Ina. Fiume è strategica Sisak è destinata a chiudere

0
Ina. Fiume è strategica Sisak è destinata a chiudere

ZAGABRIA | Il programma denominato “Il nuovo corso 2023” è stato al centro del colloquio avuto ieri dai vertici dell’Ina con i rappresentanti sindacali organizzato per fare il punto sullo stop alle attività di lavorazione del greggio nello stabilimento di Sisak, ma anche per discutere del futuro dello stabilimento fiumano. Il progetto di uno stabilimento per la lavorazione dei residui pesanti (DCU) assume, infatti, una valenza strategica per quanto attiene l’innalzamento della competitività delle attività dell’Ina sul mercato mediterraneo e regionale. Stando ai piani aziendali lo stabilimento di Fiume è destinato a diventare una raffineria d’eccellenza a livello europeo. La sua capacità produttiva stimata dovrebbe toccare i 4,5 milioni di tonnellate, superando così le necessità croate di 2,7 milioni di tonnellate e dunque consentendo l’incremento del potenziale in termini di esportazioni. La decisione a riguardo sarà presa entro l’anno. Nel caso in cui arrivi il nullaosta, l’inizio delle attività scatterebbe nel 2023.
Nel corso dell’incontro i dirigenti e i manager della società hanno informato i sindacalisti in merito alle attività volte a garantire la sostenibilità delle raffinerie, ma anche su quelle promozionali nonché sui preparativi di una proposta di programma destinato ai lavoratori onde garantire loro la possibilità di accedere a corsi di formazione finalizzati alla riqualifica professionale. È stato affrontato pure il nodo degli eventuali esuberi a Sisak. A riguardo il management aziendale ha assicurato che nell’anno in corso non è previsto un esubero collettivo. Sempre riguardo al futuro dello stabilimento di Sisak i sindacalisti hanno ottenuto conferme riguardo al prosieguo delle attività di lavorazione del greggio nei primi sei mesi dell’anno in corso, mentre nel secondo semestre del 2019 prenderanno il via le procedure necessarie per consentire la trasformazione dello stabilimento in centro industriale, che – hanno assicurato dalla società – “continuerà a far parte del Gruppo Ina”. Si ricorda che la decisione riguardante la chiusura dello stabilimento di Sisak viene duramente criticata dai membri del Comando per la difesa della raffineria e la tutela dei posti di lavoro che hanno annunciato per oggi il via alle attività di contrasto. I vertici della società assicurano il prosieguo del dialogo costruttivo con i Sindacati.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display