Riapre i battenti il bar Circolo con un’offerta gastronomica

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Riapre i battenti il bar Circolo con un’offerta gastronomica

La Comunità degli Italiani di Fiume ha affidato la gestione del bar sociale a Marko Radojčić, giovane connazionale che punta a farlo tornare un tipico punto d’incontro dei fiumani. Per scoprire i suoi progetti siamo andati a fare quattro chiacchiere con lui, chiedendogli innanzitutto come sia nata l’idea di prendere in gestione il bar del Circolo.

L’idea

“Ho trascorso vent’anni della mia vita a lavorare come fotografo, una professione che adoravo, ma che non mi soddisfaceva più da un punto di vista professionale. Oggigiorno tutti quelli che possiedono un obiettivo si mettono a fare i fotografi e così vivere di questo mestiere è diventato difficilissimo. Fu così che quattro anni fa decisi di accettare l’invito di un mio carissimo amico a seguirlo sull’isola di Asinello (Ilovik), dove aveva aperto una trattoria. All’inizio ero impaurito da questo nuovo ambiente, ma dopo una ventina di giorni mi sembrava di avere trascorso tutta la mia vita a fare il cameriere. Ero completamente a mio agio e dopo un paio di stagioni mi è venuta la voglia di mettermi in proprio. Quando mi hanno informato che c’era la possibilità di prendere in affitto il bar del Circolo sono rimasto entusiasta”, ci ha raccontato Radojčić.

La cucina

La più grande novità riguarda la riapertura della cucina, che il nuovo gestore ha intenzione di rimettere in funzione, per la delizia del palato dei fiumani. “Voglio fare assaggiare a tutti i piatti tipici della nostra tradizione. Ricette semplici e genuine, fatte con gli ingredienti migliori in circolazione, provenienti da piccole produzioni locali, da un macellaio di fiducia o direttamente dalla pescheria qui accanto. “Sul menù gaverò la pasta e fasoi, la minestra istriana coi bobici e la luganiga, i gnochi col gulash, la polenta, fileti de orada e branzin e persuto istrian, in parole povere i piati che faceva mia nona”, ha affermato Radojčić, sostenendo che i prezzi rimarranno contenuti. Per riuscire in questo obiettivo sarà fondamentale il ruolo del cuoco, Erik Brajković, un altro connazionale che ha già fatto esperienza in vari ristoranti triestini.

L’apertura

Tutti i contratti sono stati firmati sia da parte della Comunità degli Italiani che dalla Città, l’unica cosa che si aspetta per potere aprire il nuovo locale è un’ispezione per la verifica delle norme tecniche. “Non è altro che uno dei tanti passi burocratici da affrontare, ma non so se verranno entro qualche giorno o se dovrò aspettare ancora due settimane. Qui è tutto pronto e qualche giorno dopo il loro arrivo inizieremo subito a lavorare, dalle 9 alle 21, con la cucina che inizialmente chiuderà alle 17. Saremo aperti anche il sabato, ma soltanto fino alle 15, a meno che non ci siano delle feste in Comunità. In qual caso rimarremo aperti tutto il tempo necessario. Vorrei che questo bar diventasse un punto d’incontro per i fiumani e che ci siano più eventi in Comunità”, ha concluso Marko Radojčić.

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