«La fiducia è venuta meno. Necessario un management di crisi per il 3. maj»

0
«La fiducia è venuta meno. Necessario un management di crisi per il 3. maj»

FIUME | Il prestito concesso dal 3. maj all’Uljanik sarà restituito al cantiere navale fiumano. Il debito di oltre 520 milioni di kune sarà risarcito quando a Pola matureranno le condizioni per poterlo fare. In altre parole quando e se ciò succederà dipenderà dalla sorte del processo di ristrutturazione dello Scoglio Olivi. A renderlo noto sono stati ieri il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, e il presidente dell’Unità di crisi del 3. maj, Predrag Knežević, nel corso di una pausa dell’incontro con il presidente del Gruppo Uljanik, Gianni Rossanda, e con il presidente del Consiglio di vigilanza del 3. maj, Veljko Grbac.

Nel rivolgersi ai giornalisti Komadina e Knežević non hanno celato di essere rimasti delusi dell’andamento dell’incontro tra i rappresentanti della presidenza del Gruppo Uljanik, della dirigenza e del Consiglio di vigilanza dello stabilimento fiumano. Nel pomeriggio di ieri a Cantrida era in programma una seduta dell’organo di vigilanza del 3. maj.
“Da parte nostra non c’è più fiducia”, ha dichiarato Komadina. Il presidente della Contea litoraneo-montana ha sollecitato il governo a nominare una dirigenza straordinaria in seno al 3. maj. L’Esecutivo può anche nominare persone di sua fiducia: l’importante è che lo faccia in tempi brevi. Sulla stessa lunghezza d’onda Knežević. I due si sono lamentati dell’ostinazione di Rossanda a non destituire Maksimilian Percan dalla direzione del 3. maj.

Rossanda non molla

Ai giornalisti, durante una pausa della riunione tenutasi nella sede della Regione litoraneo-montana, si è rivolto separatamente da Komadina e Knežević, anche Rossanda. Il manager istriano ha ribadito che l’evolversi della situazione dipenderà dall’andamento del processo di ristrutturazione. Ha smentito di aver detto di volersi dimettere dopo il versamento degli stipendi dello scorso luglio ai dipendenti. Ha detto che la sua sorte sarà nota al termine del processo di ristrutturazione. Ha spiegato che in realtà potrebbe essere rimosso dall’incarico anche prima, se a volerlo sarà l’Assemblea degli azionisti (in programma a ottobre), ovvero il Consiglio di vigilanza della società navalmeccanica istro-quarnerina.
Ha affermato di non temere le indagini condotte dalle forze dell’ordine. Non lo intimoriscono neppure le voci legate a presunte malversazioni attinenti alle provvigioni pagate ai broker. Ha rilevato che da quanto gli risulta ai broker sono state versate commissioni in linea con quelle degli ultimi quarant’anni.

ROSANDA 05
Solidarietà ai cantierini

In serata nel Palazzo municipale del capoluogo quarnerino si sono riuniti i membri dell’Unità di crisi del 3. maj, i deputati eletti al Sabor provenienti dal Quarnero e dal Gorski kotar e i capigruppo degli schieramenti politici dell’Assemblea regionale litoraneo-montana e del Consiglio municipale di Fiume. Nel corso dell’assise si è discusso in merito alla strategia da adottare al fine di tutelare lo stabilimento navalmeccanico di Cantrida e gli interessi dei suoi dipendenti. Tutte le forze politiche hanno espresso piena solidarietà ai cantierini, i cui rappresentanti hanno ringraziato i partiti per il sostegno loro assicurato. Numerosi sono stati gli interventi. Ines Strenja Linić ha annunciato che il Most chiederà la convocazione di una sessione tematica del Sabor sulla cantieristica. Dinko Beaković dell’Accadizeta ha affermato che è venuto il momento di farla finita con gli sceriffi locali. Il socialdemocratico Željko Jovanović ha esortato a fare luce quanto prima sulle presunte irregolarità che potrebbero essersi verificate nella società che gestisce gli stabilimenti navalmeccanici. Hrvoje Burić ha manifestato il timore che si possa andare verso il fallimento dei cantieri navali che si trovano con l’acqua alla gola. Il vicesindaco di Fiume, Marko Filipović, ha assicurato che la Città continuerà a esercitare pressioni sui fori istituzionali affinché si giunga quanto prima a una soluzione della crisi che attanaglia la cantieristica.

A Cantrida tutto tace

Intanto, a Cantrida tutto tace. Benché i dipendenti del 3. maj si rechino regolarmente al loro posto di lavoro, dal cantiere navale non si diffondono i tipici rumori prodotti dai macchinari all’opera. Non si possono udire neppure le consuete conversazioni degli operai. Mancano le materie prime e di conseguenza la produzione è ferma. Pare che persino la mensa aziendale abbia smesso di sfornare pasti. Il morale dei lavoratori è bassissimo. Sono perfettamente consci della gravità della situazione. Molti sono stati costretti, seppur malvolentieri, a gettare la spugna e a cercare lavoro altrove. Alcuni lo hanno trovato a Fiume o in altre aziende croate. Tanti, però, sono emigrati all’estero. In Italia e Germania operai, tecnici e ingegneri con le competenze che contradistinguono il personale dei cantieri navali croati possono guadagnare oltre 2.000 euro al mese.

Speranze riposte su Zagabria

Al 3. maj sono grati al governo per il sostegno ottenuto. Sperano che a Zagabria si riesca anche a trovare il modo di aiutare lo stabilimento a realizzare le navi iscritte nel libro degli ordini e a completare l’allestimento del car/truck carrier SIEM Ashanti. Quest’ultimo, si ricorda, è una delle navi disdette la settimana scorsa al Gruppo Uljanik da parte delle società armatoriali Auto Marine Transport Inc. e Siem Shipping inc.
La solidarietà con i colleghi istriani nelle file dei cantierini fiumani non pare essere messa in discussione. Tuttavia, interpellati in merito alla condotta dei sindacalisti dello Scoglio Olivi, i membri del Comitato per la salvaguardia del 3. maj non hanno celato nei giorni scorsi il loro rammarico. Le loro perplessità riguardano principalmente il ruolo di Đino Šverko nel Consiglio di vigilanza dell’Uljanik. In sostanza, ai sindacalisti istriani i colleghi quarnerini hanno rinfacciato di essere collusi alla politica.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display