L’ombra del fallimento aleggia sul 3. maj

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L’ombra del fallimento aleggia sul 3. maj

FIUME | I dipendenti del cantiere navale 3. maj di Cantrida sono in sciopero da 45 giorni. I cantierini fiumani sono ormai allo stremo delle forze. Lo stipendio minimo versato loro nel corso della giornata di ieri non è bastato a sollevargli il morale. Una delle ragioni di ciò è stata spiegata da Veljko Todorović, presidente del Comitato di sciopero del 3. maj. Il sindacalista ha confermato che le voci sul possibile avvio della procedura fallimentare nei confronti dello stabilimento si stanno facendo sempre più insistenti. Anzi, pare che ormai siano gli stessi dipendenti del cantiere navale quarnerino ad auspicare un esito del genere. Todorović non ha escluso la possibilità che a proposito sia indetta a breve una consultazione in seno al 3. maj.

Lunedì scorso intanto i rappresentanti dei dipendenti del 3 maj hanno incontrato assieme ai sindacalisti dello Scoglio Olivi di Pola i dirigenti del Gruppo Uljanik, e Darko Končar, il proprietario della Kermas energija (partner strategico dell’Uljanik). L’incontro avvenuto a Pola non ha lasciato soddisfatti i sindacalisti fiumani. Tuttavia, hanno ribadito di essere disposti a collaborare con il nuovo management dell’Uljanik e con l’attuale partner strategico del Gruppo navalmeccanico, ma a una condizione. I sindacalisti fiumani esigono che Maksimilian Percan sia destituito dal ruolo di direttore del 3. maj.

Ieri l’altro, al termine della suddetta riunione, Danko Končar, aveva dichiarato che il piano di ristrutturazione del Gruppo Uljanik è stato concordato. Ha rilevato, però, che le sue società non possono iniettare nuovi capitali nel Gruppo Uljanik fino a quando il governo croato e la Commissione europea non concederanno luce verde al programma di ristrutturazione. A Pola, ieri l’altro a un certo punti i sindacalisti dello Scogli Olivi avevano abbandonato la riunione con il managment del Gruppo Uljanik e con Končar. I dipendenti dello Scogli Olivi, si ricorda, hanno ripreso lo sciopero e sospeso i lavori intrapresi alla realizzazione della nave da crociera polare in allestimento allo Scogli Olivi per la Scenic group, ossia per l’armatore australiano Glen Moroney. In altre parole, fino a quando dura l’astensione dal lavoro non è ammesso l’ingresso nello stabilimento ai lavoratori esteri,

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