Il Presidente: «Ci sono pure io»

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Il Presidente: «Ci sono pure io»

BRUXELLES | Si profila un nuovo fronte tra il Capo dello Stato e il primo ministro. Il campo di battaglia potrebbe essere il semestre croato di Presidenza dell’Unione europea nel 2020, quando probabilmente entrambi vorranno ritagliarsi un ruolo di primissimo piano. Il Presidente della Repubblica, Kolinda Grabar-Kitarović, ha dichiarato di voler dare il proprio contributo nel semestre di Presidenza europea della Croazia e che non intende lasciare che l’incombenza ricada tutta sulle spalle del governo. “Nella Costituzione croata si rileva che il Paese nel Consiglio europeo è rappresentato dal Presidente della Repubblica e dal premier”, ha puntualizzato Kolinda Grabar-Kitarović, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

«Desidero offrire il mio contributo»

“Personalmente lascio nelle mani del premier la maggior parte delle incombenze legate all’UE, soprattutto perché si tratta di problematiche con cui è alle prese quotidianamente. Però desidero veramente dare il mio contributo, soprattutto nel semestre di Presidenza croato, perché andranno affrontate questioni su cui entrambi abbiamo competenza, particolarmente quando si parla di sicurezza nazionale, immigrazione e politica estera. Sono convinta che in tal senso arriveremo a una proficua collaborazione. Il governo ha sia le capacità sia le cognizioni per curare i dettagli tecnici e la politica; in questo campo non intendo interferire e rispetterò le mosse del governo”, ha puntualizzato Kolinda Grabar-Kitarović, che si trova in visita a Bruxelles. In agenda anche gli incontri con il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker e con il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.
Il Presidente ha dichiarato che, prima di partire, ha parlato con il premier Andrej Plenković della missione a Bruxelles, ribadendo che informa sempre il governo sugli incontri avuti. “Abbiamo discusso del mio viaggio; ho al mio fianco Zdravka Bušić, segretario di Stato presso il Ministero degli Esteri, la quale rappresenta il governo. Inoltre, informiamo sempre il governo dei contatti avuti”.
In merito all’incontro con Donald Tusk, Kolinda Grabar-Kitarović ha dichiarato di aver espresso preoccupazione per le nuove rotte migratorie che si stanno aprendo a sudest della Croazia, rilevando che “l’UE non deve appoggiarsi solamente sugli Stati membri che si trovano ai confini esterni; tutti devono partecipare in maniera solidale alla soluzione del problema”.

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