ZAGABRIA | Parlarsi, comunicare, favorire gli scambi e le collaborazioni, agire in rete e facilitare le sinergie tra la ricerca e il settore business. Questo il filo rosso che ha unito gli interventi che hanno animato la prima edizione della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo promossa a Zagabria dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto italiano di cultura. Dell’importanza delle relazioni e di un coinvolgimento ad ampio respiro ha parlato il Prof. Stefano Fantoni, presidente della Fondazione Internazionale Trieste e di ESOF 2020. “Alla guida della Fondazione ho raccolto l’eredità di un lussignano, Paolo Budinich (fisico teorico noto a livello internazionale che contribuì a creare la città scientifica a Trieste, nda) e ho candidato Trieste a Capitale europea della Scienza 2020. Una nomination che abbiamo ottenuto proprio per la valenza del progetto presentato: un progetto che punta a coinvolgere nella kermesse di divulgazione scientifica tutta l’area del Nord-Est italiano e dell’Europa centro-orientale”, ha detto Fantoni. Ricordando poi il ponte ideale che lega Trieste a Fiume in considerazione del fatto che nel 2020 il capoluogo quarnerino sarà Capitale europea della Cultura ha invitato le realtà croate a presentare idee e suggerimenti da elaborare insieme. “Vogliamo coinvolgere in quest’importante evento tutti i Paesi interessati”, ha detto. A cominciare da subito considerato che la settimana clou si avrà dal 4 al 10 luglio del 2020, ma si parte molto prima. “Il 14 luglio di quest’anno raccogliamo il testimone da Tolosa che detiene il titolo”, ha annunciato. L’invito è dunque aperto e tutti gli interessati a trasformare il Portovecchio di Trieste in un Porto di idee, innovazione e futuro: sono i benvenuti. “Parlarsi è fondamentale per assicurare sviluppo al territorio. Devono farlo ricerca e impresa, settore pubblico e privato”, ha detto Alessandro Deltreppo di Area Science Park. È il dialogo tra Area e la croata Notitia, rappresentata da Mario Kovačić, che consente di svolgere attività chiave per la riuscita del progetto INI voluto dal ministero croato dell’Economia. Ed è sempre il dialogo lo strumento che consente ai ricercatori del Ruđer Bošković di crescere.
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