Spalato. Confermate le condanne per il treno della morte

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Spalato. Confermate le condanne per il treno della morte

La Corte suprema ha confermato la sentenza che il Tribunale regionale di Spalato ha emesso nel caso dell’incidente ferroviario occorso nel luglio del 2009 a Rudine, quando un pendolino era deragliato provocando la morte di sei passeggeri e il ferimento di altri 55. La Corte suprema ha confermato le pene detentive all’ex capo dell’HŽ Infrastruktura, Ivica Medak. Pertanto la condanna a 4 anni è passata in giudicato, come quella di 3 anni inflitta al consulente esterno, Ivica Bazina, impiegato nella ditta Intrade, che doveva costruire lo spruzzatore con cui irrigare le rotaie con il ritardante TG 300. La Corte ha confermato anche le sentenze con cui sono stati assolti per insufficienza di prove il direttore della ditta Intrade, Ivan Tomašević, il capo della protezione antincendio dell’HŽ di Spalato, Drago Rogulj, nonché Branko Tišljar, Vigile del fuoco volontario di Stružac.
Il più grave incidente ferroviario nella storia croata moderna, quello del “treno della morte”, come l’hanno definito i media, si era verificato il 24 luglio del 2009 a Rudine, quando il pendolino che viaggiava sulla linea Zagabria-Spalato era deragliato.
L’atto d’accusa era stato sollevato un anno dopo l’incidente e dopo quattro anni il Tribunale di Spalato aveva emesso la sentenza di primo grado.

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