Končar rassicura l’Uljanik: «Il futuro non è una chimera»

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Končar rassicura l’Uljanik: «Il futuro non è una chimera»

FIUME | La Regione litoraneo-montana e la Città di Fiume sono pronte a ipotecare i loro beni, se ciò può aiutare il Gruppo Uljanik, più correttamente il 3. maj a sopravvivere. Lo hanno reso noto lo scorso fine settimana il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, e il sindaco del capoluogo quarnerino, Vojko Obersnel. A chiedere alla Regione litoraneo-montana e alla Città di Fiume, nonché alla Regione istriana e alla Città di Pola, di sottoporsi a questo sacrificio è stato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Darko Horvat. A loro volta, il presidente della Regione istriana e il sindaco di Pola, rispettivamente Valter Flego e Boris Miletić, hanno stigmatizzato la proposta giunta da Zagabria.

Komadina ha rilevato che per quanto concerne la Regione litoraneo-montana il ministro ha bussato a una porta aperta. Ha rivelato che il tema è stato affrontato lunedì scorso a Zagabria, durante l’incontro concessogli da Horvat su sua insistenza. Anzi, Komadina ha rilevato che dopo aver parlato dei cantieri navali anche con il primo ministro Andrej Plenković e con il ministro delle Finanze, Zdravko Marić, ha provveduto a contattare l’Erste bank per verificare lo spazio di manovra della Regione. Il governatore quarnerino ha ricordato che per quanto concerne la concessione di garanzie finanziarie, le unità di autogoverno devono sottostare a criteri più rigorosi rispetto allo Stato. Komadina ha avvertito che la Regione dispone di un numero limitato di beni che potrebbero essere concessi in garanzia agli istituti di credito. “Se qualcuno può aiutare a risolvere la crisi del 3. maj e dell’Uljanik è in obbligo di farlo”, ha dichiarato Komadina. Tuttavia, il presidente della Regione litoraneo-montana ha ribadito che lo Stato è l’unico a disporre dei mezzi finanziari e degli strumenti legislativi indispensabili a tutelare la cantieristica navale. Un chiaro invito, quello lanciato da Komadina, al governo e alle autorità regionali e locali istro-quarnerine, a non ricorrere alla prassi dello scaricabarile.

L’appello di Komadina è stato accolto dal sindaco di Fiume. Vojko Obersnel ha confermato che il capoluogo quarnerino è pronto a fare la sua parte. Ha puntualizzato, però, che la Città di Fiume è disposta a sostenere esclusivamente il 3. maj. Anzi, ha notato che indirettamente i contribuenti fiumani stanno già finanziando il 3. maj e la Mechanical Engineering Diesel JSC (una società del Gruppo Uljanik operante all’interno dello stabilimento del 3. maj). L’appunto di Obersnel è riferito al debito di 20 milioni di kune di imposte municipali non versate dalle due società alla Città di Fiume. Un importo che la Città non ha tentato di riscuotere in modo coatto, pur avendone il diritto.

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