Finanziaria nel segno dell’ottimismo Prevista una crescita del 2,9 per cento

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Finanziaria nel segno dell’ottimismo Prevista una crescita del 2,9 per cento

ZAGABRIA L’economia croata è in fase di ripresa. Nonostante il cappio al collo rappresentato dalla crisi della cantieristica, anche l’andamento delle finanze pubbliche appare equilibrato. Il gettito finanziario è ottimo. Tutto questo, come ha lasciato intendere il premier Andrej Plenković alla riunione di ieri del governo, induce all’ottimismo. L’Esecutivo ha pertanto approvato e inviato al Sabor la Legge finanziaria per il 2019 che s’impernia su una previsione di crescita dell’economia del 2,9 per cento. Per tutti i Ministeri, ad eccezione di quello del Turismo sono previsti maggiori fondi. Vengono proposti pure aumenti dell’ordine del 7,7 per cento dei finanziamenti per le attività culturali delle minoranze nazionali.

Riforma fiscale
Di pari passo alla Finanziaria il governo ha inviato all’esame del Sabor anche il pacchetto di leggi sulla riforma fiscale. Si va dalla riduzione dell’imposta sul valore aggiunto su una serie di generi alimentari e articoli di prima necessità allo sgravio degli stipendi. Tutto questo dovrebbe riflettersi positivamente, almeno stando agli intendimenti del governo, sul tenore di vita di larghe fasce della popolazione. In seguito all’aumento delle sovrattasse il prezzo delle sigarette dovrebbe aumentare di due kune. Qualcuno si lamenterà. Siamo comunque ben lontani dai drastici rincari di cui si favoleggiava tempo addietro sull’onda delle richieste del ministro della Sanità d’imporre tasse sui prodotti nocivi alla salute, per racimonare anche i fondi per risanare il sistema sanitario.

Andamento positivo
Il primo ministro Andrej Plenković ha reso noto ieri durante la riunione dell’Esecutivo che la revisione del bilancio di quest’anno, grazie alle attuali tendenze macroeconomiche positive, non va ad aumentare il livello di spesa, mentre la proposta relativa alla Finanziaria 2019, basata su un tasso di crescita economica del 2,9 p.c., è stata definita razionale e di alta qualità. Aprendo la seduta, il premier ha espresso soddisfazione per le previsioni autunnali presentate dalla Commissione europea, nelle quali è prevista una crescita dell’economia croata per quest’anno del 2,8 p.c., affermando che le stime del governo e degli esperti comunitari convergono. A suo avviso le tendenze macroeconomiche nella parte precedente dell’anno hanno avuto un impatto positivo sulle entrate di bilancio. Come sottolineato, rispetto alle previsioni, vi sono maggiori entrate derivanti dall’IVA, dai contributi, dalle accise e dalle imposte sul reddito. “Tutti questi indicatori sono buoni e positivi, ed è per questo che possiamo proporre una revisione del bilancio di quest’anno che non aumenta il livello di spesa”, ha affermato Plenković. Come elemento importante ha indicato le garanzie cocesse al Gruppo Uljanik, che potrebbero pesare sulle uscite di bilancio, rilevando che “questo non l’avevamo previsto”.
Andrej Plenković ha ricordato che nei primi sei mesi di quest’anno il bilancio era in attivo di 1,6 miliardi di kune, affermando che questa tendenza è poi proseguita. Il premier ha rammentato pure di aver detto chiaramente ai suoi ministri di “condurre una politica molto restrittiva nel prossimo mese e mezzo in modo da avvicinarsi al pareggio di bilancio”.

Ridistribuzione dei mezzi
Come spiegato, la ridistribuzione all’interno della manovra tocca diversi capitoli: dai 400 milioni di kune per il settore sanitario fino all’aumento dei fondi per il Ministero degli Interni causa le nuove ondate migratorie; una parte dei mezzi va alle politiche per il rinnovamento demografico; circa 230 milioni di kune per l’indicizzazione delle pensioni. Poi altri fondi andranno alla cultura, all’edilizia, alla scienza, ala giustizia e allo sviluppo regionale.

Debito pubblico: d’obbligo la riduzione
“Mi sembra che con questa manovra abbiamo fatto il massimo che potevamo fare per il Paese”, ha precisato il premier, che ha colto l’occasione per invitare i ministri a compiere ulteriori sforzi per proseguire con il trend positivo nonostante la crisi del Gruppo Uljanik, “in quanto gli andamenti positivi rappresentano la base per il conseguimento degli obiettivi fondamentali della politica economica che prevedono la continuazione della riduzione della quota del debito pubblico nel PIL che, speriamo, nonostante l’Uljanik, entro la fine dell’anno possa essere inferiore al 75 p.c.”. Per quanto riguarda la proposta di bilancio del 2019, la crescita economica è stimata al 2,9 p.c. e il deficit di bilancio allo 0,4 p.c. del PIL. Secondo la proposta del governo, le entrate del bilancio statale ammonteranno a 136,1 miliardi di kune nel 2019, ovvero il 5,5 p.c. in più rispetto al 2018. Le spese per il prossimo anno sono previste a un livello di 140,3 miliardi di kune, ovvero 6,9 miliardi in più rispetto a quest’anno.

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