«Maggiori competenze e autonomia»

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«Maggiori competenze e autonomia»

FIUME Quorum sul filo, nonostante i tanti punti direttamente pertinenti alla loro attività, per il primo Attivo consultivo dei presidenti delle Comunità degli Italiani. Un passo avanti è stato comunque fatto, con la rivendicazione di un ruolo più deciso dello stesso Attivo, con maggiori competenze e autonomia. Un organismo che diventi il motore del cambiamento.

È stato detto “si parte con il piede giusto”, almeno nelle intenzioni dei presenti, a malapena oltre la metà. Pochi per prendere decisioni di un certo peso.
Riuniti a Fiume, per diversi rappresentanti eletti a luglio o a giugno, è stata un’esperienza affatto nuova, importante per capire anche come funziona il sistema ed entrare nel merito. In sala pure il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, e il presidente e la vicepresidente dell’Assemblea UI, Paolo Demarin e Arijana Brajko. A condurre i lavori, il presidente della Giunta esecutiva e titolare del settore Coordinamento e rapporti con le CI, Marin Corva.
Accolta un’informazione sulla stesura della “Strategia di sviluppo dell’Unione Italiana” – iniziativa approvata dalla precedente Assemblea UI, e che ha visto affidare l’incarico, dopo regolare gara, alla ditta Qfact di Fiume –, Corva ha spiegato che ai presidenti delle CI e a tutte le istituzioni della Comunita nazionale italiana sarà trasmesso un questionario per arrivare alla fine a un documento “quanto più condiviso”.

La nota dolente
Per quanto concerne il Piano finanziario UI per il 2018 e nello specifico le Determinazioni del Comitato di Coordinamento per le attività in favore della Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia, Corva si è soffermato in particolare sulla nota dolente: il Fondo di promozione delle CI, o meglio la parte che tradizionalmente veniva coperta con i finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia. Il presidente della GE ha spiegato il meccanismo che ha permesso di recuperare i mezzi mancanti. Di fatto, sotto varie forme, modalità e fonti, le CI hanno mantenuto gli importi del Fondo di promozione dello stesso anno, pari a poco più di 541.000 euro. Lievemente aumentato il Fondo di valorizzazione delle CI, di oltre 646mila euro al netto.
Illustrata anche la nuova ripartizione dei fondi alle CI, calibrando le percentuali e armonizzando Fondo di valorizzazione e Fondo di promozione. “Abbiamo cercato di mantenere certi equilibi e rapporti storici, arrivando a una ridistribuzione quanto più equa”, è stato rilevato. Infatti, alcune CI hanno ottenuto minori mezzi dal Fondo di valorizzazione, in quanto partecipando al bando dell’FVG (12 sodalizi hanno concorso con dei progetti) hanno ottenuto di più rispetto ai criteri “tradizionali”. Il discorso riguarda principalmente Spalato e Pisino.

Spese di gestione
Ma anche Cittanova, che dai fondi regionali ottenuti dovrà usare il 35% per le spese di gestione. “L’ho saputo tardi, un progetto l’ho già realizzato. Dovevamo essere informati prima”, ha protestato Glauco Bevilacqua, presidente della CI di Cittanova. Il presidente Tremul ha precisato che gli eventuali strali vanno indirizzati verso altre sedi, non di certo verso l’UI, che non ha alcuna responsabilità per quanto avvenuto. “Quali certezze abbiamo che i rendiconti, così come ci è stato chiesto di farli, saranno accolti dall’Università Popolare di Trieste?”, ha chiesto il presidente dell’Assemblea della CI di Fiume, Moreno Vrancich, che si aspettava la presenza dei rappresentanti UPT ieri sera a Fiume, a spiegare le procedure. Corva l’ha rassicurato, che impegnative sono in tal senso le decisioni del Comitato di Coordinamento.
A diversi la cosa non è andata giù. Rina Villani, presidente della CI di Zara, si è appellata a una maggiore solidarietà, perché ci sono sodalizi più fortunati e altri meno: chi dipende in toto dai finanziamenti UI-UPT, chi invece ha anche altre fonti. Arijana Brajko (Momiano) ha ricordato che certamente si può usufruire anche di altre fonti e che comunque occorre partecipare ai vari concorsi anche a livello cittadino, regionale e oltre.
Alle CI comunque spetta una non indifferente molte di lavoro, compresa la ridefinizione delle schede, in base alla nuova ripartizione.
Corva ha voluto toccare anche la revisione dei criteri per la ripartizione del Fondo di promozione e del Fondo di valorizzazione 2019, andando a comprendere la molteplicità degli aspetti che determinano le spese di una Comunità e delle sue attività. Roberta Stojnić ha rilanciato l’idea di un gruppo di lavoro che si occupi della problematica. Paolo Demarin ha sottolineato che le regole vanno fatte partendo dalla base, dunque dai presidenti delle CI. I membri della commissione che proporrà nuovi criteri saranno indicati successivamente dalle medesime CI, in base alla ripartizione per aree. Inoltre, a tutti i sodalizi verrà chiesto di inviare all’UI una relazione sintetica sulle attività svolte nel corso di un anno.
Corva ha informato i presenti che l’UPT si è rivolta all’Unione per un prestito di 250mila euro, ipotesi esclusa considerate le difficoltà finanziarie che la stessa associazione della CNI sta attraversando in questo momento. Tremul ha precisato che l’UI sta mantenendo tutta una serie di contatti a tutti i livelli. L’obiettivo è contribuire per quanto possibile al mantenimento dell’operatività dell’ente triestino, di modo che possa svolgere il ruolo che è chiamato a svolgere in riferimento alla CNI.

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