ideologico. Il governo cassò 36 articoli, connessi principalmente alla possibilità di introdurre il bilinguismo”, ha fatto presente Flego, sottolineando che oggi è lecito affermare che si trattò di un battaglia per una giusta causa, in quanto il tempo ha dimostrato la validità delle disposizioni contemplato nella Magna Carta regionale.

Obiettivi strategici

Nel prosieguo del suo discorso Valter Flego si è soffermato su argomenti legati all’attualità. Ha stigmatizzato la propensione dei politici a seguire la prassi del “non fare” e del “non pestare i calli”. “Un’attitudine che non genera risultati positivi. Se la Croazia ambisce a essere un Paese avanzato e competitivo deve definire dei traguardi strategici ben chiari, deve sapere quali sono i rami strategici dell’economia e indirizzare a essi le sue attenzioni, contribuendo in tale modo al loro sviluppo”, ha detto il presidente della Regione istriana. A tale proposito ha accennato anche alla sorte dei cantieri navali. Ha definito importante lottare per l’Uljanik di Pola e il 3. maj di Fiume, per i loro operai, le loro famiglie; per salvaguardare una tradizione lunga 162 anni. “Quello che chiediamo al governo è di trattare i nostri cantieri navali allo stesso modo nel quale sono stati trattati gli altri stabilimenti navalmeccanici in Croazia”, ha rilevato Flego.

Zagabria risolverà le sfide

A rispondere all’appello rivolto ai Banski dvori da Flego è stato il viceministro del Turismo, Monika Udovičić, intervenuta a Parenzo nella veste di emissaria del primo ministro Andrej Plenković. “Come avvenuto sempre nel corso della storia, anche ora sarà la Madrepatria a risolvere le sfide più ostiche che l’Istria è costretta ad affrontare. Lo farà anche in questo caso, nonostante l’incomprensione delle autorità di autogoverno a livello locale e regionale”, ha rilevato Monika Udovičić. A sostegno della sua tesi l’emmissaria del capo del governo ha ricordato che l’Esecutivo continuerà a sostenere fortemente lo sviluppo dell’Istria e i progetti di importanza strategica per la Regione, a iniziare dall’Ospedale di Pola e dal completamento dell’Ipsilon.

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