Meglio i farmaci o gli F-16 Barak?

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Meglio i farmaci o gli F-16 Barak?

FIUME | La decisione di procedere all’acquisto di uno stormo di caccia supersonici del valore di circa tre miliardi di kune può essere considerata etica e morale? In questi giorni in Croazia se lo chiedono in tanti. Il fiumano Saša Pavlić ritiene che se il governo sia in grado di reperire i mezzi per l’acquisto dei jet militari, allora dev’essere anche capace di garantire le risorse per la cura dei bambini affetti da malatie rare.

L’uomo si è caricato ieri sulle spalle un Crocifisso e si è avviato a piedi verso Zagabria, lungo la strada statale D3 che collega il capoluogo quarnerino alla capitale croata. Una “Via Crucis” di oltre 188 chilometri. Sulla Croce che si porta appresso Pavlić ha affisso un cartellone con su scritto “Fondo per i farmaci costosi – 27.338 kune” e “Fondo per gli aerei militari – 3.000.000.000 di kune”. “Porto la Croce in nome di tutti i bambini che non potranno avvalersi di cure mediche adeguate e dei loro genitori. Si tratta di bambini che forse non saranno con noi a festeggiare la prossima Pasqua”, ha fatto presente Pavlić, che ha reso noto il suo intento attraverso dei cinguettii pubblicati su Twitter. “Desidero – ha rilevato Pavlić – che il governo attinga dallo stesso pozzo nel quale ha reperito i 500 milioni di dollari per gli aerei e riempia il fondo per la cura delle malattie rare con almeno il 10 p.c. di questo importo”. Egli stesso ha ammesso di non essere sicuro di riuscire a completare il tragitto. Ad ogni modo, il cammino intrapreso da Pavlić, che passa attraverso il Gorki kotar, dovrebbe concludersi oggi in piazza San Marco, dove spera di essere ricevuto da qualche rappresentante del Sabor e dei Banski dvori.
“Non giudico nessuno. La mia non è un’azione rivolta contro qualcuno. I politici sono stati scelti dal popolo, non sono un corpo estraneo. Anche loro hanno una coscienza”, ha detto Pavlić, puntualizzando che non intende dedicarsi alla politica. L’uomo ha spiegato di non essere stato mosso da motivi personali. Ha spiegato di non essere immune dai problemi che riserva la vita, ma che fortunatamente i suoi figli non hanno bisogno di medicinali irriperibili in Croazia.
Pavlić ha spiegato di essersi documentato in merito alla spesa destinata all’acquisto degli F-16 Barak israeliani, ossia alle risorse destinata al finanziamento dell’acquisto dei farmaci destinati alla cura delle malattie rare leggendo i giornali. Una dimostrazione, questa, di quanto sia importante che i media forniscano un’informazione oggettiva e completa, evitando speculazioni al fine di aumentare la diffusione o lo share.
Se da un lato è irritante che per l’acquisto di medicinali salvavita siano stati destinati “spiccioli”, dall’altro bisogna rendersi conto che lo Stato per finanziare tutte le sue necessità ha due possibilità. Un Paese può o aumentare la pressione fiscale o sforzarsi di creare nuove fonti d’introito. Uno stormo di caccia efficienti e affidabili può rappresentare una fonte d’introito extra per le casse dello Stato. L’acquisto dei velivoli significa, innanzitutto, che il Paese non ha gettato al vento i milioni investiti nell’addestramento dei suoi piloti. Significa anche, che Zagabria non sarà costretta a pagare agli alleati della NATO il servizio di air policing del suo spazio aereo. Anzi, l’Aeronautica militare croata potrebbe in futuro prestare tale servizio ai Paesi vicini e sprovvisti di caccia supersonici (Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Macedonia, Albania e Kosovo). Un potenziale affare del valore di svariate decina di milioni di euro all’anno. Inoltre, l’accordo di compravendita degli F-16 prevede una partnership strategica con Israele. In altre parole il mercato israeliano potrebbe aprirsi ancora di più alle aziende croate. Viceversa, i capitali israeliani potrebbero essere investiti in Croazia (turismo, agricoltura, settore sanitario, industria militare…). Ciò dovrebbe portare alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla crescita del PIL. Di conseguenza, lo Stato potrà disporre di maggiori risorse da investire anche per l’acquisto dei farmaci destinati ai bambini e in generale alle persone bisognose di cure mediche personalizzate e di conseguenza molto costose. Ovviamente, a patto che Pavlić l’abbia vista giusta e che i politici abbiano una coscienza.

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