In Croazia si scava per far riaffiorare la verità

0
In Croazia si scava per far riaffiorare la verità

La Seconda Guerra mondiale è terminata oltre 73 anni fa, ma i suoi strascichi, fra cui le terribili vicende del dopoguerra, si fanno ancora sentire. Il conflitto, scoppiato il 1° settembre 1939, provocò oltre 60 milioni di morti. Molte furono anche le vittime degli eccidi del dopoguerra. Un fenomeno, quest’ultimo, al quale, purtroppo, le terre nelle quali viviamo non sono rimaste immuni. Ci sono ancora oggi persone che a causa della Seconda guerra mondiale e dei fatti accaduti nel dopoguerra non hanno conosciuto i genitori o altri parenti. Di tante, troppe, vittime di quel periodo si continua a ignorare la sorte. Si tratta di traumi che a tutt’oggi continuano a lacerare la società. Eppure un principio non va dimenticato: tutte le vittime hanno diritto a un sepolcro, a una cristiana sepoltura. Un segnale importante nella giusta direzione è rappresentato dalle recenti riesumazioni a Castua dei Caduti italiani, avvenute grazie alla collaborazione tra i governi croato e italiano. La pietà nei confronti delle vittime e l’empatia con chi soffre o ha sofferto sono valori che devono essere tramandati alle nuove generazioni. Un impegno che va portato avanti affinché i giovani evitino di ripetere gli errori commessi da chi li ha preceduti. Una missione necessaria a mantenere viva la speranza che si possa porre rimedio alle ingiustizie del passato. Forse sono anche questi gli ideali che hanno fatto sì che, in Croazia, nel corso del mandato dell’attuale governo siano state intensificate le attività tese all’individuazione, alla riesumazione e alla sepoltura dignitosa dei resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Un compito tanto delicato quanto arduo e complesso, la cui gestione, dal punto di vista istituzionale, è stata affidata al Ministero dei Difensori croato.

Ci siamo rivolti al dicastero guidato dal ministro Tomo Medved, per capire come si sta procedendo per individuare i resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra. A rispondere alle nostre domande è stata Nikolina Gotal, portavoce del Ministero dei Difensori croati.

Quali sono le attività tese all’individuazione, alla riesumazione e alla sepoltura dignitosa dei resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra intraprese nel corso del mandato dell’attuale governo?

“Il Ministero dei Difensori croato, ovvero la Direzione per i prigionieri e le persone disperse, nella sua veste di organo operativo ed esecutivo, con la partecipazione delle altre istituzioni competenti, che svolgono incarichi legati alla sua sfera d’ingerenza, è attivamente all’opera. Vengono condotte ricerche sul campo, scavi esplorativi ed esumazioni. In definitiva ci si premura di assicurare alle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra una sepoltura dignitosa e definitiva. Le attività elencate vengono svolte su tutto il territorio della Repubblica di Croazia, ai sensi della Legge sulla ricerca, la cura e la manutenzione dei cimiteri militari e delle tombe delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra (NN 143/2012). I risultati del lavoro svolto dalla Direzione per i prigionieri e le persone disperse nel corso del mandato di questo governo, si manifestano attraverso il costante aumento del numero di informazioni e segnalazioni relative ai siti nei quali potrebbero essere occultate le tombe e le fosse comuni nelle quali sono celati i resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra. I risultati del lavoro compiuto sono testimoniati pure dall’incremento del numero degli scavi esplorativi, delle riesumazioni e dei risultati delle riesumazioni, e anche dall’aumento del numero dei resti tumulati nelle competenti autonomie locali. Stiamo registrando un aumento del numero delle località segnalate ed esplorate. Sono complessivamente 672, dato aggiornato al 20 settembre 2018, i siti nei quali potrebbero celarsi le tombe e le fosse comuni delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra segnalate nel corso del mandato dell’attuale governo.
Qual è la situazione, sotto questo punto di vista, nella Regione litoraneo-montana e nella Regione istriana? Stando ai dati in possesso del Ministero dei Difensori croati, quanti sono in Istria e nella Regione litoraneo-montana i siti potenzialmente sottaciuti e quelli noti, nei quali si celano i resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra?
Per quanto concerne la potenziale ubicazione dei siti nei quali potrebbero essere stati occultati i resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra, stando ai dati aggiornati al 21 settembre di quest’anno, dalla Regione litoraneo montana sono pervenute 26 e dalla Regione istriana ulteriori 8 segnalazioni”.

Scavi a Fiume

Recentemente, nei pressi della Città di Castua sono stati riesumati i resti di militari e civili italiani per i quali si presume possano essere stati uccisi nel maggio del 1945. Nell’area di Fiume sono pianificati, a breve, nuovi scavi?

La stretta collaborazione instaurata tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica Italiana, ossia tra la Direzione per i prigionieri e le persone disperse operante in seno al Ministero dei Difensori croati e i membri delle istituzioni competenti della Repubblica Italiana, nonché i rappresentanti della Commissione per l’accertamento delle vittime di guerra e del dopoguerra, ha portato all’attuazione di esplorazioni sul campo e alla riesumazione dei resti in località Castua, nella Regione litoraneo-montana. A fare la riesumazione è stata la Repubblica Italiana, ai sensi dell’Accordo internazionale stipulato nel 2000, tra i governi croato e italiano.
Considerata l’entità e le difficoltà insite nelle esplorazioni condotte in situ, attualmente in corso a Zagabria, non siamo nella possibilità di fare previsioni sulle future esplorazioni, in questo caso a Fiume e nei suoi dintorni. Quando saranno in fase di realizzazione, il Ministero dei Difensori, in sintonia con la prassi positiva stabilita finora, provvederà a informare l’opinione pubblica, per il tramite di un avviso sul sito Internet del dicastero. Al termine delle operazioni esplorative pianificate, sarà emesso anche un comunicato attinente alle attività svolte”.
Testimonianze preziose

A Zagabria, grazie alle segnalazioni dei testimoni, è stato possibile avviare una serie di esplorazioni. Alcuni di questi scavi hanno consentito di rinvenire i resti di diverse vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Se qualcuno è a conoscenza di informazioni che potrebbero contribuire alla scoperta di siti sottaciuti nei quali potrebbero celarsi tombe e fosse comuni con i resti delle vittime a chi può rivolgersi? Alla Polizia, alla Procura di Stato, al Ministero dei Difensori o a qualche altra istituzione? A chi possono rivolgersi i potenziali testimoni o le persone a conoscenza di informazioni utili che risiedono all’estero?

“Tutte le volte che ci rivolgiamo all’opinione pubblica ci sforziamo di rilevare l’importanza delle segnalazioni attinenti alla possibile ubicazione delle tombe e delle fosse comuni con i resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Sono proprio queste informazioni, unitamente alle indispensabili indagini esaustive condotte autonomamente dalla Direzione per i prigionieri e le persone disperse, a costituire una delle basi del successo rappresentato da un tale numero di siti segnalati e di seguito esplorati.
Inoltre, ci sforziamo di sottolineare che tutti coloro che dispongono di elementi utili possono essere certi che nessuna delle informazioni che ci sarà trasmessa sarà trascurata. Al contrario, sulla base di queste segnalazioni nelle località indicate saranno avviate le ricerche del caso. Le informazioni ottenute dai testimoni saranno integrate con i dati a disposizione delle altre istituzioni dello Stato, ad esempio il Ministero degli Affari interni, l’Agenzia di sicurezza e intelligence e le Procure statali a livello regionale.
Cogliamo anche quest’occasione per invitare tutte le persone a conoscenza della possibile ubicazione di tombe o fosse comuni nelle quali potrebbero essere stati occultati i resti delle vittime della Seconda guerra mondiale e/o del dopoguerra a contattare liberamente il Ministero dei Difensori, Direzione per i prigionieri e i dispersi, Settore per le vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra, all’indirizzo Piazza Nevenka Topalušić 1, 10000 Zagabria, via posta elettronica all’indirizzo [email protected] o al numero di telefono 01/2308-791. Teniamo a fare presente che saranno prese in esame anche le segnalazioni presentate in forma anonima, che possono essere fatte ricorrendo al numero telefonico gratuito 072/111-111.
Inoltre, i cittadini possono rivolgersi anche alle altre istituzioni competenti. Ad esempio al Ministero degli Affari interni, ossia alle Direzioni di Polizia o alle stazioni di Polizia; alla Procura di Stato della Repubblica di Croazia, ossia alle Procure regionali, che poi provvederanno a trasmettere le segnalazioni al Ministero dei Difensori, in qualità di istituzione competente per le esplorazioni sul campo dei siti nei quali si potrebbero celare i resti delle vittime”.

Foibe

La collaborazione Roma-Zagabria

Come giudicate la collaborazione instaurata con le autorità italiane per quanto concerne la ricerca dei siti nei quali potrebbero celarsi tombe e fosse comuni con i resti delle vittime della Seconda guerra mondiale, ossia per quanto compete la cura dei cimiteri militari, delle tombe, degli ossari e degli altri simboli commemorativi militari e civili?

“Nel 2000 il governo croato e quello italiano hanno stipulato un Accordo internazionale che tratta la questione attinente ai cimiteri e alle tombe militari presenti sul territorio della Repubblica di Croazia, come pure dei cimiteri e delle tombe militari croate situati in Italia. Ai sensi di tale Accordo è stata nominata una Commissione congiunta permanente per la riesumazione e il trasferimento dei resti delle vittime di guerra, che si dedica alle questioni connesse alla riesumazione e al trasferimento di tali resti. La prima riesumazione e trasferimento dei resti delle vittime italiane risalenti alla Seconda guerra mondiale e al dopoguerra, periti nell’area della Città di Castua, nella Regione litoraneo-montana, è avvenuta di recente. L’ultimo saluto porto a queste vittime il 15 settembre 2018, costituisce la prova della proficua collaborazione della Direzione per i prigionieri e i dispersi operante in seno al Ministero dei Difensori croati con le istituzioni competenti della Repubblica Italiana.
Il rapporto di collaborazione è stato intensificato ulteriormente in seguito alla firma del Regolamento sul lavoro della Commissione permanente per la riesumazione e il trasferimento dei resti delle vittime militari, avvenuta nel 2017, nel corso del mandato di questo governo. Le attività condotte a Castua possono fungere da esempio per le azioni che saranno intraprese in futuro a livello interstatale”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display